di Mina Barcone

Marco Testini e Teresa Romano: «Uniamo le nuove tecnologie all'arte»
BARI - Hanno vinto a inizio ottobre la decima edizione del Premio Nazionale delle Arti. Parliamo del 26enne Marco Testini e della sua collega, la 27enne Teresa Romano: la loro Lithos-Athmos-Hydor (vedi foto galleria), si è aggiudicata il primo posto nella sezione “arti elettroniche” ed è una delle due opere “baresi” premiate al concorso, che ha visto la partecipazione di 202 studenti provenienti dalle Accademie di Belle Arti di tutta Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ragazzi, parliamo dell’opera premiata.

In realtà si tratta di tre opere, tre fotografie della Puglia dalle quali trasuda tutto il nostro amore per questo territorio. Ma attenzione, se si osservano più da vicino si noterà su di esse un piccolo riquadro con un codice. Se ci passiamo lo smartphone su, la fotografia prende vita, proprio sul nostro telefono. Parte un video che “anima” la foto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Scendiamo nel dettaglio.

Abbiamo analizzato i componenti della terra: litosfera, atmosfera e idrosfera. Per la litosfera, la fotografia è un paesaggio di Altamura, con una porzione coperta dal codice che ti porta al video di un gregge di pecore che passava in quella parte fotografata e nascosta. Per l’atmosfera abbiamo scelto una foto del cielo: passando sul codice si vede uno stormo di falchi grillai che volano. Infine per l’idrosfera la foto ritrae il mare di Polignano: il riquadro una volta codificato mostra lo scoglio dell’eremita dal quale passa una barchetta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tecnicamente come fanno le fotografie a “prendere vita”?

Grazie alla creazione di codici attraverso i quali si arriva, mediante un'applicazione gratuita scaricabile su qualsiasi smartphone, a un video su youtube caricato precedentemente da noi.Questo procedimento prende il nome di “realtà aumentata” e il codice nello specifico si chiama  “QR-code” ed è stato inventato per l'approfondimento delle notizie pubblicate in rete. Noi non abbiamo fatto altro che prendere quello che il marketing ci offre e molto spesso ci impone, decontestualizzandolo e inserendolo nel contesto dell'arte contemporanea.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E' stato complicato mettere insieme le vostre idee?

In realtà è stato molto costruttivo e penso che il collettivismo nell'arte funzioni parecchio: il continuo scambio di idee porta sempre e comunque a qualcosa di più grande. Quello che fai da solo nell'arte è importante ma spesso incompleto, progettare insieme ad altri aiuta parecchio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Passiamo al Premio delle Arti, che cosa ha significato per voi aggiudicarvi il primo posto?

Grande soddisfazione personale, anche se speriamo che questo premio possa rappresentare per noi un trampolino di lancio, un modo per farsi conoscere. Sinceramente non ce ci aspettavamo di vincere: c’erano tanti lavori validi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'Accademia delle belle arti di Bari secondo voi ha qualcosa da invidiare alle altre?

Avendo frequentato il primo anno di studio all'Accademia di Roma, posso affermare che i problemi organizzativi e strutturali sono sempre gli stessi. L'accademia di Bari però ha un grosso punto a suo favore e cioè il minor numero degli iscritti. I docenti così riescono a seguirti meglio e si crea un rapporto biunivoco e non a senso unico, come accade in ambienti troppo dispersivi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Progetti?

Siamo una squadra che funziona, quindi sicuramente lavoreremo ancora insieme. Speriamo di poter vivere di arte,  creando qualcosa che piaccia per la filosofia che c'è dietro, per ciò che vogliamo comunicare, senza doverci preoccupare della “vendibilità”.


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