di Monica Scommegna

Problemi adolescenziali: sì, ma in troppi si rivolgono allo psicoterapeuta
BARI – Frequenti attacchi di panico, ossessioni, dipendenze di ogni genere, elevata fragilità, identità frammentata: queste sono alcune delle tante “parole chiave” per descrivere la difficile situazione degli adolescenti di oggi. Che questa età, di cambiamento, sia uno delle più complesse e contraddittorie  è da sempre ben noto, ma che molti ragazzi vadano in analisi già a 11, 13 o 16 anni è qualcosa che ha decisamente a che fare il nuovo millennio. Abbiamo incontrato lo psicoterapeuta pugliese Francesco Attorre, che ci ha descritto uno scenario inquietante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dottor Attorre tra i suoi pazienti ha molti adolescenti?

Si, sono tantissimi i ragazzi dagli 11 ai 17 anni che mi contattano per fissare un incontro, per parlarmi dei problemi che non riescono a risolvere. Per tanti adolescenti svolgo anche una terapia online, dato che molti provano vergogna e imbarazzo nel parlare del loro disagio di persona. Mi contattano tramite sms o internet, chiedendomi anche semplici consigli o descrivendomi la loro vita. Io cerco di aiutarli come posso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono i loro problemi?

Riguardano i campi dell'amore e dell'amicizia. I ragazzi spesso vivono situazioni amorose alla base delle quali non c'è rispetto, stima o sentimento: sono fondate esclusivamente sul sesso. Quest'ultimo è visto come una valvola di sfogo in cui incanalare ansia, frustrazione e malcontento. Tendono ad idealizzare il partner, senza raggiungere mai un equilibrio che porti alla condivisione. Perciò una volta rimasti delusi cadono in depressione e si fanno molto male.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dicevamo dell’amicizia….

Altra nota dolente. Oggi non esiste più “l'amico del cuore” e quindi la vera amicizia, quella che dura nel tempo, è molto rara. Assistiamo a surrogati di amicizia, compagni di comodo utili nel momento del bisogno con cui non si costruisce un legame e che finiscono subito per essere gettati nel dimenticatoio. Manca la maturità affettiva per costruire qualcosa d'importante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Stiamo parlando di situazioni famigliari e sociali particolarmente difficili?

No, sono ragazzi all'apparenza sereni senza nessun problema, ma specchio di una gioventù fragile. A mio avviso oggi gli adolescenti riflettono la debolezza della società: hanno perso ogni punto di riferimento perché spesso la famiglia è assente, non si accorge di loro e delle loro sofferenze. E la scuola spesso fallisce il suo obiettivo educativo perché da sola non è in grado di prendersi cura dei giovani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Risultato?

Questo porta gli uomini del domani a crearsi un'identità frammentata, così fragile dal non riuscire ad essere adatta per lottare e difendere le proprie idee. I ragazzi hanno sempre bisogno di miti da seguire e imitare. Inoltre mi accorgo che un tratto saliente degli adolescenti odierni è la contraddizione, sono contraddittori in tutto. Da un lato vogliono mostrare grande personalità e distinguersi dalla massa, ma dall'altro sono altamente conformisti e si perdono proprio nella loro assenza di personalità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In cosa sfocia questa sofferenza?

I ragazzi mi chiedono aiuto perché la loro vita è invivibile. Sono vittime di attacchi di panico, ossessioni e dipendenze patologiche di vario genere: da alcol, fumo, sesso e internet. Sono schiavi di tutto. Soffrono già della sindrome di Peter Pan, non vogliono crescere, sono incapaci di prendersi responsabilità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Arrivano ad assumere farmaci?

Sì, assumono psicofarmaci: i più utilizzati sono gli ansiolitici. Inoltre molti adolescenti fanno uso di “anestetici del dolore” come cannabis e cocaina. Tutto ciò per non pensare ed evadere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Me lei cosa cerca di fare per loro?

Lavoro sulla loro autostima, affinché possano credere in sè stessi, essere autonomi e felici. Infine punto sulla cultura. Credo che alla base del malessere della nostra società ci sia una scarsa competenza culturale. Il sapere rende liberi e cambia il modo di approcciarsi alla vita. E’ necessario comprendere meglio la propria persona e il mondo in cui si vive.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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