di Mimma Guagnano

I russi che si sposano a Bari: «Corone, icone e donne che svengono»
BARI – «Non badano a spese, ma osservano il rito in modo estremamente devoto, anche se spesso il tutto sfocia in situazioni paradossali». Parola di Donato Montemurro, fotografo amatoriale di Massafra, chiamato a dare una mano a una wedding planner che si occupa di organizzare matrimoni di coppie che dalla Russia scelgono di venire a sposarsi proprio a Bari. Il rito è quello ortodosso e la Chiesa Russa di corso Benedetto Croce, nel quartiere Carrassi, è il luogo dove tutto si svolge. (Vedi foto galleria)

«Si tratta di coppie che tengono ad ufficializzare la loro unione nella città del loro veneratissimo San Nicola», dice Donato. E infatti maggio (il mese della festa di San Nicola) è il periodo in cui si osserva a Bari non solo il maggior numero di visitatori russi, ma anche di matrimoni ortodossi. Matrimoni che vengono celebrati in maniera molto più solenne rispetto al rito cattolico e che tra devozione e tradizione spesso producono piccoli “inconvenienti”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La cosa che ho subito notato – ci dice Donato – è che le donne indossano tutte un velo che copre loro la testa, anche le bambine. Lo fanno con molta disinvoltura e lo avvertono come un dovere, senza preoccuparsi molto di rovinare le loro acconciature. Solo alla sposa è concesso per il giorno delle sue nozze di non coprire il proprio capo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non appena entrati in Chiesa, sposi, testimoni e parenti assumono  un tono serio e composto dal quale traspare in modo evidente il profondo rispetto per il luogo in cui essi sono  e per il rito che si sta per compiere. La prima cosa che la coppia fa è quella di passare per il negozietto (se così si può chiamare) che è all’interno dell’edificio sacro, dove acquistano tutto l’occorrente che servirà loro durante la cerimonia. Si tratta di oggetti tipici del culto necessari al sacerdote che officerà le nozze. Lì si forniscono fra le altre cose di una coppia di candele che terranno poi accese per tutto il rito e in particolare scelgono due icone sacre più o meno grandi e preziose (a seconda delle loro possibilità economiche) come simbolo principale della loro unione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Durante la celebrazione i volti dei protagonisti sono seriosi, nessuno accenna ad un minimo sorriso, mai, dall’inizio alla fine – sottolinea il fotografo -. Il sacerdote accende le candele che gli sposi reggono in mano restando in piedi ritti davanti a lui per tutto il tempo. Dopo lo scambio degli anelli che il sacerdote pone tre volte alle dita della coppia, viene compiuta l’incoronazione, mentre si recitano delle preghiere. Questo è il momento più suggestivo, i futuri coniugi infatti sembrano molto coinvolti emotivamente, quasi fossero in trance».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La corona nel rito ortodosso è simbolo di martirio, con cui la Chiesa concede agli sposi di diventare sovrani della loro vita familiare come compartecipi della regalità di Cristo, diventando “corona” uno dell’altra a completarne l’immagine divina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Queste corone sono però pesantissime, vengono tenute sulla testa per oltre quaranta minuti e molto spesso la sposa, già provata emotivamente, non riesce a sopportarne il peso – racconta Donato -. Questa cosa unita alla carica di tensione, alla stanchezza e alle esalazioni della candela accesa proprio sotto il suo naso, portano la donna quasi sempre a svenire. A volte capita anche alla testimone, che ha il compito di aiutare a sorreggere la corona con una mano. E incredibilmente lo svenimento non scompone nessuno dei presenti, tanto che a volte mi è capitato di dover provvedere io stesso a procurare una sedia per impedire alla sposa di non crollare sul pavimento. Il sacerdote invece è subito pronto in questi casi a tirar fuori una sorta di bevanda che tiene per l’occorrenza e che pare serva a rianimare la “malcapitata” di turno» .Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La cerimonia si conclude con il prete che prende le mani degli sposi unite da un nastro e li accompagna a compiere tre volte il giro interno della Chiesa mentre ancora recitano preghiere, incorniciate dai canti del coro. Quando poi il sacerdote benedice la nuova coppia e concede loro il bacio finale fra gli applausi dei presenti, finalmente si vedono quei sorrisi che erano mancati per tutto il corso della celebrazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E da lì in poi tutto cambia – conclude il fotografo -. Dopo la cerimonia sposi e invitati si “liberano” e danno sfogo a tutta la loro gioia. I festeggiamenti spesso si svolgono anche in luoghi diversi durante il resto della giornata, anche parecchio lontani tra di loro e vanno avanti per ore e ore, fino a notte fonda. Pochi sorrisi e tanta tensione e devozione all’inizio, ma molto divertimento dopo. Gli sposi russi sono così».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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