di Marianna Colasanto

I volontari di "Retake": «Continuiamo a ripulire Bari, tra inciviltà e diffidenza»
BARI - Sono poco supportati e persino criticati, nonostante rimuovano manifesti abusivi, raccolgano rifiuti gettati per strada e cancellino scritte che deturpano i muri della città. É il paradosso dei cento volontari del "Retake Bari", movimento che da cinque anni si adopera per salvaguardare il decoro urbano del capoluogo pugliese. (Vedi foto galleria)

Sin dalla sua nascita il gruppo pubblicizza le proprie iniziative attraverso una pagina Facebook, che oggi raccoglie ben quattromila seguaci. Ma ciò non basta per contrastare la proverbiale inciviltà di tanti baresi, almeno stando alle parole dello "zoccolo duro" del team, formato dai 40enni Fabrizio Milone, Giuseppe Verticino, Anna Rinaldi e Sarah Regina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In generale a Bari vige il principio per cui si è liberi di buttare per terra carte, sigarette spente e persino materassi - evidenzia Giuseppe -, tanto poi saranno gli operatori ecologici a pulire il tutto. Di contro la persona educata non viene vista di buon occhio, quasi abbia un comportamento al di fuori dell'ordinario».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E di fatto, quando questa particolare squadra vide la luce, le prime reazioni furono quasi grottesche. «Fummo attaccati sia sui social network sia durante i nostri raduni - ricorda Sarah -. Alcuni fecero notare quanto il nostro impegno fosse inutile, visto che il giorno dopo avremmo trovato di nuovo tutto sporco. Altri dissero che cancellando le scritte sui muri attaccavamo la libertà d'espressione, per non parlare di chi ci accusava di togliere il lavoro ai dipendenti dell'Amiu».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una diffidenza che però non ha scoraggiato il team di ecologisti. «Nelle nostre "uscite" abbiamo rimesso a nuovo diversi luoghi - racconta Giuseppe -. Per esempio ripulendo Parco 2 Giugno e il suo laghetto, dove l'immondizia rischia di soffocare le tartarughe. Siamo riusciti ad organizzare anche dei "plogging", termine che fonde i verbi inglesi "pick up" (che si traduce "raccogliere") e "jogging" (che significa "passeggiare"): praticamente delle camminate in compagnia durante le quali rastrelliamo i rifiuti presenti lungo il percorso. Una in particolare l'abbiamo effettuata a Balsignano, lo splendido borgo medievale di Modugno, un’altra in via Sparano, dove abbiamo raccolto ben 5mila cicche di sigarette».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Per non parlare delle "Retakiadi" - continua Sarah -, giochi di educazione civica per bambini che allestiamo da due anni in piazza Cesare Battisti e il flash mob "Se mi lasci non vale", in cui, tra lo stupore generale, ripeschiamo le bottiglie di birra lanciate in mare durante la festa patronale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Peccato che tanta buona volontà rimanga parte di una minoranza della popolazione. «A volte capita di sentirsi soli contro tutti - ammette Fabrizio -. Prendete la recente visita di Salvini: alcuni suoi dissidenti hanno imbrattato con scritte i palazzi di mezza città. Ce n'era bisogno? Roba che non si vedeva dagli anni di piombo, quando fascisti e comunisti "tappezzavano" Bari di slogan».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E anche il sostegno del Comune non sembra essere sufficiente. Secondo gli attivisti l'ente pubblico dovrebbe inoltre dotarsi di un ufficio antivandalismo, installare più cestini per buttare l'immondizia e snellire la burocrazia per chi desidera attuare azioni a difesa del decoro urbano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«É stato assurdo aspettare nove mesi per ottenere l'autorizzazione alla pulizia dei muri della scuola Mazzini - puntualizza Fabrizio -. Per il via libera ci siamo dovuti affiliare a un'associazione ed è stato necessario attendere l'ok del preside, della Soprintendenza e dell'ufficio comunale che si occupa delle opere pubbliche, non prima di aver spedito una valanga di mail senza ricevere risposta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Difficoltà che però non abbattono la voglia dei volontari: del resto "retake" vuol dire proprio "riprendere". Nel loro mirino ci sono il ponte di corso Cavour, l'ingresso del liceo Flacco e l'artistica cancellata della facoltà di Giurisprudenza, sotto attacco di murales e scarabocchi di dubbio gusto. Effettueranno anche un restyling del parco Don Tonino Bello e daranno vita ad altri plogging sul litorale barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Del resto dobbiamo anche guardare il bicchiere mezzo pieno – sottolinea Fabrizio  -. Sono in tanti coloro che rispondono alle iniziative che lanciamo su Facebook e da due anni a questa parte il gruppo è cresciuto: questo ci incoraggia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Perché alla fine  - conclude Anna - noi vorremmo solo promuovere l'idea di “estendere i confini di casa propria”: così come teniamo alla pulizia delle nostre abitazioni, allo stesso modo dovremmo tutti prenderci cura di quanto si trova all'esterno. E non si tratta solo di un dovere civico: la consapevolezza di migliorare la nostra città ci rende felici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • antonio arky - encomiabile iniziativa! COMPLIMENTI. I muri "graffitati"e i rifiuti lasciati x strada e buttati amare: un gran Peccato di Egoismo che la città non merita!
  • nunzia cassano - CIAO, ABITO A JAPIGIA DA POCO E MI SONO PROPOSTA DI RACCOGLIERE 2 BUSTE DI SPAZZATURA AL GIORNO NEI CAMPETTI INTORNO AI PALAZZI. PER ORA HO PULITO IL CAMPO IN VIA PADRE PIO. VORREI FARLO INSIEME A VOI


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