di Nicola Imperiale

Spinazzola, il dimenticato eccidio di Murgetta Rossi: dove furono trucidati 22 ragazzi
SPINAZZOLA – “Ignoti i nomi, qui sfolgorarono gli spiriti di ventidue militari italiani trucidati inermi dall’esercito germanico nel settembre 1943, mentre accorrevano alle armi in terra liberata”. Questo si legge su una lapide sperduta nell’erba alta della campagna di Spinazzola: è lì a testimoniare uno dei più sanguinosi e meno conosciuti eccidi perpetrati in Puglia durante la Seconda Guerra Mondiale. (Vedi foto galleria)

Siamo in località Murgetta Rossi, a un paio di chilometri dalla rossa cava di bauxite, in un luogo circondato dalla natura e dalle colline murgesi. Fu qui che nel settembre del 1943 a 22 ragazzi fu tesa un’imboscata da parte dei nazisti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Dopo l’armistizio e l’arrivo della forze alleate nel Sud Italia – ci spiega lo storico Francesco Morra – i tedeschi cominciarono a risalire verso settentrione, lasciando però alcune retroguardie sul territorio. Al contrario molti nostri soldati cominciarono a fare il percorso inverso, lasciando il Nord Italia per raggiungere le terre liberate e magari i propri luoghi d’origine. E spesso purtroppo questi gruppi di fazioni diventate nemiche incrociavano il loro cammino».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proprio ciò che avvenne 75 anni fa ai giovani italiani, che in prossimità della masseria-ovile Murgetta Rossi (dal nome del suo proprietario) trovarono sfortunatamente l’accampamento della 1° Divisione Paracadutisti Tedesca. Furono tutti catturati e uccisi a colpi di mitra e le loro spoglie lasciate sul terreno senza alcuna tumulazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


I corpi vennero rinvenuti qualche giorno dopo. “Erano quasi completamente nudi, privi di documenti e in stato di avanzata putrefazione”, riferisce il rapporto dei carabinieri rinvenuto da Morra in un archivio militare americano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le forze dell’ordine non riuscirono quindi a identificarli e improvvisarono una fossa comune utilizzando le pietre dei muretti a secco dello stesso ovile. Solo il 18 marzo del 1945 le salme senza nome furono esumate e trasferite nel cimitero di Spinazzola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La loro storia sarebbe stata dimenticata se le istituzioni in collaborazione con l’Archivio della resistenza e della memoria di Barletta e l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), non avessero eretto un lastra in pietra sul luogo dell’assassinio e organizzato annualmente una manifestazione commemorativa nell’ultima decade di settembre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È importante ricordare che la Puglia nel settembre del 1943 fu teatro di altri due eccidi a cura dei nazisti nei confronti di soldati e civili pugliesi: il 12 a Barletta e il 25 a Santa Maria di Valle Cannella nella zona di Cerignola. Il massacro di Murgetta Rossi resta però ancora oggi il meno noto e documentato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A ricordare la tremenda morte dei soldati italiani c’è solo una lapide alta tre metri: giace all’ombra di un cipresso, circondata da campi di grano, ma senza papaveri rossi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • Gregorio Baggiani - questi monumenti della memoria storica dovrebbero ricevere maggiore attenzione da parte delle autorità pubbliche. e non lasciati all'oblio come purtroppo troppo spesso avviene... come diceva Fabrizi "un giorno sei sui giornali e poi ci si incartano le uova"


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