di Luca Carofiglio

Il paintball non è più un gioco: a Bari c'è la squadra nazionale dei
BARI - Vi abbiamo già parlato dello sbarco a Bari del paintball, gioco di squadra in cui due formazioni si affrontano sparandosi con fucili carichi di munizioni di vernice atossica. Ora però dal semplice passatempo si è passati all'agonismo: in città nel marzo scorso è infatti nato il "National Predators", primo team pugliese a gareggiare nei campionati nazionali di categoria, partito quest'anno dalla serie B e già con un membro nel giro della nazionale italiana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il gruppo è composto da sei ragazzi tra i 14 e i 35 anni e si allena in periferia. La loro "casa" infatti è in una viuzza di campagna raggiungibile allontanandosi dalla città attraverso la trafficata via Fanelli. Oltrepassato il ponte della tangenziale bisogna guidare per quasi un chilometro e mezzo per svoltare a sinistra in via Madonna delle Grazie e poi subito a destra in strada Trota. Dopo 300 metri, al civico 9, la struttura appare sulla sinistra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Varchiamo il cancello d'ingresso e sulla destra notiamo un chioschetto colmo di "marcatori": è il nome con cui vengono chiamate le armi usate nelle sfide. Le pallottole utilizzate procurano un dolore tollerabile a chi viene colpito ed "esplodono" rilasciando una sostanza biodegradabile a base di soia, il cui colore rende facile l'individuazione del giocatore "impallinato". (Vedi foto galleria)

Di fatto le protezioni usate dagli atleti sono minime: a parte una maschera che protegge il volto dalla vernice si indossano solo delle maglie imbottite all'altezza della schiena e a maniche lunghe, utili per attutire gli urti subiti durante i frenetici spostamenti sul campo. Il contatto fisico con l'avversario invece è praticamente assente. Accanto ai fucili spicca poi la bacheca dei trofei sinora conquistati in tornei minori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci avviciniamo poi al campo di gioco, un rettangolo in terra battuta disseminato di "doriti", gonfiabili gialli in clorulo di polivinile dietro cui è possibile ripararsi dal "fuoco nemico". Qui è in corso un allenamento: notiamo infatti due ragazzi dei Predators posizionati in modo statico dietro le rispettive basi. Ogni tanto mettono la testa allo scoperto e provano a colpirsi a vicenda, il tutto per migliorare il più possibile la loro tecnica di tiro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E dopo una piccola pausa utile per ricaricare i marcatori, si torna subito all'opera per una partitella. C’è chi si muove passando velocemente da un gonfiabile all’altro, "coperto" alle spalle da un compagno che cerca di trafiggere (e quindi eliminare) qualche avversario e chi invece va in avanscoperta per raggiungere la parte opposta dell’area, esponendosi alle pallottole della difesa opposta. L'obiettivo finale è arrivare a "buzzare", cioè a premere un pulsante sistemato nella metà campo dell'altra formazione per almeno tre volte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


A fine addestramento scambiamo due chiacchiere con il 35enne Domenico Carucci, responsabile e veterano del team. «Era da tempo che volevamo andare oltre l'aspetto ludico - spiega Domenico -. Ora finalmente prendiamo parte a competizioni ufficiali riconosciute dal Coni e organizzate dal 2016 dalla Fidasc, la Federazione italiana discipline armi sportive e caccia. Le squadre vanno in campo con cinque elementi e possono essere miste, mentre le fasi di gioco sono controllate da dieci arbitri federali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E a sottolineare che il paintball sia concepito come un vero e proprio sport ci pensa il giovane atleta Francesco. «Attività fisica, lucidità e tecnica sono fondamentali - evidenzia il 16enne -. Ma non basta: ci vuole anche tanta tattica. Un mese prima di ogni match infatti viene pubblicato su internet il layout del campo dove si terrà lo "scontro", così che le compagini abbiano modo di visionarlo attentamente ed elaborare le loro strategie di lotta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quello del paintball è però un mondo a cui spesso ci si avvicina per caso. «Ho imbracciato il marcatore per la prima volta quattro anni fa, quando fui coinvolto con la mia comitiva in una gara tra amici - racconta il 23enne Manuel Manzari -. Ci battemmo nel terreno di gioco di Domenico: il responsabile mi notò e chiese così se avessi voglia di esercitarmi con lui. Da allora sono migliorato tantissimo e ci metto lo stesso agonismo di quando partecipavo alle competizioni di nuoto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E tra i Predators scopriamo un "azzurro": il 17enne Davide Consonni, per due volte miglior giocatore del campionato interregionale. «Vestirò la maglia della nazionale italiana ai mondiali under 19 di Chantilly, in Francia - svela il ragazzo -. È la prima volta che viene convocato uno sportivo del Sud. E pensare che per me tutto è cominciato prendendo parte a una sfida goliardica, organizzata da un amico che voleva festeggiare in modo originale il suo compleanno. Da quel momento non ho più smesso di “sparare”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)


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  • Rolando - Credevo che non fosse permesso usare proiettili che contengono vernici o altri liquidi etc.


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