di Marianna Colasanto

Bari,
BARI Sarmale, borduf, mici, halva. Che cosa sono questi nomi stranieri? Alcuni dei prodotti che è possibile acquistare in un negozio molto particolare che si trova nel quartiere Madonnella di Bari. Qui, in via Dalmazia 12, si trova infatti dal 2009 “Ca la mama acasă” (A casa della mamma), una salumeria che vende solo ed esclusivamente cibo rumeno. Così come il “bazar” del pakistano Zafar Iqbal o i market indiani, ecco un altro esercizio commerciale che si rivolge ai tanti stranieri presenti a Bari. 

«Sono circa duemila i rumeni residenti in città – ci spiega il 32enne Ciprian, proprietario del negozio che proviene da Piatra Neamț, una città a nord del “paese di Dracula” -. Si tratta di persone che erano abituate a mangiare in un certo modo e anche in Italia vorrebbero continuare a gustare i prodotti con cui sono cresciuti. E’ venuta da qui la decisione di aprire un negozio specializzato. All’inizio non è stato semplice far arrivare a Bari i prodotti dalla Romania, ma con il tempo sono riuscito a crearmi una rete di fornitori».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’esercizio commerciale si affaccia sulla strada. Sulla porta a vetri sono affissi i manifesti della compagnia telefonica rumena e l’insegna blu con la scritta in italiano “salumeria” e il nome “Ca la mama acasă– prodotti tipici rumeni”, affiancato dalle immagini di verdure e dei mici, salsicce tipiche. All’interno “A casa della Mamma” è ancora più folcloristico: ci sono bandierine della Romania, manifesti pubblicitari in lingua appesi al muro e teste di animali selvatici imbalsamate. Non è molto grande: a destra si trova il banco frigo con la carne e i formaggi e a sinistra due frigoriferi seguiti da scaffali con prodotti in scatola. (Vedi foto galleria)

All’interno del negozio si trova anche la moglie di Ciprian, Michela, che ci descrive alcuni dei prodotti tipici venduti.  La vera peculiarità del negozietto sono i salumi, come i mici (salsicce di maiale e vitello) e il tochitura. «Quest’ultimo è fatto con pezzi di maiale  - ci illustra la donna –. Il suino è molto utilizzato in Romania, ma ha un sapore diverso da quello che si trova in Italia, perché gli animali vengono allevati in campagna e viene dato loro un mangime meno “industriale”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il tochitura si presenta in un imballo di plastica da cui si intravedono pezzi di salsiccia precotta che poi si arrostiscono e si mangiano accompagnati da polenta e borduf grattugiato, formaggio tipico rumeno. «I nostri salami si mangiano sia cotti che crudi – aggiunge Michela -  a seconda dei gusti personali. Abbiamo il salam de casa, il salam vara (parola che in italiano significa “estate”) e il salam de pul, fatto con carne di pollo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Oltre alla carne tra i prodotti c’è anche il pesce, soprattutto affumicato, come il macrau afumicat.  «E’ il “macarello” – interviene la proprietaria - un pesce che non ho mai visto in Italia e che è molto apprezzato dai nostri clienti georgiani».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un’altra peculiarità della cucina rumena è il sarmale in scatola. Si tratta di una ricetta molto elaborata fatta di involtini di carne macinata, riso e spezie avvolti in foglie di verza o vite venduti da Ciprian già confezionati. Il sarmale infatti è una ricetta tipica della Romania, come ci spiega una cliente rumena appena entrata in negozio che si appresta a comprare gli ingredienti per prepararlo a casa. «Per il sarmale si usano le foglie di verza in salamoia che vende solo questa salumeria.  La verza rumena viene fatta maturare più a lungo e le foglie sono più grandi e compatte e soprattutto più saporite. Cucinerò il sarmale per festeggiare il Natale, che secondo il calendario ortodosso si terrà il 7 gennaio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mentre continuiamo a curiosare tra i prodotti della salumeria, Michela ci mostra grandi barattoli con verdure e ortaggi interi sotto aceto, che si possono usare per la colazione. «La mattina mangiamo salato – afferma -soprattutto chi lavora in campagna deve nutrirsi in modo sostanzioso ad esempio con del salame, la giardiniera e  un barattolo ripieno di verdure accompagnato con il pane».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo averci illustrato le delizie salate della cucina rumena è arrivato il momento di passare ai dolci. Michela apre per noi una confezione di halva, un dolce a base di semi di girasole di colore beige che alla vista sembra un panetto di pasta compatta. Ne assaggiamo una fettina e ha un sapore molto intenso che fa venire in mente il gusto delle caramelle al latte. «Mi ricorda l’infanzia – afferma la donna - quando abitavo in campagna e l’halva era una specialità che si trovava solo in città. Riuscire a mangiarlo qui a Bari, mi fa sentire un po’ meno la nostalgia di casa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)


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