di Domenico Andrea Schiuma - foto Antonio Caradonna

L'elegante ma sottovalutato centro storico di Modugno, trionfo dei palazzi nobiliari
MODUGNO -  E’ considerato il “paese della zona industriale”, dei negozi all'ingrosso dei cinesi e dei concessionari di auto: per il resto Modugno, grosso centro dell’hinterland barese, non è certo famoso per la sua storia e bellezza. Eppure a dispetto della sua fama, la cittadina conserva un centro storico molto particolare, che a differenza di tanti borghi antichi del barese ha un tratto ben definito: è nobile. Tra le sue strette strette stradine si stagliano infatti trionfali numerosi palazzi patrizi di fine 500/inizio 600, fatti costruire dai nobili giunti a Bari al seguito di Isabella d’Aragona (e poi di sua figlia Bona Sforza), che ottenne dal re di Napoli Federico I il ducato di Bari, Palo del Colle e Modugno. 

Per quanto poco valorizzato e abbandonato, il centro storico mostra quindi un'eleganza difficile da rintracciare nel resto del barese. Siamo andati a visitarlo, aiutati dalla guida turistico-culturale redatta dalla pro loco di Modugno e a cura di Anna Gernone, Nicola Conte e Michele Ventrella. (Vedi foto galleria)

Il nostro tour inizia in piazza Sedile, che prende il nome dalla Sala del Sedile dei Nobili, oggi sede della pro loco. Si tratta di una struttura del XVIII secolo con ingresso sopraelevato introdotto da doppia rampa di scale. In cima si trovano due campane: la più grande scandisce tutt'oggi l’ora, mentre la più piccola con i suoi rintocchi ricordava ai nobili l'inizio delle assemblee.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fino al 1822 a dare il nome alla piazza era però la chiesa di Santa Maria del Suffragio, edificata tra il 1639 e il 1766. E’ delimitata da un cancello in ferro con sopra incisi dei teschi, simboli tipici del periodo controriformista. Di fronte alla fiancata laterale della chiesa troviamo palazzo Scarli, edificato nel 1601 da una famiglia novarese stabilitasi a Modugno tra il 1524 e il 1557 al seguito della regina Bona Sforza. Notevole la larga terrazza del primo piano, delimitata da una balaustra in cui sono inseriti pilastrini decorati con stemma, mascheroni e vasi. La costruzione mostra però i segni del tempo e avrebbe bisogno di un serio restauro. I locali al piano terra sono stati occupati da esercizi commerciali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ arrivato il momento di immergerci nel cuore del centro storico. Entriamo da piazza del Popolo. Sulla nostra sinistra troviamo subito palazzo Pascale-Scarli, costruito tra il 1550 e il 1650 dalla famiglia Pascale diventata ricca grazie ai servizi resi agli Sforza. Maestoso è il portale di ingresso di stile rinascimentale, dotato di arco a tutto sesto e reso più grazioso da capitelli ionici e bassorilievi con fantasia floreale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di fronte a palazzo Pascale-Scarli, in fondo a vico Fortunato, scorgiamo Palazzo Cornale che prende il nome dalla famiglia di origine cremasca che seguì Isabella d'Aragona e si stabilì a Modugno dall’inizio del 500. A fare da portale d'ingresso è un arco a pieno sesto. Al centro dell'arco si rintracciano fregi di rosone e fogliame posti ai lati di un cacciaspiriti, maschera apotropaica. Sopra un'iscrizione in latino ci informa sulla data di costruzione dell'ingresso e sulle proprietarie dell'epoca: “A Dio ottimo massimo e alla beata Vergine Maria. Le sorelle Isabella e Anna Cornale hanno in possesso questa casa, il cui ingresso è stato costruito dal tutore abate Scarla. Anno del Signore 1658”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Proseguiamo lungo piazza Del Popolo e incanalandoci a destra lungo via Vito Carlo Perrone ci dirigiamo verso piazzetta La Corte, dove si trova il Palazzo della Regia Corte. Si tratta di un fabbricato medievale più volte ristrutturato. Nel Cinquecento ospitò la corte del Capitano della Terra di Modugno (il Capitano rappresentava il potere politico regio, amministrava la giustizia e confermava le elezioni dell'Università) e poi magistrati giudiziari durante la dominazione spagnola e degli Sforza. Sulla facciata si scorge la più antica testimonianza dello stemma di Modugno, datata 1568. Oggi il suo interno ospita alcune associazioni combattentistiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torniamo indietro e giungiamo alla zona della Motta. Qui nel VII secolo è esistita una torre bizantina e nell'anno mille un castello. Del primitivo nucleo rimangono poche tracce, se non la struttura circolare, accessi secondari al castello e delle strettoie con scalini. Oggi qui si trova Palazzo Motta Cesena, di epoca tardo-rinascimentale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo ora alla fine di piazza del Popolo e ci ritroviamo in uno slargo dominato dalla chiesa della Santa Maria Annunziata, indicata nell'undicesimo secolo da bolle papali come sede vescovile. La facciata in pietra calcarea è divisa in due ordini da un cornicione mistilineo. Il campanile della chiesa ricalca quelli romanici-pugliesi delle cattedrali di Bari e di Palo del Colle. Di fronte a Santa Maria Annunziata sorgono la chiesa di Santa Maria della Croce e l'ex monastero omonimo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proseguiamo lungo via Carmine e poco prima di incrociare via Corsica ci imbattiamo nel palazzo tradizionalmente attribuito alla Regina Bona, di cui rimangono una bifora e due stemmi gentilizi poco leggibili. La casa in realtà sarebbe stata di proprietà di religiosi che avrebbero solo ospitato Bona negli ultimi anni della sua vita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ritorniamo ora nel luogo in cui ha avuto inizio il nostro viaggio, in piazza Sedile e da lì percorriamo in direzione inversa via Conte Rocco Stella. La strada prende il nome da un nobile modugnese nato nel 1662 che divenne per i suoi meriti militari consigliere di Stato di Carlo VI d'Asburgo. Il primo edificio che troviamo alla nostra sinistra è proprio Palazzo Stella-Colavecchio. Il suo aspetto è tardo-rinascimentale, come si evince dai paramenti murari esterni a bugne calcaree. Poco oltre dall'altro lato sorge il palazzo del primo ramo della famiglia Capitaneo. Fondatore del ramo modugnese della dinastia fu Guarino Capitaneo, che giunse a Modugno al seguito della duchessa Isabella d'Aragona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine sempre sulla stessa strada, sulla sinistra, si affaccia Palazzo Valerio-Longo costruito tra 1568 e 1677 e il cui aspetto risente molto del restauro di inizio 700. La struttura presenta due sezioni diverse, con altrettanti ingressi e stemmi. Nicola Longo, medico e rivoluzionario italiano, durante il Risorgimento fece di questo palazzo la sede dei garibaldini della provincia. E qui termina il nostro viaggio nel centro storico di Modugno, il più sottovalutato del barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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  • Luigi Grillo - a Modugno fu impiantato il primo frantoio meccanizzato moderno da https://it.wikipedia.org/wiki/Pierre_Ravanas arrivato a Bari con Murat
  • Marina Bosco - In un palazzo nobiliare di Modugno, dovrebbe esserci una targa che parla di un Angarano stabilitosi qua facente parte della corte di Isabella D'Aragona. Ne avete conoscenza ?
  • Rosalia Giovanniello - Questo palazzo è stato per anni la dimora del Dott. Silecchia e le sue figlie, come mai non si parla di loro? Il Dott. Silecchia era il mio bisnonno.
  • Mariano Argentieri - Accanto a palazzo Pascale-Scarli, sorge il palazzo coevo edificato dalla Famiglia Faenza che precedentemente aveva vissuto, dal XI sec. circa a Trani. Lo stemma è abraso ma lo si può vedere nella chiesa di Sant'Agostino accanto allo stemma comunale precisamente nell'ambiente divenuto successivamente sagrestia.


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