di Ilaria Palumbo

L'armonica, piccolo
MOLA DI BARI – Associata al mito dei western, immancabile nei concerti di Bob Dylan e Bruce Springsteen, cuore e anima del folk americano, l’armonica è uno strumento a fiato molto piccolo e complesso, ampiamente diffuso un po’ in tutti i generi. Definita come “il violino dei poveri” per il suo costo relativamente basso, ma anche per le sue grandi potenzialità, fatica però a trovare spazio in Italia, Paese in cui ci pochissime scuole dove impararla a suonare. E così da noi si contano sulle dita di una mano coloro che sono in grado di armeggiarla in maniera professionale. Tra questi c’è un molese, il 50enne Paolo Daniele (nella foto), che gira il mondo suonando questo particolare strumento. Lo abbiamo intervistato. (Vedi video)

L’armonica è uno strumento difficile?

L’armonica è lo strumento più facile da suonare…male. Basta soffiare o aspirare nei suoi fori per produrre delle sonorità e accordi. Questo però non vuol dire averne il controllo, ovvero sapere esattamente ciò che si sta facendo e suonando.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E per impararla a suonare bene che cosa si può fare?

In Italia purtroppo ci sono poche scuole o corsi specializzati dove poter imparare a suonare l’armonica, ancor più raro è trovare maestri che abbiano vere competenze musicali. La gran parte degli armonicisti italiani infatti si forma “ad orecchio”, da autodidatta, senza seguire un vero e proprio metodo, dovendosi accontentare dei pochi manuali in vendita. In questo modo il livello resta molto basso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come mai si evidenzia questa assenza di formazione?

Perché purtroppo nel nostro Paese l’armonica è considerato uno strumento minore, di second’ordine, quasi fosse un gioco adibito solo al divertimento. Ci sono anche numerosi forum sul web dedicati all’armonica che da un lato contribuiscono a una sua maggiore diffusione, ma dall’altra ne danno una visione limitata, da hobby, fatta per “passare il tempo”. In realtà questo è uno strumento che, seppur così piccolo, permette di suonare qualunque genere musicale: jazz, pop, rock e persino la musica classica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Esistono più tipi di armonica?

Le categorie principali sono due: la diatonica e la cromatica. La prima è quella più utilizzata nel blues, nel folk e nel rock, ed è quella che Bob Dylan usa nell’indimenticabile “Blowin’ in the Wind”. Ha un suono molto “aggressivo”, anche se si avvale solo di note in maggiore: per produrre diesis e bemolli è necessario usare alcune tecniche. La seconda ha invece un’impronta più delicata e dolce, oserei dire più “nobile”: è usata nella musica classica, nel jazz ed è quella dei grandi assoli di Stevie Wonder. E si avvale di un tasto laterale, chiamato “registro”, che permette di avere a disposizione tutta la scala cromatica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ci sono varianti a queste due categorie principali?

Certo e alcune sono molto buffe e particolari. Ad esempio c’è la “Double Puck”, che ha il corpo più piccolo ed è formata da due serie di fori con tonalità diverse. Poi ancora la “Echobell”, conosciuta meglio come “armonica di Natale” per i campanelli che consentono di suonare le tipiche canzoni natalizie e la “Trumpet Call”, caratterizzata da alcune piccole trombe attaccate al corpo che permettono di ottenere una maggiore potenza del suono, infatti viene usata per suonare per strada. In più io possiedo la “Millioniser”, un raro modello di armonica elettronica del 1984: ce ne sono solo cento in giro. Ogni armonica ha una sua sonorità e la sua tecnica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Puoi illustrarci qualche tecnica utile per poter sfruttare al meglio le potenzialità dell’armonica?

Sì, la più affascinante è sicuramente il “bending”, che permette di “piegare le note”, riuscendo a ottenere su un’armonica diatonica delle note che non sono state previste dal costruttore, quelle in bemolle. Si esegue coinvolgendo lingua, respirazione e cavità orale. È una tecnica molto fine usata principalmente nel blues.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un consiglio per chi volesse iniziare a suonare l’armonica…

Anche se da autodidatti, il segreto è sempre quello di studiare e perseverare nell’esercizio, senza abbattersi se non si riesce a imitare alla perfezione i grandi musicisti. Anche perché i professionisti usano strumenti fatti su misura che faciliano l’esecuzione di alcune tecniche e permettono di fare “cose pazzesche” che certo chi sta imparando non riuscirebbe mai a tirar fuori dalla propria “armonichetta”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Nel video (di Gianni De Bartolo) Paolo Daniele suona con un’armonica cromatica “Oblivion”, un tango di Astor Piazzolla:



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Ilaria Palumbo
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  • luigi - Io ho imparato a leggere la musica da un maestro che come pianista e fisarmonicista mi ha insegnato per circa 2 anni a suonare l'armonica cromatica,, non ho molto orecchio .pero' superate le prime difficolta' con il suo aiuto sono riuscito a cavarmela..Ho anche pratica sull'armonica diatonica ,,e tramite un metodo americano.. sempre leggendo la musica ..ho imparato come auto didatta a suonare dei facili pezzi di blues come esercizi.. adottando la tecnica di abbassare alcune tonalita' sulla scala dell'armonica stessa, essendo appassionato di blues..e country music..nonche' rock anni 70 e boogie woogie...,
  • Luca - A dire il vero il "violino dei poveri" storicamente è il mandolino. A Torino da anni esistono corsi regolari di armonica diatonica e cromatica, all'Honky Tonk school e prima ancora al centro Jazz. Esistono molti grandi armonicisti, uno su tutti Paolo Ganz che ha pubblicato nell'86 i primi metodi, poi Treves fra inpiù famosi e molti altri
  • Angelina - L'armonica a bocca: il violino dei poveri scritto da Fabrizio Poggi Un affascinante viaggio alla riscoperta dell’armonica a bocca, questo piccolo meraviglioso strumento musicale: dalla Cina degli Imperatori alle terre Pavesi, dell’Oltrepo e della Lomellina, raccontato ai ragazzi di ogni età. Collana Adolescere Voghera. Un libro che è una miniera di informazioni preziosissime e di piccoli grandi storie, raccontate come solo sa fare Fabrizio Poggi, con la passione e la competenza che gli deriva dalla sua sterminata cultura musicale e dall’amore per il suo strumento. http://www.chickenmambo.com/ita/bibliografia/
  • Paolo Daniele - Alcune precisazioni a completamento dell'intervista che purtroppo in un ora di dialogo per dovere di sintassi sono state omesse senza dolo. Quando ho parlato dell'insegnamento dell'armonica in Italia avevo fatto un chiaro riferimento all'insegnamento istituzionale, nei conservatori per intenderci ed al ritardo incredibile che questa nostra istituzione ci mette a riconoscere uno strumento così importante a dispetto della sua dimensione fisica. Per cui faccio esplicito plauso al direttore del Conservatorio Santa Cecilia in Roma (maestro Santoloci) per aver avuto l'intuizione della necessità in Italia di tale corso ed essere riuscito ad affidarlo ad uno dei nomi più importanti nel mondo dell'armonica cromatica Gianluca Littera. Fa molto bene Luca ad evidenziare che esistano alcuni corsi privati (anche se sempre ancora molto pochi in verità a mio parere) con grandi musicisti che insegnano in questi, ma credo sia ora che l'armonica sia riconosciuta come strumento al pari del violino, Tromba o altro ormai a livello istituzionale scolastico. E grazie ad Angelina per aver nominato il bel libro di Poggi dal quale era tratta la citazione.
  • GIUSEPPE PAGLIARULO - ciao. ci siamo conosciuti in altri ambiti. Io suono in un gruppo rock ed ho inserito l'armonica a bocca in due brani: generale e Napul'è che ho eseguito nel concerto del 3 luglio a mola..felice di questa iniziativa
  • Fabio - In che chiave e' questa armonica cromatica suonata da. Paolo ? Grazie


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