di Cassandra Capriati

Quelli che su Facebook parlano con i morti: «Per tenere vivo il loro ricordo»
BARI – «Io ogni tanto vado sulla bacheca di una mia amica che non c’è più e le lascio un cuoricino. So che è una cosa un po’ stupida, ma lei è morta così improvvisamente che guardare le sue foto mi dà l’illusione che viva ancora». Parole della 42enne Mimma, una delle tante persone che su Facebook continuano a parlare con i morti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché sui social network di fatto non si muore mai. Se la famiglia del defunto non consegna agli amministratori un certificato che attesta l’avvenuta scomparsa, il suo profilo continua a rimanere visibile. E a molti questa cosa che può sembrare un po’ macabra in realtà non dispiace. In questo modo genitori, fratelli, amici del defunto non smettono di “interagire” con la persona amata, pubblicando sulla sua bacheca messaggi di saluto, dediche e vecchie foto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si può anche chiedere a Facebook di rendere quel profilo “commemorativo”, inserendo la dicitura “in memoria di”. Come se si fosse in un cimitero insomma, con uno schermo al posto della lapide e uno “smile” invece di un fiore. Il virtuale del virtuale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non ci trovo nulla di male – sottolinea il 35enne barese Roberto - . C’è un mio amico che è morto ormai da qualche anno, ma io a ogni compleanno continuo a fargli gli auguri sulla sua bacheca. E’ un modo per non abbandonarlo completamente, per non farlo cadere nell’oblìo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


C’è poi chi va addirittura oltre. Se il defunto prima di morire ha indicato un suo “erede”, quest’ultimo potrà gestire il profilo della persona scomparsa, rispondendo magari a chi posta una dedica. «Mio fratello non mi aveva indicato come erede – dice Anita – ma io sono riuscita comunque a recuperare la sua password.  Ho trasformato così la sua bacheca in un luogo dove poter mantenere vivo il suo ricordo, postando foto e condividendo racconti su di lui».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sarà, ma gli esperti non spiegano che per parenti e amici a un certo punto diventa necessario “elaborare” il lutto? «Sì certo – conferma lo psicologo barese Tommaso Colonna – la vita deve andare avanti ed è necessario accettare e superare la perdita. Questa storia dei profili commemorativi invece non aiuta: non si può fare come “se niente fosse”, continuando a compiere atti che si facevano quando la persona era in vita, come il parlare con lui sui social network».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma c’è chi non accetta proprio di “lasciar andare” il proprio caro. «Mio figlio è scomparso all’improvviso – ci dice la 55enne Anna -. Da allora ogni tanto vado su Facebook a leggere i messaggi che i suoi amici gli lasciano. Vedere quanto i compagni gli volevano bene mi dà un po’ di conforto. Anche se lo so, questo di certo non mi restituirà la possibilità di parlare di nuovo con il mio bambino».


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Scritto da

Lascia un commento


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)