di Antonio Bizzarro

Anche Molfetta ha la sua "barriera corallina": «Colorata oasi in fondo al mare»
MOLFETTA – Anche Molfetta ha la sua “barriera corallina”. Si tratta di un banco molto meno esteso rispetto a quello rinvenuto nei giorni scorsi al largo di Monopoli, ma ugualmente variopinto e particolare. A scoprirlo, un anno fa, è stato il Nucleo sub Molfetta, che però solo ora ha deciso di rendere pubbliche le immagini sulla propria pagina Facebook (vedi foto galleria).  

Sita a un miglio dalla costa, nel tratto confinante con Giovinazzo, la biocostruzione marina si trova a 18 metri di profondità e si estende su un’area sabbiosa per qualche centinaio di metri quadri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«È una vera e propria “oasi” di biodiversità – ci dice il 44enne Daniele Marzella, presidente del Nucleo Sub - anche se parlare di barriera è azzardato. L’area è infatti troppo modesta: più giusto definirla come “panettone sottomarino”, termine con cui noi definiamo questo tipo di formazioni». «Tecnicamente si tratta di un “coralligeno di piattaforma” - precisa il 33enne biologo Michele De Gioia - costituito prevalentemente da alghe calcaree che crescono in condizioni di bassa luminosità e temperature mediamente basse e costanti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Comunque, a prescindere dai termini, lo spettacolo offerto è straordinario. Basti guardare alle piccole colonie di Cladocora caespitosa, la madrepora a cuscino con le sue forme morbide e i piccoli “tentacoli” giallastri. E che dire degli spirografi (sabella spallanzanii) , con le loro estensioni filiformi di color giallo e violetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma siamo riusciti a distinguere anche esemplari di briozoi, come la Myriapora truncata, detto anche “falso corallo” per il suo rosso intenso», sottolinea De Gioia. A cui fanno da contorno le Aplysine aerophobe, spugne dalla forma tubulare e soprattutto le “margherite di mare”, sottospecie delle cnidari, che donano luminosità a tutto il fondale con il loro giallo sfavillante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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