di Gabriella Quercia

In Italia 296 acque minerali: «E prezzo alto non fa rima con qualità»
BARI - In Italia esistono circa 296 marchi di acque minerali, fautrici dei 12,5 miliardi di litri annui consumati dagli italiani, con un spesa media per famiglia di 584 euro annui. Ma come fare a orientarsi tra tante etichette così diverse e dai costi anche molto differenti tra di loro? E poi: l’acqua minerale è garanzia di sicurezza alimentare?

Per capire meglio il mondo delle acque minerali, abbiamo intervistato Giuseppe Valentini, biologo e direttore operativo dell’area reti impianti dell’Acquedotto Pugliese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul mercato ci sono quasi trecento diversi tipi di minerale: le migliori sono quelle più costose?

No, contrariamente a quanto si possa pensare, la qualità non c’entra nulla con il prezzo. Nel senso che è il nome, il marchio, che determina le varie fasce di costo: è solo una questione commerciale, di marketing e di tutto ciò che viene montato attorno a un prodotto. Il consumatore insomma paga la pubblicità. E poi chiaramente bottiglie che arrivano da lontano costano di più perché su di esse incide il costo del trasporto. Ad esempio un’azienda che produce in Trentino per portare l’acqua al Sud deve spendere parecchi soldi, considerando che la maggior parte dei trasporti viene effettuata su ruote. E il prezzo così si alza. Quindi spesso le acque meno costose sono quelle meno pubblicizzate o prodotte e imbottigliate a livello locale. Ma questo non vuol dire che siano di qualità scadente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non c’è un’eccezione, ovvero un tipo di acqua il cui costo più alto è giustificato da caratteristiche ben precise?

Le acque per i neonati, che sono imbottigliate in vetro e vengono controllate giornalmente. Queste in più non contengono sali minerali che non servono visto che sono già presenti nel latte materno. Per cui questo tipo di acqua assolve quella funzione “medicamentosa” che dovrebbe essere specifica delle acque minerali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cioè l’acqua minerale dovrebbe essere usata solo a scopo curativo?

Sì, perché mentre l’acqua “del rubinetto” ha caratteristiche e valori che vanno bene per qualsiasi organismo, la minerale contiene elementi che possono fare anche male a chi li assume. Ve ne sono alcune ad esempio ricche di bicarbonato e quindi non adatte a chi soffre di calcoli renali, al contrario chi invece ha magari delle carenze di ferro dovrebbe bere quelle ferruginose che contengono 1 milligrammo di ferro per litro. Ancora, le acque sodiche, con un tenore di sodio maggiore di 200 milligrammi per litro, non vanno bene per chi ha problemi di pressione alta. Se non si utilizzano consapevolmente possono contribuire all’accentuazione della patologia del soggetto. Come il cibo, l’acqua è un alimento, quindi va assunta a seconda dei propri bisogni. Ma spesso quando si compra non si va a guardare l’etichetta per capire se ciò che stiamo comprando è quello che fa per noi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Però parliamo sempre di acque sicure e “pulite”…

Non è detto: le acque minerali possono essere soggette a contaminazioni. Una volta presa dalla sorgente l’acqua dovrebbe essere subito imbottigliata, invece compie un tragitto: viene portata dalla fonte alla fabbrica. Durante questo percorso c’è il rischio contaminazione da batteri. Tutto ciò considerando che a volte le balle d’acqua vengono lasciate al sole e le bottiglie in polietilene al calore rilasciano sostanze che nutrono i batteri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cambia qualcosa con l’imbottigliamento in vetro rispetto a quello in plastica?

Assolutamente: il vetro non permette la proliferazione dei microorganismi, è atossico, quindi garantisce la preservazione delle caratteristiche originali dell’acqua. È decisamente consigliabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da questo punto di vista è meglio l’acqua liscia o frizzante?

Meglio la frizzante, perché l’anidride carbonica rende pressoché impossibile la sopravvivenza e proliferazione di batteri. Per esempio in una bottiglia della gassatissima Coca Cola non vi sono microrganismi: non ci sono le condizioni ideali per la loro nascita e crescita. Quindi l’acqua frizzante è garanzia di sicurezza.


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