di Salvatore Schirone

La psicologa che aiuta gli esorcisti: «Satana usa le debolezze della mente»
ANDRIA – Lo diceva Baudelaire, “la più grande astuzia del diavolo è far credere che non esista”. E proprio per andare a “scovare satana”, in tutte le diocesi del mondo la Chiesa Cattolica nomina un esorcista, un sacerdote specializzato nello scacciare i demoni dal corpo e della mente di persone “possedute”. Una visione che si scontra con il mondo dei medici, decisi a dimostrare che queste “possessioni” altro non sono che disturbi psichici. Due prospettive inconciliabili quella tra demonologia e psicologia, come da sempre lo sono fede e scienza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche se in Puglia c’è l’eccezione che conferma la regola. La psicoterapeuta andriese Porzia Quagliarella (nella foto in galleria) infatti collabora da anni con don Francesco Fruscio, l’esorcista ufficiale di Barletta. E’ a lei Fruscio si rivolge per capire meglio se alcuni soggetti sono stati effettivamente “toccati da Satana” e hanno bisogno quindi di essere “liberati”. L'abbiamo incontrata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come è venuta in contatto con il mondo degli esorcisti?

Per caso. Nel 2011 sono stata chiamata dal Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa) a intervenire in un convegno internazionale dal titolo “Esorcismo e preghiera di liberazione”. Vi partecipavano sacerdoti esorcisti provenienti da tutto il mondo: Stati Uniti, Inghilterra, Francia, e Spagna. Nella mia relazione mi sono occupata degli aspetti psicologici e spirituali del problema dell'esorcismo, cosa che ha suscitato l'interesse di molti esorcisti tra cui don Francesco Fruscio, della diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, che ha cominciato ad avvalersi della mia consulenza, inviandomi diversi pazienti che mostravano segni di possessione diabolica o presunta tale. Il mio compito era verificare lo stato di salute psichica dei soggetti per dare un parere medico e aiutare l’esorcista nel suo discernimento spirituale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché si è rivolta a lei a non ad altri psicoterapeuti ?

Perché io oltre che psicologa, sono anche teologa, anzi mi considero prima teologa e poi psicologa. Applico il metodo scientifico da credente, non escludendo la presenza del soprannaturale. Anche se è chiaro che la semplice preghiera non può guarire per esempio l'ossessione compulsiva o l'elaborazione di un lutto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra i suoi pazienti ha incontrato casi di possessione diabolica?

Di solito don Francesco mi invia persone che hanno semplicemente bisogno di sostegno psicologico. Ma in alcuni casi sì, ho incontrato persone possedute dal diavolo, soggetti che avevano davvero problemi di natura spirituale. In questi casi ho collaborato con il sacerdote lavorando sul fronte psicologico, perché parallelamente alla preghiera esorcistica, ci sono sempre delle ferite interiori che vanno sanate. Satana spesso utilizza le debolezze psicologiche che, unite al peccato e alla scarsa cura morale, incidono negativamente nella vita delle persone creando legami pericolosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E al contrario è riuscita a “smascherare” falsi casi di “possessione”?

Certo. Ci sono infatti alcune problematiche relazionali che causano alterazioni della percezione della divinità e della stessa personalità e che vanno curate con gli strumenti che la psicologia offre. Ho avuto il caso di un ragazza che mostrava i tipici fenomeni di possessione diabolica: stati continui di depressione e durante una preghiera di liberazione aveva vomitato. Ma mi sono accorta subito che il problema non era nella figlia ma nella madre. La donna aveva un comportamento ossessivo compulsivo legato alla religione: seguiva cinque messe al giorno in televisione, faceva ripetuti rosari e si era convinta di essere stata preda di malefici spirituali. Aveva inculcato questa idea anche nella figlia, completamente succube della figura materna dalla quale non si era mai svincolata. Le imponeva la partecipazione ai riti sacri e la ragazza inconsciamente elaborava una forma di rigetto e di rifiuto che però non riusciva a manifestare direttamente ed esprimeva invece con comportamenti apparentemente anticristiani, che si manifestavano proprio durante la preghiera. In un percorso psicoterapeutico di svincolo dalla madre, ha elaborato le sue vicende e non ha avuto bisogno di alcun esorcismo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che cosa pensa dei preti che effettuano le “preghiere di liberazione”?

Il male è un essere spirituale intelligente e malefico che agisce nella storia e sono pochissimi i sacerdoti in grado di sostenere un combattimento spirituale con lui. Devi essere una persona integerrima. I preti che vogliono esercitare questo ministero devono fare un percorso di studio prima di ottenere l'esplicito mandato del vescovo. Purtroppo però spesso ci sono teologi non credono a satana, parlano di lui solo come un fenomeno mitologico e per la maggior parte degli psicologi il demonio rappresenta solo un’immagine del male collettivo. Inoltre molti sacerdoti non vogliono che ci sia clamore intorno a queste cose per non alimentare una eventuale psicosi collettiva. E quindi nella società si apre un vuoto di spiritualità che viene colmato dalla magia e dalla superstizione. Sono i vescovi che devono proibire la pratica di preghiere di liberazione non autorizzate e nominare esorcisti ufficiali. Perché per vincere il diavolo ci vuole forza interiore, profonda fede e una vita di preghiera.


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  • cinzia - Il male è presente sulla terra ma agisce indisturbato perché molti non ci credono. S Paolo lo chiamava addirittura "principe di questo mondo". Negarne l'esistenza è l'errore più grave che l'uomo può commettere.


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