di Stefania Buono

Subbuteo, tra nostalgia e passione c'è chi fa ancora gol su un panno verde
BARI – Se siete stati ragazzi negli anni 70 e 80 allora di sicuro ci avrete giocato. A che cosa? Al subbuteo naturalmente: il gioco da tavolo in cui viene riprodotta in miniatura una partita di pallone. Si svolge su un panno verde di forma rettangolare che rappresenta, appunto, un campo di calcio. Le squadre sono composte da miniature di giocatori appoggiate su una base semisferica appesantita da un piccolo peso all'interno che permette, con un "tocco a punta di dito" da parte di chi li manovra, di essere spostate calciando un piccolo pallone di plastica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Negli ultimi decenni questo popolarissimo gioco è stato però soppiantato dai vari videogiochi e playstation ed ora è praticato solo da alcuni nostalgici che, imperterriti, si riuniscono per disputare accesissime partite. Tra questi gli iscritti all’Old subbuteo club Bari che ha sede a Triggiano, in via Giovanni Falcone (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui si gioca tre lunedì su quattro ogni mese e l’iscrizione è gratuita. «Si paga soltanto una quota mensile, pari a 10 euro a persona, per i costi della sede», afferma il 36enne presidente Andrea De Giosa. Per i colori e il simbolo del club i suoi componenti hanno preso spunto dalla squadra di calcio barese: il logo rappresenta un galletto colorato a tinte biancorosse.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’Old subbuteo quando è nato, nel 2009, contava solo quattro iscritti. Poi pian piano è cresciuto, è stato riconosciuto ufficialmente come squadra dall’Associazione nazionale dei club del Subbuteo e ad oggi è formato da una quarantina di assidui frequentanti che vanno da tutte le età: dai ragazzini di 12 anni ai cinquantenni.  

«La maggior parte degli iscritti sono persone che erano giovani negli anni 70 e 80 -  dice il presidente -. I ragazzi invece si sono avvicinati a noi spinti dai propri padri. Avvicinare invece gente che non ha mai visto un tavolo da gioco risulta molto difficile – continua - anche se vorremmo avviare percorsi ludico-pedagogici nelle scuole per far conoscere agli studenti il subbuteo che, a differenza dei videogiochi,  dà la possibilità di avere un contatto diretto con altre persone».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il club partecipa comunque a tornei amatoriali, a livello regionale e nazionale. «Qui abbiamo elementi piuttosto forti, che hanno vinto parecchi tornei»,  ci racconta il 44enne Luca, uno degli iscritti all’Osc. Ad esempio Pierluigi Marino, Francesco Ranieri e Gigi Arena si sono imposti in campionati nazionali tenutisi a Benevento e Salerno. Bari è anche stata chiamata a organizzare campionati: in quelle occasioni sono arrivati giocatori da tutta Italia. L’ultima manifestazione si è tenuta a gennaio a Palese e ha visto la partecipazione di 76 persone.  


Ma a Bari non esiste solo l’Old Subbuteo. Da qualche giorno è nato infatti anche l’Asd Subbuteo club Bari, il primo club di “calcio da tavolo” della città, di cui è presidente sempre Andrea De Giosa. Perché ci sono delle differenze tra subbuteo e calcio da tavolo, gioco nato nel 1994. Si trovano soprattutto in alcune varianti delle regole e nella diversa composizione del materiale (ad esempio nel calcio da tavolo per rendere più fluido e scorribile il gioco, sono state modificate le basi delle miniature dei giocatori, rese piatte). E oggi è proprio il calcio da tavolo ad essere stato riconosciuto dal Coni e ad avere una sua federazione: la Fisct (Federazione italiana sport calcio da tavolo).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche se l’asd appena nata a Bari ha comunque voluto inserire la parola subbuteo nel suo nome. «Sì perché nonostante siano ormai considerate realtà indipendenti tra loro – spiega De Giosa -  quella di rievocare il marchio Subbuteo nel nome è un’usanza che hanno quasi tutti i club di calcio da tavolo». La sede del club si doterà quindi di otto campetti per questa disciplina, da aggiungere ai 16 di subbuteo che già possiede.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il subbuteo però non è solo un semplice gioco, ha anche a che fare con il collezionismo. Esistono centinaia di squadre in miniatura e i campi su cui si gioca sono spesso impreziositi da spalti, pubblico, cartelloni pubblicitari e tutti quegli elementi che ricordano un vero e proprio stadio. Ogni giocatore ha le sue squadre che custodisce gelosamente in una cassetta all’interno del club o in casa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma quali sono i “segreti” per diventare un bravo giocatore? Lo chiediamo a Gigi, campione nazionale ed ex proprietario del club di Subbuteo a Bari che negli anni 80 contava più di 100 iscritti. «Il subbuteo – sottolinea Gigi - è un gioco di abilità, di strategia, di prontezza dei riflessi e anche di intuito. Un “trucco del mestiere”? Spesso strofiniamo le basi delle miniature su un cuscinetto per timbri senza inchiostro. Grazie a questo espediente riusciamo a far scivolare meglio il giocatore sulla superficie del campo. E così ci avviciniamo pian piano alla porta, scocchiamo il tiro e se il portiere ci lascia passare facciamo gol!».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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