di Giancarlo Liuzzi

Da Telebari a Canale 5: quando la Puglia divenne "patria" delle televisioni private
BARI – «Nessuno di noi aveva esperienza, non esisteva una scuola di tecnica video o di montaggio: andavamo a tentoni, c’era chi aveva occhio e chi cercava di emulare qualche ripresa di Folco Quilici osservata nei programmi Rai». Parole di Tonino, uno dei tanti giovani che si improvvisarono cameraman negli anni 70, quando in un attimo si aprirono le porte per la nascita delle “avventurose” tv locali.

Parliamo di nomi come Telebiella o Telenapoli e per rimanere in Puglia Telebari, Tele Martina Franca, Telenorba, ma anche Canale 10, l’antesignana di Canale 5, che ai suoi esordi andava in onda proprio da Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Furono Telenapoli di Pietrangelo Gregorio e Telebiella del produttore Giuseppe “Peppo” Sacchi, nate rispettivamente il 1970 e il 1971, a scagliare il primo colpo alla Rai. All’epoca infatti la rete nazionale aveva una sorta di monopolio nell’emittenza televisiva, facendosi forza su una norma del 1936 che riconosceva allo Stato la facoltà di autorizzare o meno altri mezzi di comunicazione a distanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma la legge aveva una lacuna, visto che non prevedeva la trasmissione via cavo, che negli anni 30 non era stata ancora inventata. I primi imprenditori decisero così di sfruttare questa strada alternativa, stendendo metri e metri di cavi coassiali di abitazione in abitazione, creando così una sorta di televisione “fatta in casa”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I risultati furono strabilianti. Telenapoli riuscì addirittura a diffondere il Festival di Sanremo a colori e Telebiella partì con una serie di programmi settimanali di cronaca e varietà condotti da Bruno Lauzi, Memo Remigi ed Enzo Tortora. Ma la reazione non si fece attendere. All’alba del 1° giugno del 1973, durante una diretta di Telebiella, ispettori e legali del ministero fecero irruzione negli studi oscurando il canale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da quel momento seguirono anni di “anarchia” e di battaglie legali, che non fecero però paura ai tanti coraggiosi imprenditori che, nonostante l’incertezza, si lanciarono nel mondo della televisione locale. E la Puglia fu in prima linea in questa rivoluzione, diventando "patria" delle tv private. Nel 1973 prese forma Tele Martina Franca, fondata dal giornalista Glauco Ferrante e nello stesso anno Telebari, nata in via Fanelli dall’idea di Orfeo Mazzitelli: fu la prima emittente privata a essere diffusa via etere, come la Rai.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In quegli anni diedi vita a quasi tutti i sistemi di comunicazione delle televisioni del Sud Italia – ci racconta l’oggi 72enne ingegnere elettronico Gianfranco Liuzzi -. Telebari ai suoi esordi mi chiese di avere il segnale pronto per l’inaugurazione della Fiera del Levante. Così trasformai un’antenna ricevente in una trasmittente, non sapendo se avrebbe funzionato davvero. Ma andò alla grande e proprio dalla Fiera iniziò la storia di questa azienda».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E poi arrivò il 28 luglio del 1976, quando la Corte Costituzionale sancì l’illegalità del monopolio Rai rendendo libere le trasmissioni via cavo e via etere. Fu un “big bang”. Tutti si buttarono nella nuova avventura, nella maggior parte dei casi in maniera frettolosa, con sottoscala che divennero studi di registrazione e tecnici e cameraman improvvisati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In Puglia nel 1976 nacque a Conversano Telenorba, ad opera di Luca Montrone e nel 1977 Telepuglia dall’idea di Franco Monterisi (con sede in via Salvemini). «Nel 1978 l’Italia con 434 società divenne il Paese con il maggior numero di emittenti libere in rapporto agli abitanti», si legge su “Il Mucchio Selvaggio” un libro di Dotto e Piccininni che ripercorre gli anni in cui uomini d’affari inseguivano questo grande business.  

Come è noto fu Silvio Berlusconi l’imprenditore che riuscì a trarre maggior vantaggio da questa nuova era. Lui che aveva già fondato Telemilano nel 1974, ma che a seguito della liberalizzazione volle estendere il segnale a tutta la Penisola. «Mi contattò Adriano Galliani, titolare all’epoca dell’Elettronica Industriale di Monza – ci racconta Liuzzi -. Gli parlai di un possibile progetto via etere tramite tralicci e antenne in concessione. Andammo così a Milano a parlarne con Berlusconi e il giorno dopo partimmo in Lombardia, Toscana e Puglia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bari fu una delle prime città a mandare in onda nel 1979 i programmi di Canale 10, quella che nel 1980 diventerà Canale 5. Le antenne furono poste in via Cancello Rotto e gli studi nella vicina via Petraglione, lì dove agivano le prime annunciatrici Teodora Carrieri (nella foto) e Matilde Lomaglio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La diretta in contemporanea da più sedi della stessa emittente era ancora vietata – sottolinea Liuzzi -. Ovviammo il problema inviando, via aereo, treno o anche in auto le cassette dei palinsesti nei differenti uffici di produzione che le diffondevano in fasce orarie diverse rispetto alle altre».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tempi in cui la necessità aguzzava l’ingegno, anni in cui, come si legge su Il mucchio selvaggio, “accendendo la televisione non si sapeva davvero che cosa sarebbe potuto accadere”.


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