di Federica Calabrese

Le "case-torri" di Bari: antiche e inutilizzate, ma il ministero ne mette in affitto una
BARI – Si chiama “La Torretta” ed è un antichissimo edificio di Bari Vecchia abbandonato da tempo. La novità è che il ministero per i Beni e le Attività Culturali, con un decreto del 18/12/2018, lo ha inserito in una lista di beni da salvare. L’idea è quella di affittarlo a un centro culturale in cambio di un canone simbolico non superiore a 150 euro mensili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una buona notizia, se si pensa che si tratta di una delle “case-torri” di Bari, strutture risalenti all’XI secolo sopravvissute alla furia distruttiva operata da Guglielmo il Malo nel 1156. Fondate dai Normanni, rappresentarono il simbolo della complessa opera di espansione della città voluta dal “popolo venuto dal nord”. Nel periodo della loro dominazione furono infatti costruiti il Castello e la Basilica di San Nicola e il centro urbano si allargò a dismisura con la nascita di nuove forme abitative. Tra queste, le case-torri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pensate per ospitare famiglie nobili o di ricchi mercanti, univano gli elementi tipici di una dimora a quelli prettamente difensivi. Di solito si trovavano al centro di una corte, circondate da una serie di basse palazzine e si caratterizzavano per pianta quadrangolare, un unico ingresso e forma che ricordava proprio quella delle torri. Alte non più di 16 metri, presentavano diversi piani collegati tra di loro attraverso scale interne ed esterne.  

Oggi di questi particolari edifici medievali ne sono rimasti ben pochi: spesso inglobati in strutture più moderne, risultano anche di difficile individuazione.  Noi siamo riusciti a scovarne tre (vedi foto galleria).

Il nostro viaggio inizia in strada della Torretta, via che prende il nome proprio dalla predetta turris che svetta ad angolo con vico de’ Gironda, di fronte al dipartimento di Studi Classici e Cristiani dell'Università.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Presenta una superficie esterna in pietra su cui si mostrano tre finestre. Due sono ai piani superiori, sormontate da archi lunati a tutto sesto e una al primo piano, dove si sporge su un balconcino in muratura dalla ringhiera in ferro. Alla porta d’accesso del piano terra, chiusa da una grata, si affianca una più piccola entrata, forse aggiunta successivamente, serrata da un uscio metallico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La casa risulta però in completo stato di abbandono: è ricoperta di guano di piccioni, ha la porta arrugginita e ai suoi piedi è stato lasciato un cumulo di calcinacci.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci dirigiamo ora verso il secondo edificio: si affaccia in largo San Sabino, quel grande spiazzo adibito a parcheggio alle spalle della Cattedrale. Appartenuto alla famiglia Boccapianola, dovrebbe far parte del complesso del Segretariato Regionale del Mibact per la Puglia, la cui insegna appare nel retrostante isolato 49. Anche se cavi divelti, ruggine e ingresso sbarrato palesano l’inutilizzo della torre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Appare comunque in buono stato di conservazione: è bianco e ripulito, con finestre dotate di nuovi infissi e bandiere che spuntano dal balcone al primo piano. Questo grazie agli interventi di restauro del 2016 indetti dal ministero dei Beni Culturali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anch’essa organizzata su tre livelli, consta di porte-finestre inquadrate in cornici lineari e distribuite su tutti i lati della costruzione. A piano terra la porta in legno è posta sotto un sistema di arcate doppie impostate su quattro possenti pilastri in mattoni bianchi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per scovare la terza torre dobbiamo recarci nella parte opposta del centro storico, in via Martinez, nei pressi della Chiesa di Santa Maria del Buonconsiglio. Qui, all’incrocio con corte Moscatelli, si alza un’imponente struttura in pietra, con tre finestre dislocate sui tre diversi piani, ordinate per grandezza dal basso verso l’alto. L’ingresso in questo caso risulta addirittura murato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Concludiamo qui il nostro viaggio tra alcuni degli edifici più antichi di Bari, purtroppo come visto abbandonati a loro stessi. La speranza è che almeno uno di essi possa essere presto strappato all’incuria, per trasformarsi da torre “fantasma” in luogo di cultura e di vita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Federica Calabrese)


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Federica Calabrese
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  • Francesco Quarto - Abbastanza ben fatto, non capisco il condizionale riguardo alla sede del Segretariato Mibac: è la sede del Segretariato dopo essere stata la sede della soprintendenza archivistica. Prima non so. A proposito di soprintendenza sarchivistica, ora si trova in strada Sagges (praticamente di fronte) in un edificio che è pure, almeno a mio parere una casa torre . gentile autrice, vada a visitarla e ci prepari un altro bel servizio Francesco Quarto


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