di Eva Signorile - foto Antonio Caradonna

Bari, la piccola e accogliente chiesetta nel porto: «Troppo spesso vandalizzata»
BARI – In pochi lo sanno, ma anche il porto, come la stazione centrale, ha una chiesetta. Si chiama cappella Stella Maris e sorge lì da dieci anni, accogliendo turisti di passaggio, marittimi, scaricatori di merci ma anche tutti coloro che per caso si trovano a passare in quella “città nella città” che è il porto di Bari. C’è chi si ferma nella chiesa per una preghiera o per assistere alla messa organizzata in occasioni particolari come Pasqua e Natale. (Vedi foto galleria)

C’è un però un “ma”: essendo l’edificio sempre aperto, a volte viene utilizzato come rifugio per passarci la notte. “Visitatori” che poi non si limitano a dormirci dentro, ma spesso colgono l’occasione per vandalizzare e rubare offerte e oggetti qui presenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ad esempio tra il 6 e il 7 gennaio, nei giorni della neve e del freddo, qualcuno ha passato la notte qui - ci spiega il cappellano della chiesa, don Franco Lanzolla -. Niente di male se non fosse che dopo aver mangiato al suo interno, sporcando e strappando i tappeti, hanno divelto la cassetta delle offerte per impossessarsi del denaro che si trovava dentro».   

«E non è la prima volta che succede, già l’anno scorso si erano portati via due statue», chiarisce Francesco Amoruso, 73enne pescatore che passa le sue giornate al molo San Vito, quello sul quale si trova la chiesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Francesco ha le chiavi della cappella ed è lui a preoccuparsi di mantenerla pulita: quanto è successo quindi non gli dà pace. Ci racconta che prima era solito chiedere a tutti i turisti di ritorno da Medjugorje un rosario che poi lui appendeva alla croce di legno vicino all’altare. Un rituale che ormai ha interrotto, visto che sistematicamente quei rosati venivano rubati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Abbiamo fatto visita alla chiesetta. Si tratta di una struttura cubica caratterizzata da grossi finestroni quadrettati e azzurrastri che poggia su una base rivestita in marmo in cui si aprono tre portoni a vetro. Quello che si trova a sinistra è fiancheggiato da una timida croce in metallo: è l’unico segnale che ci avvisa della presenza di un luogo sacro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’interno è una piccola stanza occupata quasi interamente da una fila di panche in legno. La parete di fronte ai sedili è coperta da un affresco moderno in cui spiccano i simboli della città di Bari: il mare, San Nicola e la Cattedrale, oltre a una Madonna col Bambino posta al centro. Si trova anche un elegante e originale altare: costituito da una scultura in legno a forma di corallo, sorregge una lastra di vetro su cui poggia un leggìo che ospita una Bibbia aperta. Insomma in questo minuto edificio tutto rimanda al grande mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E’ una chiesa molto piccola, ma estremamente importante – avverte però padre Lanzolla –. E’ il fulcro dell’associazione Stella Maris che abbiamo fondato per garantire assistenza a chi transita nel porto: da un pasto caldo, a una doccia, a un posto dove dormire.  Proseguiamo l’antica tradizione di assistere chi arriva dal mare dopo un viaggio faticoso. Chi ha vandalizzato la chiesa poteva rivolgersi all’associazione, non avremmo avuto problemi ad ospitarlo. Perchè noi rappresentiamo un “porto sicuro” per tutti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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