di Vincenzo Drago

Grumo, cane agonizza al mercato: «Dissanguato tra l'indifferenza dei passanti»
GRUMO APPULA - Un cucciolo riverso in una pozza di sangue, tra l'indifferenza dei passanti. È la scena che si è presentata lunedì scorso davanti agli occhi di alcuni volontari dell'Adan, l'Associazione per la difesa degli animali e della natura, nel bel mezzo del mercato di Grumo Appula, in provincia di Bari. Chicco, questo il nome dato al cagnolino, sta meglio, ma ovviamente l'episodio fa discutere, soprattutto su Facebook, dove sono state postate le immagini della bestiola agonizzante (vedi galleria fotografica).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La segnalazione - racconta Sara Lavezzo, attivista dell'Adan - ci è arrivata da due simpatizzanti della nostra associazione che erano lì per il mercato settimanale. La bestiola, un meticcio di circa un anno, era stata sbranata da altri cani e rischiava di morire dissanguata, ma pur trovandosi in un luogo affollato non era stata soccorsa da nessuno: una noncuranza agghiacciante».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In zona c'erano delle pattuglie della polizia, presenti per garantire l'ordine tra le bancarelle. «Posso capire chi non ha le competenze per assistere un animale o si fa impressionare dalle ferite - prosegue la volontaria - ma non comprendo perché nessuno si sia rivolto alle forze dell'ordine. Ed è inconcepibile che questa situazione sia andata avanti per ore: dalle nostre analisi risulta infatti che le lacerazioni risalivano a diverso tempo prima del nostro arrivo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ora Chicco è ricoverato in prognosi riservata in un ambulatorio di Acquaviva delle Fonti. Ha perso molto sangue e non riesce ancora ad alzare la testa per via di forti dolori al collo, ma mangia, beve e le sue ferite stanno lentamente scomparendo. È ben nutrito, pesa circa cinque chili. Sarà adottabile non appena la prognosi verrà sciolta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


In attesa del lieto fine, Sara spiega che gli atteggiamenti di disinteresse verso gli animali in difficoltà sono frequenti. «Quello di Chicco non è un caso isolato – afferma -. Cani investiti dalle auto e ignorati dai conducenti, cuccioli con il cordone ombelicale gettati nei cassonetti, cani abbandonati durante le vacanze: sono solo alcune delle emergenze che spesso affrontiamo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Situazioni che per chi non si occupa di animali ogni giorno  possono invece sembrare eccezionali. Sono centinaia infatti i commenti postati sul profilo Facebook dell'Adan, alcuni dei quali collegano la vicenda di Chicco "all'inciviltà dei meridionali". «Si tratta di supposizioni idiote - chiarisce la ragazza - visto che simili crudeltà avvengono anche nel Nord Italia, posso garantirlo visto che vivo in provincia di Padova. È vero però che nel Settentrione si è più organizzati: tutti i cani hanno il microchip e vengono sterilizzati. Il randagismo è un fenomeno assai ridotto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Grumo invece le cose non vanno affatto bene. «Qui non esiste un canile - conclude Sara - e le sterilizzazioni vengono effettuate da noi, soprattutto grazie alle donazioni che per fortuna ci arrivano. Ma con quattro o cinque segnalazioni al giorno il lavoro si fa insostenibile e non siamo certo retribuiti per questo compito. Senza l'intervento del Comune insomma la situazione difficilmente potrà migliorare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I commenti al post dell'Adan su Facebook: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=640662029335099&set=a.440830902651547.107993.100001739237732&type=1&theater
 


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  • gius - si dovrebbe anche scrivere nome e cognome del sindaco, e relativi dati di contatto
  • sorrentino gianpiero - Chiunque si trova in divisa e trova un animale ferito ha "L'OBBLIGO" di intervenire in primis -coscienziosamente- e poi legalmente.... se non lo fa....non e' una persona e soprattutto non e' degno di portare l'uniforme.........


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