di Mina Barcone

Carmen Montagna: «Compongo musica da quando avevo 13 anni»
BITONTO – E’ la vincitrice del concorso “Targhe d'autore controcorrente” che si è tenuto a Roma il 9 novembre scorso. Parliamo di Carmen Montagna, 29enne di Bitonto, che compone musica dall'età di 13 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Carmen, quando è iniziata la tua avventura nel mondo della musica?

Avevo dieci anni e decisi, d'accordo con i miei genitori, di iniziare a prendere lezioni di pianoforte. Da quel momento ho iniziato a cantare e non ho mai smesso. Qualche anno dopo mi dedicai completamente allo studio della chitarra, avvicinandomi a una realtà musicale più contemporanea. Ricordo ancora quando composi la mia prima canzone a 13 anni: era in inglese o meglio quello che io consideravo fosse inglese, un po’ maccheronico in effetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Hai quindi iniziato a comporre da giovanissima. Come mai il tuo primo lavoro ha visto la luce solo molti anni più tardi?

In realtà in campo artistico non si smette mai di crescere e non si finisce mai di imparare e perfezionarsi. Io ho ritenuto necessario raggiungere un certo livello di maturità prima di lanciarmi. Sono stata nel 2008 anche in California, a San Francisco, per perfezionare la lingua e confrontarmi con realtà diverse da quelle italiana ed europea.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parlaci di “The box”, il tuo album uscito nel 2011.

Iniziando a comporre più di 10 anni fa mi sono ritrovata a disporre di più di un centinaio di pezzi. Assieme al produttore discografico Corrado Rustici abbiamo cercato di perfezionarli, lavorandoci ininterrotamente per tre mesi. Nell’album ho sentito il bisogno di riempire la mia scatola personale (da qui “The box”), che racchiude molteplici stati d'animo che hanno un denominatore comune: il tempo, o meglio l'ansia del tempo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel disco alcune canzoni sono in inglese altre in italiano.

In realtà non è stata una scelta, ma solo una casualità. Le mie canzoni non nascono in una lingua e poi vengono tradotte in un'altra. Può invece capitare che una sequenza di parole (anche inglesi) si ripeta costantemente nella mia testa. Do molta importanza ai suoni e alla musicalità, a prescindere se le parole sono italiane o straniere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


In che genere sono collocabili le tue canzoni?

Non ho mai pensato che la mia musica appartenga a un genere ben preciso, definirei il mio stile un pop rock sperimentale, con influenze che arrivano dagli artisti che preferisco: Tori Amos, Kate Bush, Peter Gabriel, Bjork, Joni Mitchell. Mi rifaccio molto al pop sinfonico degli anni 70 e un po’ anche alla musica celtica, sperimento molto insomma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A novembre hai vinto la prima edizione del concorso "Targhe d'autore controcorrente". Può rappresentare per te un trampolino di lancio?

Trampolino di lancio no, lo considererei piuttosto un bel riconoscimento. In italia su un centinaio di album autoprodotti, sapere che una commissione esperta considera il tuo lavoro migliore di altri è sicuramente gratificante. Inoltre è stato un vero onore ricevere personalmente il premio dal presidende dell’Associazione fonografi italiani, Leopoldo Lombardi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché tu ti autoproduci. Non c’è stato ancora nessuno che ha voluto puntare su di te?

Non esistono attualmente case discografiche pugliesi che producano pop che io sappia. In più la figura dell’etichetta che ti sostiene è sempre piu rara e i produttori più importanti di certo non si trovano né a Bari, né in Puglia, ma sono tutti a Roma o a Milano. Detto questo certo, autoprodurmi mi è costato fatica e un grosso investimento economico, ma io ho scommesso su me stessa e sono sicura che il mio impegno, anche se alla lunga, porterà a dei risultati.  

Quali progetti hai per il futuro?

Sto lavorando a un nuovo album e questa volta ho intenzione di scendere ancora più giù nei miei abissi: ho in mente una parola “inside”, un tipo di suono “profondo”. Vorrei parlare di molte cose, affrontare temi come la paura, l'ambiguità, l'indecisione, ma anche la gioia dell'aver ricevuto il dono più grande cinque mesi fa: mia figlia Eugenia.

Il video “Sei nella mia mente” di Carmen Montagna:



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