di Angela Pacucci

Acquaviva, in mostra raffinati abiti secolari: «Sono stati salvati dal cassonetto»
ACQUAVIVA DELLE FONTI - Una serie di preziosi abiti e accessori realizzati tra il 700 e l'inizio del 900 che, dopo aver rischiato di essere gettati in un cassonetto, sono stati salvati e raccolti in una mostra allestita dallo scorso 2 settembre nel borgo antico di Acquaviva delle Fonti, alle porte di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ la storia della collezione del 56enne Carlo Giampietro, di professione restauratore, che nel corso del suo lavoro si è trovato spesso davanti a capi abbandonati all’interno di armadi antichi: rarità di cui i proprietari avevano intenzione di disfarsi e che invece ora fanno parte di una raccolta invidiabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ho accumulato ciò che vedete in 35 anni di attività – ci racconta l'artigiano -. Mentre aggiustavo mobili d’epoca mi è capitato di imbattermi in vecchi indumenti conservati nei cassetti. I clienti mi consigliavano di buttarli via, ma io non ho mai dato loro retta: li ho salvati dal bidone dell’immondizia e me li sono tenuti, fino a riuscire a raccoglierli in un vero e proprio museo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quelli che è possibile ammirare nella sede dell’associazione "Sognare e perdersi...negli abiti di un tempo" in via del Corso n.11, sono una cinquantina di capi secolari. Si va da camicie di fine 700 ad eleganti vestiti da sera femminili, da abiti da sposa a vestaglie indossate la prima notte di nozze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E tra un indumento e l’altro, nelle tre stanze in pietra del locale di Acquaviva, sono presenti numerosi antichi accessori: da curiosi cappelli a saponi, creme e profumi. «Oggetti d'antiquariato che ho scovato assieme ad altri vestiti nei mercatini di mezza Puglia – continua Carlo -. La voglia era proprio quella di abbinarli alle varie mise. L’idea della mostra è stata infatti sempre presente nella mia testa. Sono riuscito a organizzarne qualcuna temporanea, ma il sogno era quello di metterne su una permanente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E così dopo una serie di “no” ricevuti dal Comune, Carlo ha deciso di fondare un’associazione ad hoc utile a tutelare ed esporre al pubblico i suoi tesori. Dall’inizio di settembre è quindi possibile visitare il museo (al costo di 2 euro). Siamo andati a farci un giro. (Vedi foto galleria)

Il presidente ci indica subito il pezzo più antico: una camicia bianca di fine 700 da ragazzo, con maniche staccabili e sulla quale è posto un panciotto rossiccio con decorazioni floreali. È sistemata accanto a una portantina in legno risalente allo stesso periodo, usata per il trasporto delle nobili dame.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ecco poi spiccare un elegante vestito lungo da donna color viola. Presenta una vita sottilissima, delle maniche gonfie "a prosciutto" e una gonna a forma di campana che si allunga lambendo il pavimento. «È stato trovato in una soffitta, sporco di escrementi di colombo - sottolinea l'espositore -. Sono riuscito ad averlo offrendo in cambio delle cartoline rare. Poi grazie all’aiuto di un’esperta del tessile che fa parte dell’associazione, l’ho ripulito con cura, riparandone la parte consumata. Del resto la maggior parte dei capi qui presenti hanno avuto bisogno di un serio restauro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dietro questo modello si trova l'angolo degli accessori da bagno. Si nota una piccola vasca bianca dell'era vittoriana, in cui le dame si sedevano lasciando i piedi fuori e facendosi lavare dalle serve. E poi un vaso da notte in legno, una vetrinetta di creme e profumi, un mutandone, un gambale (biancheria intima indossata sotto la gonna) e ancora una matinée giallo pallido, camicia femminile usata la mattina a colazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella zona "matrimoniale" invece balzano all'occhio una vestaglia argentata indossata per la prima notte di nozze e alla sua sinistra un abito dorato da sposa sontuoso, arricchito da perline in pasta di vetro e fiori d’arancio in cera. Una piccola teca racchiude poi una serie di brillantine, saponi, pinzette per i capelli e altri prodotti di bellezza di marche oggi dimenticate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella miriade di cimeli che ci circonda i più curiosi sono però sicuramente quelli ricavati da parti di animali. In particolare ci sono due cappelli, uno nero caratterizzato da un'ala di corvo e l'altro con sopra addirittura un uccello impagliato. Carlo ci fa vedere anche un insolito bocchino per le sigarette. «È stato fatto con lo stinco di un coniglio smaltato - afferma - una vera rarità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La raffinatezza infine la fa da padrona nell'area dei vestiti di fine 800 e inizio 900. Addossati su una parete ce ne sono un paio, uno nero e uno bianco, entrambi drappeggiati da una stoffa leggera, trasparente, ricamata e decorata con brillantini e coralli di pasta di vetro. Al centro della stanza è impossibile non notare poi un altro capo bianco, abbellito stavolta da eleganti decorazioni geometriche e fiori color viola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Quello che vedete è solo una piccola parte di ciò che possiedo – conclude soddisfatto Carlo -. Per mancanza di spazio non posso esporre tutto, ma vi assicuro che presto cura ad ogni abito e oggetto che sono riuscito a recuperare, dopo averli salvati da morte sicura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)

Qui la pagina facebook dell'associazione "Sognare e perdersi...negli abiti di un tempo"


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  • Alfonsina Marinelli - Dove, come, a chi rivolgersi per visitare il museo? possiamo formare un gruppo di appassionate, ma ci mancano le informazioni. Grazie


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