di Katia Moro

Anche a Bari esisteva un ghetto ebraico: «C'è la prova e si trova in via San Sabino»
BARI – Anche Bari aveva la sua giudecca, un vero e proprio ghetto dove vivevano gli ebrei, con tanto di scuola e sinagoga. Un centro del quale però, a differenza ad esempio di Trani, si sono perse le tracce nel corso dei secoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Eppure gli ebrei a Bari c’erano, la prova è una necropoli rinvenuta agli inizi degli anni 20 (poi riseppellita) di cui abbiamo riparlato a seguito di un recente crollo del manto stradale in viale Unità d’Italia. Proprio in quel tratto, tra via Enrico Toti e via Alessandro Volta, un piccolo dosso conserva un toponimo molto significativo, Mons Iudeorum, Monte dei giudei, così come le vicine Villa Roth e via Re David testimoniano l’esistenza tra i rioni Carrassi e San Pasquale di un antico insediamento ebraico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se però a Bari era presente un cimitero ebraico, doveva per forza di cose esserci da qualche parte in città anche un insediamento urbano. Questa è infatti la convinzione del principale studioso dell’ebraismo pugliese, Cesare Colafemmina, che nel testo "La comunità ebraica di Bari fra tarda Antichità e Rinascimento" sostiene come la giudecca barese si trovasse nel borgo antico della città, nei pressi della Cattedrale, negli anni compresi tra il 1000 e il 1500.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La sinagoga – si legge nel testo - era circoscritta tra le strade di via San Gaetano, lo spiazzetto dell’arco del Conservatorio della Pietà, il vico che portava al Palazzo arcivescovile e la strada che terminava col palazzo de Mola. In quest’area del centro storico era localizzata la giudecca”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche un libro di Tommaso Pedìo, “Bari tra il XVI e il XVII secolo”, conferma questa ipotesi e parla di “un ghetto scomparso a metà del Cinquecento di cui rimangono le vestigia e la Strada della Sinagoga che muterà successivamente la denominazione in Via di San Sabino”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Via San Sabino (vedi foto galleria), ancora esistente, sarebbe quindi la strada che un tempo attraversava il ghetto. Per trovarla bisogna arrivare in largo San Sabino, lo spiazzo che si trova alle spalle della Cattedrale. Sulla sinistra, affianco all’ingresso della biblioteca Odegitria e alle spalle del Tribunale ecclesiastico regionale, parte la viuzza, che nasconderebbe l’unica testimonianza ancora esistente della giudecca barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nascosto nel ristretto vicolo e incastonato sul prospetto di una anonima dimora privata vi è infatti un rilievo in pietra che raffigura la Madonna tra due santi di cui uno è San Giovanni Battista, rappresentato con un agnellino a suoi piedi. Bene, secondo lo studioso e bibliotecario barese Francesco Quarto, quest’opera sarebbe la prova dell’esistenza in passato di un ghetto ebraico a Bari Vecchia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Lo afferma anche Colafemmina – sottolinea Quarto - l’iconografia del Battista è sempre stata applicata a luoghi e siti frequentati o abitati da ebrei, rappresentando una sorta di monito o esortazione a volersi convertire mediante l’atto del battesimo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ed è forse un caso che a Siracusa nello spazio un tempo occupato dalla sinagoga  vi è ora la chiesa di San Giovanni Battista? E che a Gorizia la chiesa del Battista è nota come “San Giovanni in ghetto”? «No non è un caso – conclude Quarto – e infatti lo stesso Colafemmina a testimoniare come anche a Bari vi furono conversioni forzate al Cristianesimo intorno al XIII secolo e non a caso nel 1294 vennero concesse esenzioni fiscali a 62 neofiti, tanto che la giudecca venne rinominata nel 1308 Ruga neofidorum». 

(Vedi galleria fotografica di Katia Moro e Gennaro Gargiulo)


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  • Mino - Nella città vecchia di Bari c'erano 4 rioni, Musulmano, Greco (ortodosso), Ebreo e Cristiano, non è certo una scoperta!
  • Vito Guida - Gent.ma Sig.ra Moro, essendo interessato, per conto di una associazione culturale uno dei siti oggetto del suo reportage, gradirei maggiori informazioni. A tale proposito riporto le mie coordinate telefoniche: 080.5054511 - 349.7624253. Grazie


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