di Salvatore Schirone

Bari, c'è una casa nascosta sotto il ponte di via Caldarola
BARI - Un appartamento completamente arredato nascosto sotto il ponte di via Caldarola, di fronte all'istituto nautico "Caracciolo".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qualcuno vive lì da oltre due anni. Non si tratta di nomadi, visto che loro abitano in un grande campo poco oltre il ponte. Nelle prime ore della mattina si scorge all'interno dell'abitazione un certo movimento. Poi la casa resta disabitata tutto il giorno per animarsi nuovamente la sera: un piccolo fuoco come riscaldamento e per illuminare la cena, prima di affrontare la notte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Decidiamo di incontrare gli inquilini di questa strana casa nata fuori dai piani regolatori. Lo facciamo alle 8, prima che quella zona, solitamente deserta, si animi con la presenza degli studenti del nautico del Polivalente. Attraversiamo il varco della recinzione divelta e "bussiamo" alla porta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Due uomini ci accolgono. Pietro e Costantino. Sono rumeni. Attraversiamo la zona notte, due brandine sistemate tra paraventi di lamiere e cartoni. Passiamo per la cucina, un mobile con pentole e fornelli. E ci accomodiamo nel "salotto", una tavola e qualche sgabello.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Pietro parla benissimo l'italiano e mentre tenta di rollarsi una sigaretta con del tabacco di risulta ci racconta la sua storia. «Quando sono arrivato a Bari, la polizia mi ha fermato: mi hanno sequestrato il documento dicendo che era falso. Ho subito una condanna. Senza documenti, né lavoro, né una casa, sono venuto a vivere sotto questo ponte. Abito qui dal febbraio 2010. Poi ho incontrato Costantino, anche lui rumeno. Lui ha i documenti, ma non ha una casa e vive qui con me. Ci aiutiamo. Siamo una piccola famiglia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si sono organizzati molto bene. L'acqua per la toilette mattutina la prendono dalla scuola e la raccolgono in grossi bidoni. Durante il giorno, grazie a lavori occasionali, si procurano di che vivere.  E la sera ritornano per dormire.  A volte Pietro viene invitato a dormire da qualche amico rumeno più fortunato. In cambio prepara una buona cena. «Sono un ottimo cuoco - dice con orgoglio -. Mi dicono: "Cucini proprio come la mia mamma"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pietro e Domenico hanno provato a chiedere aiuto alla Caritas. Hanno ricevuto qualche abito e la possibilità di passare le notti presso un dormitorio. Ma loro la casa ce l'hanno. Costantino sogna un lavoro stabile. Pietro di riabbracciare sua moglie in Romania e di rivedere sua figlia che vive in Belgio.


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