di Antonio Bizzarro

L'Handpan, insolito strumento che fonde melodia e ritmo: in Puglia lo fabbricano in due
BARI - Somiglia a una piccola navicella spaziale, viene prodotto in modo creativo ed è usato soprattutto da artisti di strada. Parliamo del curioso "hang", conosciuto anche come lo strumento musicale "del terzo millennio": nato infatti nel 1999 in Svizzera, consente a chi lo suona di dar vita contemporaneamente a una melodia e a un ritmo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A costruirlo per la prima volta furono Felix Rohner e Sabina Scharer, artigiani di Berna che lo brevettarono con un nome che in dialetto locale significa "mano". I due hanno adottato un sistema di vendita insolito, scegliendo di rinunciare alla spedizione della loro merce per cederla esclusivamente "di persona" ai clienti. Si è creata così un’aura “mitica” attorno all'hang, dato che può essere comprato solo dai pochi “eletti” che si possono permettere sia un viaggio all’estero che i 2000 euro necessari per l’acquisto. 

E così nel tempo, per venire incontro a coloro che hanno poco tempo e poco denaro, sono sorti diversi “concorrenti” che fabbricano gli “handpan”: versioni alternative e più economiche dell'apparecchio originale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Difficile dire se ci siano evidenti differenze tra le due tipologie, ma di certo la composizione dell’oggetto è più o meno la stessa: è formato da due "shell", semisfere di acciaio schiacciate e unite fino ad assumere una conformazione lenticolare. La parte superiore è puntellata da sette cavità, tante quanto le note musicali, mentre al centro spunta una protuberanza capace di vibrare e fungere da percussione. Il suono viene emesso tramite l'utilizzo di polsi, palmi e dita delle mani e fuoriesce da un foro posto sotto il pezzo inferiore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A produrre l’handpan sono comunque in pochi, almeno in Italia e in Puglia ce ne sono solo due. Uno è il 22enne Giacomo Quarta, leccese che lo commercializza con un socio attraverso l'azienda Sewhandpan.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ne vidi uno per caso a Padova mentre ero in vacanza - racconta il giovane - e cercai di comprarlo. Ma non avevo soldi a sufficienza: ecco perchè assieme al mio compagno d'affari cominciammo a creare modelli nostri, dedicandoci poi alla loro vendita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una passione dettata soprattutto da una particolare caratteristica dello strumento. «Avere la possibilità di tenere ritmo e melodia allo stesso tempo è fantastico - prosegue Giacomo -, è come suonare simultaneamente batteria e pianoforte. E poi risulta affascinante pensare che l'hang non può essere costruito in serie, ma solo grazie alle martellate dei vari artigiani che lavorano l'acciaio. In pratica non troverete mai due esemplari identici: noi per esempio andiamo in fonderia e scegliamo i metalli che ci sembrano più indicati, seguendo una nostra "ricetta segreta"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


L'altro “imprenditore” pugliese è il 34enne David Margiotta, anche lui salentino, che nelle campagne di Copertino dà forma a handpan "alternativi". «Lo faccio riciclando bombole del gas in disuso - spiega l'esperto -. Taglio la lamiera prima col flessibile e poi col seghetto. Quest'ultimo è indispensabile per il lavoro "di fino", dato che anche un singolo millimetro di recisione in più può far variare la qualità del congegno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Singolare è la sua scelta del tipo di suono percussivo. «Il brevetto svizzero fonde l'Udu africano, lo steel drum sudamericano e il Gatham indiano - continua David -. Ma facendo degli esperimenti ho scoperto che sono adatti anche il didgeridoo australiano e persino le campane tibetane. Quanto all'accordatura, ho optato per la frequenza 432 Hertz: si dice sia quella più vicina ai suoni naturali, il che rende l'apparecchio indicato per la musicoterapia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel frattempo su internet si moltiplicano i video di chi si cimenta con gli handpan, in prevalenza artisti di strada. Uno di questi musicisti è il 46enne Marcello Cucurachi di Galatina, vicino Lecce, conosciuto come "Hunza". «Ho imparato a suonarlo da autodidatta - sottolinea il salentino - e durante le esibizioni mi è capitato di tutto: c'è chi lo ha scambiato per una radio, mentre altri pensavano che dentro ci fosse dell'acqua. Ma quando poi lo ascoltano rimangono tutti affascinati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Foto di: Hardcasetechnoloiges

Nel video un’esibizione di Hunza con il suo handpan:



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  • nico - informazioni preziose in stile impeccabile. complimenti.


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