di Mariavittoria Scoditti Epicoco

Sputo libero, ginnastica per strada e cucina elaborata: il vero volto dei cinesi
In Italia sono ormai onnipresenti, ma di loro si sa ben poco. Parliamo dei cinesi, la quarta comunità straniera più numerosa del Belpaese: nonostante gestiscano tantissimi ristoranti e negozi conducono infatti uno stile di vita praticamente sconosciuto, a causa della loro tendenza a stabilirsi tutti assieme in determinati quartieri e a chiudersi in riservate "chinatown".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’idea che ci siamo fatti di loro è quella di stacanovisti e voraci consumatori di involtini primavera e pollo alle mandorle (ciò che offrono nei loro locali). In realtà i cinesi mangiano tutt’altro, hanno un atteggiamento nei confronti del lavoro abbastanza normale (nonostante i pochi giorni di ferie) e si caratterizzano per una serie di particolari abitudini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per “capirli” però è necessario vivere la loro quotidianità. Ed è proprio ciò che ha fatto il 27enne orientalista barese Antonio Magistrale, che ha vissuto per quattro anni a Pechino per poi aprire un blog (“ABCina”) dove ha svelato le consuetudini della grande nazione asiatica.

Consultando il suo diario virtuale, curato assieme al milanese Jacopo Bettinelli, emergono tanti dettagli interessanti: ecco i principali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I cinesi e il cibo – Se provaste a dire a un cinese che il vostro piatto preferito è il pollo alle mandorle, potrebbe schiaffeggiarvi per il grave insulto fatto alla sua nazione. Le pesanti pietanze servite nei ristoranti italiani sono infatti tutte rivisitazioni all’occidentale. Gli stessi involtini primavera preparati in Patria sono più grandi e soprattutto non sono così fritti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La tradizione culinaria cinese è infatti tra le più antiche ed elaborate del mondo. Ogni regione ha le sue specialità. Tra le prelibatezze tipiche spiccano l'anatra alla pechinese, i cui pezzi di carne vengono arrotolati in piccole crespelle con un pezzo di cipolla verde e lo "yangroupaomo", una zuppa di agnello con immersi spaghettini di riso e una specie di piadina bollita con aglio, coriandolo e peperoncino. Famoso è poi l'"hot pot", una pentola di brodo posizionata sulla tavola in cui i commensali possono cuocere spiedini crudi d'ogni tipo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non è falsa però la leggenda secondo cui i cinesi si nutrirebbero di cani e gatti, anche se non è una cosa diffusa e avviene solo in alcune città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il lavoro - A proposito di luoghi comuni, non è vero che il grande popolo orientale sia composto solo da infaticabili lavoratori: anche tra loro si annidano impiegati lavativi che dormono sulla scrivania e si limitano a fare lo stretto necessario, soprattutto nella pubblica amministrazione. Di contro solo ora si stanno affermando alcuni diritti sindacali: basti pensare che normalmente i giorni di ferie a disposizione in un anno non sono più di dieci.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il matrimonio - Per i cinesi trovare un partner non è facile, visto che è quasi "obbligatorio" sposare una persona del proprio ceto: per esempio è impensabile che un laureato si unisca con chi è sprovvisto di titoli accademici. In alcune famiglie resiste inoltre la tradizione degli xiang qin: appuntamenti al buio organizzati da parenti e amici nella speranza che i protagonisti convolino presto a nozze. Al matrimonio viene infatti attribuita grande importanza, alla pari dei vestiti da indossare durante la cerimonia: di solito la sposa indossa un abito rosso ed evita assolutamente il bianco e il nero, colori visti come segni di lutto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il benessere fisico - Passeggiando per Pechino la mattina presto è facile imbattersi in gruppi di persone che formano all'unisono la stessa coreografia. Il motivo? Stanno eseguendo la taijiquan o la guangchangwu, due tipologie di ginnastica dalle origini antichissime spesso eseguite anche nelle aziende. Capita infatti anche di scorgere team di dipendenti che si radunano davanti alla propria ditta per svolgere questa particolare attività fisica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sputi ovunque - Per un italiano può sembrare strano, ma in Cina sputare dove capita è una cosa normalissima. Lo si fa in un fazzoletto, nei cestini, per strada e soprattutto nel modo più rumoroso possibile, "caricandosi" in modo volontariamente plateale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La posizione sul water - I cinesi sono abituati alle toilette alla turca, dove espletano i loro bisogni assumendo la posizione accovacciata. Questo approccio però non viene abbandonato quando si trovano dinanzi al water: in molti salgono con i piedi sulla tazza cercando di replicare la stessa postura, la più naturale secondo loro per dar sfogo alle funzioni fisiologiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nei bagni si possono anche osservare curiosi divieti di fumo espressi con filastrocche e poesie scritte sui muri: sono tentativi artistici (e disperati) di dissuadere gli avventori dall'accendersi una sigaretta, che assieme al telefono costituisce l'irrinunciabile svago durante la permanenza nei gabinetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il blog ABCina


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