di Cassandra Capriati

Parlare inglese a 2-3 anni: «A questa età si impara meglio che da grandi». Video
BARI – «Hello, I'm Maria Luisa and I'm very glad you're here today teacher». Questa che sembra una normale frase in inglese è stata pronunciata perfettamente da una bambina di soli 3 anni, che come tutti i suoi coetanei non sa ancora scrivere in italiano ma incredibilmente pronuncia quasi alla perfezione la lingua di Shakespeare. E non è un caso: i corsi d’inglese dedicati ai più piccoli sono infatti sempre più diffusi. Si tende a far approcciare subito i bambini a questo idioma che, seppur diffuso in tutto il mondo, fatica ancora ad essere masticato dagli italiani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per conoscere più da vicino il mondo dei “piccoli inglesi baresi” siamo andati in una scuola privata della città: la Helen Doron, presente nel quartiere Madonnella, che insegna inglese a bambini “grandi” anche meno di 2 anni. (Vedi video)

Quando entriamo nell’aula London Bridge (denominata così perché su una delle pareti vi è disegnato il celebre ponte) troviamo quattro bimbi di 3-4 anni seduti in cerchio: passandosi un finto microfono si presentano e ringraziano gli altri di essere venuti. Il tutto chiaramente in inglese. Li seguiamo a questo punto mentre pescano delle immagini di alcuni animali da una sacca e ne pronunciano il nome, cercando anche di mimare i loro movimenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«I am a lizard!», esclama contento uno dei piccoli che prende un anello con l’immagine di una lucertola. «I want the lizard!», si lamenta un altro non soddisfatto dell’animale che gli è capitato. La lucertola è talmente popolare da venire usata anche in un’altra attività, nella quale viene colorata di verde o meglio “green”, come dicono gli alunni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Finito di colorare i bambini si rimettono in piedi e iniziano a sfrecciare da una parte all’altra dell’aula mentre la maestra chiede loro di ricercare un oggetto o un colore nella stanza. Così al grido di “table” tutti i bambini fanno a gara a chi raggiunge il tavolino per primo o al comando “pink” si precipitano verso il nostro cameramen che indossa un maglione proprio di colore rosa. Si cambia gioco ancora e questa volta i piccoli devono prendere un animale da un box e affermare se sia morbido o duro. Il piccolo Elio afferra dalla scatola una morbida foca e non ha dubbi: è “soft”. Maria Luisa invece trova un granchio di plastica. «It’s hard», esclama.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sembra incredibile considerando quanto noi adulti fatichiamo per pronunciare correttamente questa lingua. «Non bisogna sorprendersi – afferma Katia Filaninno, una delle direttrici della scuola - più sono piccoli meglio sono in grado di apprendere. A questa età infatti considerano l’inglese come “proprio” e non come un idioma straniero alternativo alla lingua madre: non c’è pericolo di “confusione” come avviene per gli adulti. L’importante è esercitarsi anche a casa, ripetendo i suoni imparati qui».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chiaramente meno bravi dei bambini “grandi” di 3-4 anni sono quelli di meno di 2 anni, che troviamo (accompagnati dalle loro mamme) nella stanza denominata “Hyde park”. Hanno tutti sui 18-20 mesi, ma sanno già riconoscere una parola e una frase in inglese. Osserviamo divertiti il piccolo Alessandro portare prontamente il dito sul suo nasino quando la canzone che la maestra ha messo ordina “touch your nose”. Matilde addirittura strizza gli occhi sulle note di “wrinkle your eyes”, mentre Bianca si scatena muovendo le sue piccole spalle quando le viene chiesto “shake your shoulder”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«I bambini a questa età sono “spugne” – afferma la mamma di Bianca -. Imparano velocemente e io sono contentissima: conoscere l’inglese è importante. Vorrei addirittura iscrivere mia figlia a una scuola bilingue in futuro». «Non si può prescindere più da questo idioma – aggiunge la mamma di Alessandro - tutto ormai è in inglese, persino i giocattoli che mio figlio ha in casa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Finito di parlare con le signore ritorniamo dai bambini un po’ più grandi per fare quattro chiacchiere con loro, anche se davanti alla telecamera si intimidiscono un po’. Maria Luisa ci dice che le piace l’inglese, ma non vuole rivelarci il suo colore preferito. Mentre il piccolo Riccardo risponde entusiasta che a lui piace il “green” e dopo un po’ aggiunge: «Ma mi piacciono anche gli altri». In italiano però. Forse questo in inglese non ha ancora imparato a dirlo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video (di Gianni de Bartolo) i piccoli bambini baresi a lezione di inglese:


 


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