di Nicola Imperiale

San Sabino contro San Nicola: una lotta secolare per diventare ''patrono di Bari''
BARI – Sabino è un nome molto diffuso a Bari, spesso pronunciato con due b (“Sabbino”) quasi a volerne sottolineare l’importanza. “Importanza” perché questo è il nome di un santo che per secoli ha rappresentato il primo e unico patrono di Bari, almeno fino all’avvento di San Nicola, che lo ha spodestato, relegandolo a figura di secondo piano. Anche se Sabino ha avuto nel corso dei secoli tanti sostenitori che hanno cercato in tutti i modi di “riabilitarlo”, uscendo però definitivamente sconfitti nel 1961, quando la Chiesa riconobbe in maniera ufficiale la “leadership” di San Nicola sul capoluogo pugliese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma qual è la storia di San Sabino? Vissuto fra il V secolo e la seconda metà del VI, fu inviato legato pontificio presso Costantinopoli e divenne vescovo di Canosa. Morì alla veneranda età di 105 anni. Nel IX secolo parte delle sue spoglie furono portate a Bari, nella chiesa che secoli fa occupava il posto dell’attuale Cattedrale e così da quel momento la città lo elesse a suo patrono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un “dominio” quello di San Sabino mantenuto per duecento anni, fino a quando il 9 maggio del 1087 i marinai sbarcarono a Bari con le ossa di San Nicola, trafugate da Myra. Da quel giorno, complice anche la successiva costruzione della Basilica, edificata proprio per conservare le sacre spoglie, i fedeli cominciarono pian piano ad abbandonare San Sabino per dedicarsi alla devozione del santo “straniero”. Una predilizione che porterà nel 1138 all’adozione ufficiale di San Nicola come nuovo patrono della città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ed è a questo punto che la storia si fa interessante. Perché la chiesa si divide. Nascono due “fan club”: il primo legato alla Cattedrale che parteggia per San Sabino e il secondo più vicino alla Basilica e a favore di San Nicola. Una rivalità tra religiosi che per secoli infiammerà gli altari della chiesa barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono innumerevoli gli episodi in cui, anche con l’inganno, c’era chi tentava di far prevalere il santo al quale era più devoto. Ad esempio nel 1630, in un verbale redatto per confermare i protettori della città, l’arcivescovo Ascanio Gesualdo scrisse il nome di San Nicola dopo quello di San Sabino, cercando così di dargli meno importanza. Una situazione simile avvenne nel 1785, tanto che il priore della Basilica si rivolse a quel punto all’organo borbonico della Reale camera di Santa Chiara di Napoli per denunciare il “sopruso”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Una diatriba che si “risolse” nel 1793 con un decreto della Sacra congregazione dei riti, organo della Curia che disciplinava il culto liturgico, che dichiarò salomonicamente che entrambi i santi avevano il diritto di essere chiamati “patroni”, ponendo così Sabino e Nicola sullo stesso piano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In realtà però ormai i baresi avevano scelto: San Nicola era entrato nei loro cuori ed era chiaro come la loro devozione propendesse decisamente per quest’ultimo. E così dopo quasi due secoli, nel 1961, la stessa Congregazione si arrese, assegnando definitvamente il primato di protettore ufficiale della chiesa barese al santo di Myra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In fondo poi non c’è mai stata storia. Persino la Cattedrale, dedicata proprio a San Sabino, presenta però sulla cornice del portone d’ingresso entrambe la statue dei protettori, una accanto all’altra. C’è quella di San Sabino in abiti vescovili e con la mitra a punta sulla testa e accanto quella di San Nicola, con una mitra tondeggiante, caratteristica dei vescovi orientali. (Vedi foto galleria)

Come dice anche la 73enne signora Anna che incontriamo all’uscita della messa nella Cattedrale, «per i baresi l’unico patrono resta il solo e unico San Nicola». A San Sabino non resta quindi che accontentarsi della fedele devozione degli abitanti di Canosa, paese dove non ha mai avuto concorrenti e dove viene celebrata una grande festa in suo onore dal 31 luglio al 2 agosto. «E’ il nostro santo e non lo cambieremmo mai con nessun altro», afferma la 39enne canosina Irene, “scoccando” così una frecciatina nei confronti dei baresi “traditori”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • uualio - La Cattedrale di Bari è dedicata a Santa Maria Assunta


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