di Eva Signorile

Santo Spirito, coppia trasforma un'anonima aiuola pubblica in un vivo giardinetto
BARI – È di pochi giorni fa la notizia che a Parigi si sta vagliando la proposta di legge che permetterebbe ai cittadini di “appropriarsi” di aiuole e campi incolti per trasformarli in giardini o in orti urbani fruibili a tutti. A Santo Spirito, il quartiere più settentrionale di Bari, l’iniziativa di uno sparuto gruppo di abitanti precede persino i rivoluzionari “cugini” d’Oltralpe e fa di una vecchia aiuola anonima e semi abbandonata, tra via Lucca e via Achille De Pascale, un allegro giardinetto in cui trovano frescura e riposo i bimbi della vicina scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Aristide Gabelli”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quello che è possibile ammirare è un pezzo di verde eclettico, dove pini ultra decennali convivono con una vegetazione disparata e oggetti riciclati. Qui improvvisati muretti a secco contornano mini aiuole “zen”, in cui le piante grasse spuntano tra i ciottoli bianchi, mentre piastrelle e pietre levigate, racimolate qua e là, si attorcigliano in sentieri che attraversano il terreno. Fiori di peluche o pupazzi di stoffa lasciati dai bimbi si affacciano su staccionate bianche, mentre le rampicanti si insinuano tra i ghirigori di un’ex spalliera di un letto, ora diventata il loro sostegno. E poi panche di legno si alternano a sedili in plastica tinteggiati nei colori della bandiera italiana e gomme d’auto dipinte diventano allegri vasi. Sorprende soprattutto la pulizia: non ci sono carte, né bottiglie o lattine nel prato. (Vedi foto galleria)

Principali autori di questa magia sono la 37enne Giulia Pennelli e il compagno 41enne Matteo Ciccinnati, residenti nelle vicinanze. La coppia ha cominciato a prendersi cura di questo posto silenziosamente, a partire da febbraio scorso, giorno per giorno, portandovi piante raccolte durante le loro passeggiate in campagna e donando nuova vita a oggetti ormai ritenuti inutili come gli pneumatici abbandonati o le panche ormai dismesse di una chiesa. Un lavoro paziente, che hanno intrapreso spontaneamente e senza nessun compenso economico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«All’inizio pensavamo solo di mettere al centro di questa aiuola una statua di Padre Pio - ci dice Giulia, devotissima al santo di Pietrelcina e artista per vocazione e per professione -. Poi le cose sono cambiate: la scultura è stata collocata sulla punta estrema, Matteo le ha messo vicino qualche pianta e pian pian questo luogo ha cominciato a trasformarsi. E’ partito come un gioco, poi però ci siamo resi conto di quanto un posto verde e pulito potesse servire soprattutto ai tanti bambini che abitano in zona».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E man mano che il giardino prendeva forma qualche residente ha cominciato a interessarsi al “progetto”: c’è chi ha cominciato a portare nuove piante e qualcun altro ha aiutato nei vari lavori. «Pasquale, mio marito, ha potato qualche albero», ci dice con orgoglio la signora Rosa che, insieme con la figlia Dalila di 7 anni, viene spesso a riposarsi tra le panche disposte nel giardino, all’ombra degli alti pini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«I pini sono stati messi moltissimi anni fa da mio padre, Gaetano Torres - ci dice una signora che ci ha appena raggiunti -. Li piantò con alcuni bambini del posto. Furono anche premiati con delle medaglie durante una cerimonia comunale, ma poi l’aiuola cadde nuovamente nell’oblio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per fortuna ora sono arrivati Giulia e Matteo, anche se rimettere in piedi questo giardinetto non è stato mica semplice. I mesi più duri sono stati quelli estivi. «Abbiamo innaffiato le piante continuamente, utilizzando la fontana pubblica, una delle pochissime cape de fiirre rimaste a Santo Spirito – dichiara Giulia - ma non è proprio vicina e siamo stati costretti a fare centinaia di metri con i bottiglioni d’acqua ogni giorno. Abbiamo chiesto ad alcuni amministratori locali di mettere qui una fontana a zampillo, che possa servire sia per bere che per inaffiare le piante, ma per ora non abbiamo avuto nessuna risposta concreta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche se forse è meglio che i politici per una volta rimangano in silenzio: l’aiuola è infatti di proprietà comunale e non vorremmo certo che un giorno un rappresentante istituzionale un po’ troppo zelante si ricordi improvvisamente di questo spazio per decidere di smantellare il prezioso lavoro che questa coppia sta portando avanti con coraggio. 

(Vedi galleria fotografica)


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Eva Signorile
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  • nick45 - Interessante e lodevole iniziativa, peccato però dare ragione all'ultima frase dell'articolo, anche se questa è l'ultima dei mali........


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