di Laura Villani

Quella targa che celebra l'incontro barese tra l'ultimo re borbone e la sorella di "Sissi"
BARI – “Nella piazza antistante questo palazzo il 3 Febbraio 1859 Francesco di Borbone incontrava per la prima volta Maria Sofia Amalia”. E’ questa in sintesi l’iscrizione che è possibile leggere su una targa posta sul palazzo dell’ex mercato del pesce di Bari e che celebra proprio l’incontro avvenuto tra l’allora principe ereditario del Regno delle Due Sicilie e la duchessa bavarese della famiglia Wittelsbach, sorella minore della famosa imperatrice “Sissi” d’Austria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bianca e verticale, la targa è stata affissa il 20 giugno 2002 al centro della facciata che dà su piazza IV Novembre, di fronte al teatro Margherita. Anche se a causa dei recenti transennamenti del palazzo, è ora parzialmente coperta da impalcature (nella foto).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma perché celebrare tale rendez-vous nobiliare? La risposta è semplice: di lì a poco i due novelli sposi sarebbero diventati i nuovi re del Regno delle Due Sicilie, nonché gli ultimi sovrani Borbone in Italia, visto che nel 1861 il Belpaese sarebbe stata unificato sotto la corona di Vittorio Emanuele di Savoia, determinando la fine dell’indipendenza del Meridione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I due (lui 23 anni, lei 17) si erano sposati per procura da qualche giorno, ma come spesso capitava all’epoca nel loro ambiente, non si erano mai visti prima, salvo che in ritratto. Fu proprio a Bari che la coppia si incontrò per la prima volta: lui veniva ad accoglierla dalla Campania, lei invece si era imbarcata su un piroscafo a Trieste. E lì, nel punto in cui diversi decenni dopo sarebbe sorto il Margherita, ci fu il loro primo sguardo, davanti a popolo, aristocrazia e alti prelati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I giovani si salutarono in francese e sfilarono tra le acclamazioni generali fino alla loro residenza provvisoria situata nel palazzo dell’Intendenza, oggi della Prefettura, da cui furono a più riprese chiamati ad affacciarsi al balcone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il soggiorno in città finì per durare per tutto il mese di febbraio e l’alta società barese non fece mancare occasioni di svago alla coppia reale. Dopo la riconferma dei voti nuziali Maria Sofia fece il proprio debutto in società al teatro Piccinni (nuovo di zecca in quanto inaugurato solo cinque anni prima) e presenziò con il consorte a una girandola di feste ed eventi mondani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A marzo la città salutò la coppia borbonica, che partì con re Ferdinando II alla volta di Caserta. Francesco salì al trono col nome di Francesco II alla morte del padre il 22 maggio 1859, ma come detto vi rimase per poco. Il 13 febbraio 1861, dopo un lungo assedio da parte delle truppe piemontesi a Gaeta, lui e sua moglie furono costretti a capitolare e mandati in esilio a Roma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Maria Sofia divenne l’idolo dei rotocalchi grazie alla sua bellezza e al suo anticonformismo, ma soprattutto perché si aggrappò al suo regno con le unghie e con i denti, ispirando poeti (tra i suoi estimatori si contano Proust e d’Annunzio) e incontrando legittimisti e briganti politici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Francesco morì ad Arco, in Trentino, nel 1894. Maria Sofia, invece, a Monaco di Baviera nel 1925, fino all’ultimo giorno fiera separatista che tuonava contro i Savoia. Le loro spoglie furono riunite prima a Roma e poi nel 1984 a Napoli: 125 anni dopo il loro primo bacio davanti al mare di Bari.


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Laura Villani
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  • Gabriella Sabato - Complimenti per l'attenzione posta ad un momento della nostra storia negata e vilipesa
  • pino - Brava Laura ottimo articolo, rendiamo giustizia ai nostri ultimi legitti regnanti di Borbone Due Sicilie. Scrivine ancora di questi articoli sulla Bari borbonica e Duosiciliana.
  • Francesco Laricchia - Il 3 febbraio 2009 in occasione del 150° anniversario dell'evento, senza clamori e spettacolarizzazione,l'associazione culturale Rete Sud, il periodico iL CARLINO, con lo stesso Avv. Zippitelli, il presidente del comitato appositamente costituito su mia proposta e denominato "Bonjour Marie", guidato dall'illustre Dott. Giuseppe Poli da Molfetta (discendete dell' omonimo istitutore del Re Ferdinando I di Borbone) ed altri autorevoli storici, ricordò lo storico incontro. Il comitato fu denominato "Bonjour Marie" in memoria delle prime parole che SAR Francesco II di Borbone pronunciò incontrando la futura Regina delle Due Sicilie a Bari. Fu deposta alla lapide fatta affiggere da Zippitelli una corona commemorativa. Anche la Gazzetta pubblicò un pezzo sulla celebrazione
  • Ciro - Tutto bello ma Borbone è un cognome e vuole la maiuscola.
  • Achille Larosaachille26@libero.it - Molto bello e sopratutto triste


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