di Linda Formisano

La barese Francesca, a 15 anni convocata per difendere la porta della Nazionale
BARI – Viso dolce, occhi espressivi ma tanta grinta e amore per il calcio. Lei è Francesca Sforza, barese nata nell’ex frazione di Loseto, portiere della squadra “primavera” della Pink Sport Time, che ad appena 15 anni è stata convocata nella Nazionale Italiana under 17.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Tutto è iniziato nel giugno scorso – dice Francesca -.  Con la rappresentativa pugliese andammo a giocare in Toscana e lì fui notata dagli osservatori della Nazionale. Dopo qualche mese il mio mister, Pasquale Terreri, mi chiamò e mi disse che ero stata convocata dall’Italia under 17. L’emozione fu grandissima, era un sogno che si realizzava».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo un primo allenamento a Coverciano nel gennaio scorso, il giovane portiere nelle prossime settimane si unirà nuovamente alla Nazionale. E nel frattempo ci racconta la sua storia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La passione per il calcio nasce da quando ero piccolina: il mio idolo era Del Piero – dice -. Ma non essendoci allora molte squadre di calcio femminile cominciai, intorno ai 9 anni, ad allenarmi con i maschi del Modugno. Anche se la cosa non andò molto bene, perché il rapporto con l’altro sesso se giochi a calcio è un po’ difficile. C’è scetticismo e maschilismo anche quando si è piccoli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma Francesca appoggiata anche dai genitori, decide di andare avanti ed entra dopo un paio di mesi nella Pink. «Qui ho trovato anche delle amiche – ci racconta -. Tutt’ora il sabato usciamo insieme. La mia è stata sempre una bella squadra: certo, qualche battibecco durante gli allenamenti capita, ma si fa subito pace».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

All’inizio lei però non gioca in porta. «No, anzi sinceramente il portiere non lo volevo neanche fare – ammette - volevo giocare come attaccante. Ma poi però data la mia altezza mi hanno messo in porta e pian piano questo ruolo è cominciato a piacermi. Il mister dice che sono molto rapida e reattiva. E comunque credo di essere brava. Certo mi è capitato di subire un gol con un pallone che mi è passato da sotto le gambe, ma mi ricordo anche di una grande parata all’incrocio dei pali durante una partita contro il Napoli». (Vedi foto galleria)

Ora il suo sogno è quello di sfondare nel calcio. «Vorrei arrivare ad alti livelli, mi piacerebbe diventare come Manuel Neuer, il portiere tedesco - ci confida -  anche se so di dover affrontare sfide difficili e di dovermi impegnare parecchio. Attualmente mi alleno tre volte a settimana per due ore al giorno. Ma nonostante questo riesco anche ad andare in bicicletta e a uscire con le amiche e soprattutto a scuola comunque vado a bene: ho la media del 7».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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