di Salvatore Schirone

Bari, in via Mitolo sorge una fontana dal nulla: «E' stata fatta per i rom»
BARI - «Decaro, la fontana di via Mitolo per i rom fa parte dei tuoi servizi indivisibili per cui noi dobbiamo pagare la Tasi?». Risale a un mese fa questo duro post inviato da un cittadino sulla bacheca del sindaco di Bari. E la fontana in questione è quella sbucata dal nulla in una strada nell'estrema periferia del quartiere di Poggiofranco, su un muretto che segna la fine della città. Al di là, ettari di terra incolta estesa fino alla tangenziale, oltre la quale esiste effettivamente da diversi anni un campo rom abusivo (vedi galleria fotografica).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Via Michele Mitolo è una grande arteria alberata a quattro corsie, che dalla circonvallazione immette nel quartiere Poggiofranco. Sulla sinistra grandi plessi edilizi in signorili condomini recintati, sulla destra un lungo marciapiede asfaltato ai piedi di un muretto e un'alta grata che per alcune centinaia di metri affianca la strada fino ad incrociare viale De Laurentis. A metà percorso, all'altezza del numero 19, è lì che è sorta la novella fontana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono evidenti i recenti lavori di collegamento alle condutture dell'Acquedotto, poste dall'altra parte della strada. Due rubinetti a muro, sotto una vasca bassa in muratura per lo scolo, accanto la cassetta del contatore Aqp. Nulla di artistico, niente a che fare nemmeno con le storiche tipiche “cap de firr”. Ma a chi giova una fontana in una via quasi sempre deserta, poco adatta al passeggio e abitata da persone che, viste le case dove abitano, difficilmente andrebbero a rifornirsi di acqua potabile pubblica?

«Fanno qui questa fontana che non serve a nessuno di noi - si lamenta infatti un giovane papà mentre accompagna il figlio a scuola -. Spendono inutilmente denaro pubblico quando potrebbero utilizzarlo per sistemare le strade e pulire le aiuole». Ma della fontana a quanto pare si sapeva da tempo. «Ne avevamo avuto notizia - ci racconta un residente 60enne -. Sappiamo che è stata fatta per i rom presenti nel campo al di là della strada. Abbiamo anche raccolto le firme e inviato una petizione in circoscrizione per impedirne la realizzazione. Ma poi circa un mese fa l'hanno fatta comunque».  

Quindi la fontana sarebbe stata effettivamente realizzata per i rom. Qualche metro più in là infatti la lunga recinzione è interrotta da un cancello sempre aperto che permette l'accesso alla strada e alla fontana provenendo dalla campagna. Vediamo sbucare un topo che si affaccia, ma spaventato dalla nostra presenza subito ritorna sui suoi passi. Proviamo a entrare e ci troviamo in un immenso campo incolto, pieno di immondizia. Almeno tre viottoli attraversano la vegetazione spingendosi per avvallamenti e collinette verso la tangenziale. Un sottopasso permette di attraversarla e raggiungere il campo dei rom. E da lì che viene un giovane che davanti a noi riempie due bottiglioni di plastica riportati poi con un carrello delle spesa nella sua “abitazione”. Nel frattempo una signora arriva con il classico passeggino colmo di materiale di fortuna recuperato tra i rifiuti cittadini e con forza lo spinge attraverso il cancello, scomparendo alla nostra vista. 


Non ci sono dubbi. La fontana serve a loro. Il campo dei rom pare sorga su un terreno privato, mentre la grande distesa oltre il cancello dovrebbe essere suolo comunale. Un’enorme area pubblica abbandonata al degrado (che avrebbe dovuto ospitare il Parco di Santa Candida), una terra di nessuno attraversata ogni giorno da decine di uomini e donne che vivono ai margini della nostra società e si riversano in città alla ricerca dei nostri rifiuti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le Istituzioni fingono di non vedere e di nascosto in sordina si lavano la coscienza offrendo il caritatevole “bicchiere d'acqua”. Un comportamento ambiguo, che non affronta il problema alla radice, non dà dignità umana ai rom né riconosce diritti di cittadinanza ai suoi abitanti. E finisce alla fine per alimentare razzismo e diffidenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché se è vero che tutti i residenti incontrati hanno voluto sottolineare che non sono «razzisti, una fontana per questi poveretti è anche giusta», c’è anche chi si ferma apposta con la sua auto per inveire contro due rom che stanno rovistando nei cassonetti della spazzatura lasciando cadere fuori alcuni sacchetti di rifiuti. Comprendiamo allora l’ironia del contestatore del sindaco su Facebook, che chiede: «Decaro, la fontana dei rom di via Mitolo, perché non vieni a inaugurarla tu?».


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  • angelo - bravo salvatore!
  • Michele Negro - Dalle fontane in mezzo al mare inutili, arroganti, dispendiose, fastidiose nelle giornate di maestrale, alla fontanella di acqua depurata, gassata a piacere, situata al rione Japigia, equivoca, proletaria, improbabile, inattendibie: il segno della continuità tra due amministrazioni comunali alla ricerca di consenso popolare facile quanto improduttivo per i cittadini.
  • emanuele - se non sbaglio in quel suolo doveva nascere un parcheggio comunale sempre se lo stesso suolo non appartiene alla chiesa D.Guanella ambigua situazione
  • BARINEDITA - Caro Emanuele, lì doveva sorgere il parco di santa candida: http://www.barinedita.it/inchieste/n1668-il-sogno---parco-di-santa-candida----%C2%ABsconfitti-da-false-promesse-e-rom%C2%BB


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