di Nicola De Mola

Pista ciclabile di Viale Unità d'Italia, attenzione a crepe e pericoli
BARI - Inaugurata solo tre anni fa, la pista ciclabile che collega via Capruzzi a largo 2 Giugno, attraversando gli 1,2 km di Viale Unità d’Italia e Viale della Repubblica, comincia purtroppo e forse troppo prematuramente a risentire dei danni provocati dal tempo e da una progettazione forse discutibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le crepe sulla pavimentazione in resina acrilica e i dossi improvvisi (ideali forse più per un giro in mountain bike che per un percorso cittadino) aumentano giorno dopo giorno e cominciano a rappresentare un serio pericolo per l’incolumità dei ciclisti. Le imperfezioni diventano più frequenti in prossimità degli alberi posti a divisione dei sensi di marcia nell'ultimo tratto di viale della Repubblica, e trovano la loro origine nelle radici che, crescendo, deformano il manto stradale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Girare in bici soprattutto durante queste belle mattinate dovrebbe essere rilassante. Non si può fare costantemente attenzione alle condizioni della strada per evitare una brutta caduta», afferma Fabrizio, uno dei tanti baresi che percorre quotidianamente la ciclovia per recarsi a lavoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Milena Ianigro, responsabile per i lavori alle piste ciclabili dell’associazione CicloSpazio, pone l'accento su un altro problema: «Quando piove la pista diventa un lago, non solo perché è soggetta ai “gavettoni” delle auto di passaggio, ma soprattutto perché non è stata costruita in pendenza verso l’esterno, in modo tale da far defluire meglio le acque».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Secondo la rappresentante dell’associazione che raccoglie al suo interno oltre 330 ciclisti urbani, il percorso presenterebbe ulteriori insidie all’incolumità degli utenti. Tali pericoli sarebbero rappresentati dai tombini e dalle lucine presenti sul manto stradale (in particolare nel tratto a ridosso di via Capruzzi, dove la pista va via via restringendosi), che probabilmente andavano sistemate all’esterno della pista, piuttosto che al centro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Problemi di natura strutturale, per i quali sarebbe necessaria una manutenzione straordinaria, che l’amministrazione comunale, ora come ora, dice la Ianigro, «non potrebbe sostenere per mancanza di fondi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La speranza è che questa piccola oasi verde nel bel mezzo del caos del traffico cittadino non sia destinata ad avere «la vita breve che hanno tutte le cose belle a Bari», come afferma Carmen, cicloamatrice evidentemente delusa.


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