di Alessandra Anaclerio

Lesbiche, mondo nascosto: «Siamo tante ma ci mimetizziamo per paura»
BARI – Del mondo dei gay si sa (quasi) tutto. Ci sono libri, film, storie. Ma quando si parla delle donne omosessuali, la situazione cambia. L’universo delle lesbiche è poco raccontato, anche perché a prima vista ce ne sono molte di meno rispetto ai gay maschi. Ma è veramente così? E qual è il rapporto tra donne e uomini omosessuali? Combattono le stesse battaglie, ma sono “la stessa cosa”? Per rispondere a queste domande, abbiamo ascoltato varie componenti dell’Arcilesbica, l’associazione nata nel 1996 che con 16 circoli sparsi per tutta l’Italia rappresenta le “donne che stanno con le altre donne”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il rapporto con gli uomini gay – «Arcilesbica e Arcigay spesso collaborano fra loro, ma parliamo di due cose ben distinte e separate». Con queste parole Antonella Favia, presidente dell'Arcilesbica di Bari, che riunisce una quarantina di iscritte, descrive due mondi che seppur a prima vista molto simili tra loro, presentano in realtà grandi differenze.  

«Fino a 18 anni fa lesbiche e gay erano uniti - racconta Annarita Di Martino, presidente dell'Arcilesbica di Verona -. Fin quando i gay non iniziarono a sfruttare noi donne. Ci facevano fare i servizi e le pulizie nelle sedi dell'associazione, ci sottomettevano e non facevano emergere la nostra personalità. Così – spiega – decidemmo di “metterci in proprio”. Ora combattiamo sempre a fianco dei gay per i nostri diritti, ma tendiamo a essere più indipendenti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi però, fra le generazioni di donne più giovani e meno politicizzate, "lesbica" è a volte sentito come parola troppo "connotante", cosicché alcune donne omosessuali preferiscono definirsi "gay" e spesso fanno parte, appunto dell’Arcigay. «Che è infatti un’associazione mista, anche se con netta prevalenza maschile – sottolinea Franca, presidente dell'Arcilesbica di Padova -. Noi invece abbiamo intrapreso un altro percorso: abbiamo una sensibilità diversa, legata appunto prima di tutto al nostro essere femmine. Ed è su questo che puntiamo. Ad esempio l’Arcilesbica lotta contro la violenza sulle donne, di tutte le donne».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Vivere nell’ombra – L’Arcilesbica è una associazione “impegnata nella promozione della visibilità lesbica”. Eppure le donne omosessuali continuano a rimanere nell’ombra. Per strada, nei locali, è più facile scorgere due uomini scambiarsi effusioni, mentre è più raro vedere due donne baciarsi. Come mai? Le donne omosessuali sono meno rispetto agli uomini? «No, non è questo il punto, noi siamo tante. E’ che le lesbiche non sono tanto desiderose di farsi notare - afferma Helen Ibry, dell'Arcilesbica di Milano-. Noi abbiamo più timore rispetto agli uomini di essere giudicate. Magari lo confessiamo alle nostre amiche, ma non alle colleghe di lavoro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«A Napoli ci mimetizziamo bene - dichiara Antonella Capone, presidente dell'Arcilesbica di Napoli – e comunque noi abbiamo come un "lesboradar": ci riconosciamo subito pur non conoscendoci». Ma da dove nasce questo bisogno di “mimetizzarsi”? «Semplicemente abbiamo paura – risponde Antonella -. Anche di subire aggressione verbali e offese». «La donna è molto più debole rispetto all'uomo- sottolinea  Annarita Di Martino-. Se subisce degli attacchi omofobi spesso non sa come reagire. Per questo spesso accade che molte di noi, una volta trovata una compagna, tendano a diventare “pantofolaie” e a non uscire».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per questo motivo i “numeri” delle lesbiche dichiarate in Italia sono molto bassi. Parliamo di una cinquantina di iscritte ad ogni circolo dell’Arcilesbica, eccezione fatta per quello di Milano che ne conta duecento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del resto, “confondersi” per le lesbiche risulta molto più facile rispetto ai gay. «Se due donne passeggiano insieme nessuno le nota, è una cosa normale – afferma la barese Antonella -. Le donne vanno insieme anche in bagno. Per questo è difficile distinguere due lesbiche. Diverso è il discorso per gli uomini. Basta che due maschi siano seduti insieme a un tavolino per far scattare il dubbio: sono gay?».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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  • Rosalia - ciao mi kiamo Rosalia vorrei conoscere una lesbica come me mi piace amare condividere le cose con una lei se posso kiederti se non sei fidanzata già
  • Giovanna - sono delusa dagli uomini e sono completamente sola. Vorrei condividere la mia vita con una donna che mi faccia felice


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