di Raffaele Caruso

Bari, 22 giugno 1899: in via Nicolai si disputa la prima partita di calcio della storia
BARI – Per i tifosi biancorossi il 15 gennaio 1908 è la data dalla quale "tutto ebbe inizio". Quel giorno infatti un gruppo di commercianti oriundi fondò la prima società calcistica della città, il Foot-ball club Bari, dando il via a una passione che tuttora si tramanda di generazione in generazione. Pochi conoscono però la storia dell'esordio assoluto del pallone nel capoluogo pugliese: risale al 1899 e avvenne a suon di gol, campi di gioco improvvisati e (potevano mancare?) furiose polemiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un debutto che ripercorriamo grazie ad alcuni articoli di quell’annata del Corriere delle Puglie approfonditi dal lavoro di Gigi De Santis, esperto di cultura popolare locale che sul suo profilo Facebook ha raccontato quei mesi pionieristici con l'aiuto dell'archivio di Alfredo e Felice Giovine e della fototeca Centro studi baresi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La "prima volta" ha una data e un luogo precisi: il 22 giugno, in una palestra all'aperto di via Nicolai 4, nel quartiere Murat. A organizzarla è Giuseppe Pezzarossa, insegnante di educazione fisica e «instancabile iniziatore di ogni genere di sport», come scrive l'antico quotidiano barese. È lui dunque a proporre alla cittadinanza il primo match di questa disciplina ancora “esotica”: basti pensare che a livello nazionale erano stati disputati giusto due campionati, entrambi vinti dal Genoa, con quattro sole squadre partecipanti tutte del Nord d’Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'incontro vede sfidarsi due team di studenti, anzi "partiti", come venivano chiamati a quei tempi: i ragazzi dell'istituto tecnico, in divisa bianca, contro quelli dell’istituto nautico, vestiti di nero. Tra gli spettatori ci sono il sindaco Giuseppe Bottalico, importanti autorità scolastiche e un manipolo di curiosi. Si gioca «su uno sterrato seminato di pietrisco», con le porte «delimitate con delle strisce di pittura rossa su due muri opposti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La partita, molto animata, è diretta dallo stesso Pezzarossa e dura 75 minuti. Finisce 2 a 0 per il partito nero, con la promessa di concedere la rivincita agli sconfitti una settimana dopo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il 29 giugno quindi va in scena il secondo "duello". Il rettangolo di gioco e l'arbitro sono gli stessi, ma stavolta il pubblico è più folto: tra le personalità spiccano «il Prefetto, il consigliere delegato cav. De Rossi, il preside cav. Porcelli e molti ufficiali della guarnigione». C'è anche una discreta presenza femminile, con nobildonne quali la marchesa Diana e la signora Di Cagno-Petruzzelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma la gara dura qualche minuto. In seguito a un duro scontro con l'avversario Nicola De Gemmis, il giovane Antonio Rocco perde i sensi e si accascia a terra: i compagni cercano subito di soccorrerlo e Pezzarossa sospende il match.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Durante quei momenti di paura il professore cercò di sdrammatizzare l'accaduto. Secondo il giornale, «rivelò agli spettatori presenti che Rocco era un epilettico e che quindi in seguito ad una banale caduta era svenuto». Motivazione evidentemente falsa, visto che il diretto interessato, una volta rianimato, si scagliò con veemenza verso l'insegnante. Un disappunto ribadito addirittura con una lettera spedita allo storico giornale, pubblicata il 1° luglio. L'episodio non giocò a favore della diffusione del calcio in città, che fu percepito come violento e diseducativo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma il riscatto di questo nuovo sport si consuma un anno dopo, in occasione della Mostra provinciale, evento dedicato all'esposizione di prodotti agricoli e industriali. Nell'ambito della manifestazione vengono infatti allestiti nuovi incontri dimostrativi: vi prendono parte gli atleti degli istituti tecnico e nautico, fusi in un unico partito celeste e una squadra del Liceo, con indosso una divisa gialla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La città viene tappezzata di manifesti pubblicitari (nell’immagine) e lo stesso Corriere invita i lettori ad assistere alle sfide con un annuncio ad effetto: «Per la prima volta in Bari - Grande partita del Foot-Ball - Vi prenderanno parte 40 giocatori - Sarà preceduta dall’ascensione libera del Grande Aerostato Roma - Entrata popolare a cent. 25». L'ingresso a pagamento (che rende di fatto questa partita la prima “ufficiale” in città) non impedisce una discreta affluenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il campo, di dimensioni ridotte, viene approntato nel recinto della mostra: siamo in piazza Cavour, spiazzo occupato ora dai giardinetti della via omonima. Ci si affronta in nove contro nove e il pallone ha un diametro di 30 centimetri, otto in più di quanto oggi prescrivono i regolamenti. Il fischio d'inizio del primo confronto è fissato alle 18 del 22 luglio 1900.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In tutto, sempre tra le stesse due rappresentanze, si consumano dodici incontri. In due dei primi tre trionfano i gialli, mentre nei quattro seguenti a spuntarla è sempre il team celeste. Negli ultimi cinque, giocati con squadre formate da 11 ragazzi, gli istituti vincono altre tre volte, perdendone due.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da quel giorno il pallone cominciò pian piano a "impossessarsi" di Bari, che però ai primordiali colori nero, giallo e celeste preferì per sempre il “suo” biancorosso.


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Scritto da

Lascia un commento
  • francesco quarto - complimenti per il bell'articolo, scritto bene con spirito evocativo e nostalgico, ma, allo stesso tempo, quasi irriverente e scansonato. continua (continuato voi di barinedita ad indagare e scavare in archivi e biblioteche per far emergere tanti fatti, tante storie e vicende della nostra città! un suggerimento: le antiche vicende della via celso ulpiani (sede di fabbriche di carte da gioco) ... o lo avete già fatto?
  • BARINEDITA - Grazie Francesco per i complimenti. L'articolo sulla Murari certo che è stato fatto. Eccolo qui: http://www.barinedita.it/reportage/n2715-sotto-una-scuola-i-resti-della-fabbrica-murari--li-dove-si-creavano-le-carte-napoletane


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)