di Marianna Colasanto

Bari, il ''Magazzino Darinka'': al Libertà il negozio di alimentari dell'Est Europa
BARI – Ci sono i bublik,  gli siroc, il treska, il moloko e naturalmente una grande quantità di bottiglie di vodka. E’ ciò che è possibile acquistare nel “Magazzino Darinka”, un negozio di alimentari che vende solo ed esclusivamente prodotti provenienti dall’Europa dell’Est. L’esercizio commerciale si trova in via Sagarriga Visconti, quasi ad angolo con via Garruba, nel multietnico quartiere Libertà di Bari. (Vedi foto galleria)

Il bazar, ubicato al piano terra di una delle classiche palazzine di inizio 900 presenti in questo rione, è riconoscibile grazie a un’insegna scritta in cirillico ucraino a caratteri blu su sfondo giallo. A gestirlo da quattro anni è la 57enne Liubou Kost, una bionda ucraina che incontriamo davanti alla sua bottega.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La donna ci fa entrare, mostrandoci il suo piccolo negozio: uno spazio di circa venti metri quadri pieno di prodotti di ogni tipo provenienti dalla Germania, lì dove c’è un’azienda che si occupa di acquistare la merce dei Paesi dell’Est per ridistribuirla in tutta Europa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sulla sinistra troviamo un frigo che contiene carne e pesce, sulla destra invece una serie di scaffali presentano una gran quantità di scatolame. C’è ad esempio il moloko, ovvero latte condensato ideale per preparare il medokhi, dolce tipico georgiano, oppure il treska (fegato di merluzzo) o gli sproti: pesciolini in scatola simili a sardine. Accanto alla carne essiccata ecco un’altra mensola con limonate provenienti dalla Romania e succhi al mirtillo amati dai georgiani. E sotto una serie di barattoli in vetro con verdure e ortaggi sott’olio e sott’aceto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Particolare è un cartone di uova decorate minuziosamente a mano: alcune sono colorate con fiori e ghirlande, altre rappresentano soggetti come le chiese ortodosse. «Le realizza una mia connazionale – ci spiega la signora Kost – a cui poi spedisco il ricavato delle vendite».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sugli scaffali più alti campeggiano infine i vini moldavi e diversi tipi di vodka. «Queste sono molto apprezzate anche dalla clientela italiana - specifica la donna – anche se la maggior parte degli acquirenti sono dell’est Europa: grazie alla nostra attività sentono meno la nostalgia di casa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Liubou ci racconta la sua storia. Lei 17 anni fa, spinta dall’assenza di lavoro, è venuta a cercare fortuna qui in Puglia. «Mi ha portato San Nicola – ci dice -. Ho ricevuto una lettera da una mia connazionale che lavorava qui: riportava l’immagine del mio amato santo. Appena l’ho vista ho iniziato a piangere e in quel momento ho capito che Bari sarebbe stata la mia città».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fino al 2014 l’ucraina è stata occupata come badante, fino a quando assieme a una sua connazionale ha deciso di aprire l'emporio. «Desideravo avere un’attività tutta mia – spiega - e poi il bazar mi dà sempre la possibilità di incontrare i miei connazionali. Gli ho dato il nome “Darinka”: quello della mia nipotina che vive in Ucraina e alla quale sono tanto legata».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mentre la donna ci parla entra la georgiana Nina, cliente abituale del “magazzino”. «Vengo qui per prendere quei prodotti che ci fanno sentire meno lontani da casa – ci dice -. Ad esempio i siroc, che sono dei cioccolatini ripieni di formaggio o i bublik, simili ai vostri taralli ma più dolci e croccanti». Giorgio invece, georgiano di 14 anni sta facendo la spesa per la sua famiglia. «Non può mai mancare l’acquisto del pane nero integrale – afferma - lo stesso che mangiavo quando ero ancora nel mio Paese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il ragazzo a quel punto paga e va via, ma prima di congedarsi si rivolge a Liubou. I due si guardano e si salutano con un dasvidania tovarish: «arrivederci compagno». Perché sì, la “Madre Russia” non è mai morta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)


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