di Ilaria Palumbo

Monopoli, vicino al mare si nasconde una meraviglia: il lago di Santo Stefano
MONOPOLI – Un miracolo della natura, sorprendentemente sconosciuto ai più, nascosto nella boscaglia che caratterizza il litorale sud di Monopoli.  E’ lo splendido e unico “lago di Santo Stefano”: specchio d’acqua cristallina incorniciato da alte pareti rocciose e collegato al mare attraverso un canale sotterraneo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Noi l’abbiamo scoperto su google maps, dove appare chiaramente nella sua forma ovaleggiante e ci siamo messi alla sua ricerca. (Vedi video)
 
Il lago “segreto” si trova in contrada Marzone, fra cala Sottile e cala Verde, le ultime due spiaggette libere prima di Capitolo. Non ci sono indicazioni esatte per raggiungerlo e arrivarci risulta abbastanza “avventuroso”. Partendo dal parcheggio del camping Santo Stefano imbocchiamo sulla destra una stradina sterrata che, costeggiando la campagna, dopo cinquecento metri porta davanti al cancello di una villa privata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A quel punto ci dirigiamo verso la costa: sulla destra c’è il sentiero che porta a cala Verde, mentre sulla sinistra si apre un fitto bosco circondato da una recinzione in ferro. Non ci sono cartelli di divieto d'accesso e così dopo aver scovato un’apertura riusciamo così ad accedere nella selva. Scarpiniamo lungo un sentiero mentre ci facciamo largo fra pini e agavi, fin quando all’improvviso ci ritroviamo davanti a un panorama mozzafiato. (Vedi foto galleria)

Siamo su un dirupo e sotto di noi si rivela in tutta la sua bellezza il misterioso lago: un piccolo bacino di color verde intenso abbracciato da alte pareti rocciose e situato a pochi metri dallo sfondo azzurro del mare. Di forma ovale, è punteggiato da macchia mediterranea: attorno ad esso infatti spuntano arbusti, alberi di fichi e piante di mirto, che si rincorrono lungo i bordi del dirupo con i loro frutti rossi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Non ci resta ora che scendere e lo facciamo scalando la parete, visto che non vediamo intorno a noi strade che portano giù. Facendo molta attenzione riusciamo così ad arrivare al bordo del lago, venendo sommersi dalla fitta e selvaggia natura che si riflette nell’acqua placida e trasparente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non sembra di essere in provincia di Bari, ma in un luogo di montagna. Nell’acqua nuotano indisturbati alcuni pesci: sembrano cefali, il che ci fa capire che il lago è salato. Assaggiamo e abbiamo la conferma: quello che si trova ai nostri piedi è mare, raccolto in una conca che gli dona l’aspetto lacustre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il sito è collegato all’Adriatico attraverso una cavità sotterranea: una sorta di grotta che nasconde un canale. La attraversiamo costeggiando pareti colorate che vanno dall’ocra al verde al viola brillante, avvertendo il rumore delle onde che si infrangono contro gli scogli all’esterno. Ma riusciamo a percorrere solo un breve tratto, visto che a un certo punto il livello dell’acqua aumenta considerevolmente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torniamo così indietro e risaliamo la roccia per affacciarci sulla costa. Da qui su possiamo vedere la bocca della cavità, che sbuca direttamente nel mare trasparente. Quel mare che da millenni continua ad alimentare una piccola oasi riparata dal vento: silenziosa meraviglia della natura. (Vedi galleria fotografica)

Ps: dopo la pubblicazione dell'articolo siamo stati contattati dall'amministratore della società proprietaria del suolo su cui sorge il lago (la The Knight’s Secret): tiene a precisare che l'accesso nel bosco è vietato e subordinato al loro consenso.

Nel video (di Gianni De Bartolo e Pippo Vacca) la nostra visita al lago salato di Monopoli:


 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Ilaria Palumbo
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  • Cosimo - Complimenti per il bel lavoro di ricerca.
  • Lucia Dicorato - Brava Ilaria, spero che non troveremo un tappeto.di cicche di sigarette, immondizia e plastica abbondante, bivacchi con fornacelle , a devastare come al.solito i posti più belli della nostra terra. Preferirei che le poche bellezze naturali che ci rimangono fossero tutelate, rispettate e protette.
  • Lucia Dicorato - Brava Ilaria, spero che non troveremo un tappeto.di cicche di sigarette, immondizia e plastica abbondante, bivacchi con fornacelle , a devastare come al.solito i posti più belli della nostra terra. Preferirei che le poche bellezze naturali che ci rimangono fossero tutelate, rispettate e protette.
  • mario franzisi - è una proprietà privata, questo non lo avete scritto.
  • Egidio - Il lago è chiaramente artificiale con canale scavato dall'uomo e non dal mare. L'acqua del lago è tutt'altro che cristallina anche se ha un ricambio con il mare a seconda delle maree. Inoltre quello scavo diventato lago è stato effettuato in quanto doveva li sorgere un villaggio vacanze, la cui costruzione poi bloccata per tangenti
  • Angela - Io ci sono stata. Ma la proprietà è privata. Come avete fatto ad entrare?
  • Francesco Quarto - finalmente qualcuno ha scoperto il "lago di santo stefano". io lo conosco da almeno 50 (cinquanta) anni, avendo una casa di villeggiatura nelle vicinanze. io e mia moglia abbiamo raggiunto spesso il lago nelle nostre passeggiate lungo costa fino alla barriere del famoigerato lido santo Stefano (quello del matrimonio dei vip di questa estate). suggerirei uno sguardo più ampio per scoprire altri piccoli gioielli come la cavità - una sorta di grotta a cielo aperto - con un albero (un fico se non ricordo male) al centro; l'insediamento rupestre con una barriera artificiale di sassi ; il passaggio (un budello) che dal "lago" porta sulla scogliera (il budello ormai è quasi completamente crollato e non è opportuno tentare di attraversarlo). In effetti è proprietà privata (di chi poi non l'ho mai saputo) ma io ho sempre scavalcato la rete di recinzione semi abbattuta. Non è un luogo da starci a campeggiare o banchettare ed è giusto che rimanca nella sua selvaggia configurazione. Approfitto per segnalare che anni fa il comune aveva ostruito l'accesso ai mezzi che si catapultavano sulla scogliera, forse perché i proprietari dovevano esebire i propri suv. ma le barriere sono state poi divelte e l'affollamento di auto su quella scogliera e su quella vicina tra cala verde e torre cintola è ripreso con assoluto sfregio della ormai scarsa e residuo macchia mediterranea. è davvero piacevole farsi il bagno, alzare il capo dall'acqua e vedre il suv che imcombe su di te con intenzioni minacciose di catapultarsi in acqua (tanto sono pure galleggianti ... immagino), e affondare te e gli altri ignari bagnanti illusi di stare in un luogo incontaminato. Chissà se la nuova e prossima amministrazione avrà una sensibilità più ecologica?


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