di Laura Villani

BARI – “Ho l’Hiv ma puoi abbracciarmi”. Sono le parole scritte con il pennarello su un cartello appoggiato su una panchina di piazza Cesare Battisti, davanti al cancello della facoltà di Giurisprudenza di Bari. A “pronunciarle” è una 24enne in maglia bianca e jeans chiari, Adriana Cocozza (nella foto), studentessa modugnese iscritta al sesto anno di Medicina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lei attraverso l’associazione di cui fa parte, il Sism (Segretariato italiano studenti in medicina), cerca da tempo di sensibilizzare su un tema come quello dell’aids che, come Adriana afferma «è spesso percepito come lontano, quando invece è una realtà che ci riguarda da vicino».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ignoranza e pregiudizi sarebbero infatti ancora i peggiori nemici dei sieropositivi. Secondo i dati forniti dalla Lila (Lega italiana per la lotta contro l’aids), più della metà di coloro che hanno contratto il virus dichiarano di subire atteggiamenti discriminanti, mentre il 40% sceglie di non rivelare il proprio stato a famigliari e amici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Oggi per fortuna la malattia è trattabile, ma resta lo stigma del contatto fisico – sottolinea la giovane –. E non solo tra la gente comune: a volte persino gli studenti di medicina hanno un po’ di paura quando hanno a che fare per la prima volta con i pazienti. È umano, ma occorre informarsi e informare perché questo non avvenga più: l’hiv si trasmette solo attraverso rapporti sessuali, non certo con una stretta di mano o un abbraccio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Per questo l’associazione di Adriana si è fatta promotrice di diverse iniziative, quali il “No condom, no party”, festa che terminava con la distribuzione di preservativi o appunto questa “provocazione” del cartello, in cui la studentessa assieme ad altri cinque colleghi offriva “abbracci gratis” ai passanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Si tratta di un esperimento sociale fatto spesso all’estero – racconta –. Ci incuriosiva sapere quante persone si sarebbero fermate superando la paura di aver a che fare con un potenziale malato. A Bari è andata molto bene, meglio di quanto ci aspettassimo. Si sono fermati soprattutto studenti, molti regalando anche parole carine. Gli “anziani” invece non sono stati molti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Salutiamo a questo punto Adriana, anche se c’è una domanda che non possiamo esimerci da farle: ma lei ha davvero l’hiv? «Non importa - ci risponde -. Il punto è solo uno: tu puoi abbracciarmi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video un esperimento simile a quello barese realizzato dagli studenti di un college malesiano:


 


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Laura Villani
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