di Adriana Trisolini

La storia di Andrea il
BARI -  Sono le 4.50 del mattino quando ci mettiamo in contatto con Andrea (nome fittizio), 30enne barese che da ottobre vive negli Stati Uniti. Lo stiamo chiamando per farci raccontare la sua storia, quella di un italiano che ha attraversato l’oceano per andare a lavorare in una fattoria dove si produce marijuana. Lui infatti è un “trimmer” (dall’inglese “to trim”, tagliare), cioè la persona che deve eliminare dalla pianta tutto ciò che non serve alla consumazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un lavoro che generalmente è fatto illegalmente, ma che in California è svolto alla luce del sole. Nello stato americano infatti la cannabis è diventata legale per fini terapeutici e così con il tempo sono state aperte tutta una serie di “farm” (fattorie), ovvero aziende agricole in cui si coltiva, si raccoglie e si taglia “l’erba” che poi viene immessa sul mercato. Le farm sono presenti soprattutto nel cosiddetto Emerald Triangle” (triangolo di smeraldo): tre contee (Men­do­cino, Hum­boldt e Tri­nity) situate nel nord della California e caratterizzate da villaggi isolati collegati da labirintiche strade poco accessibili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ qui che accorrono i cultori della cannabis, attratti da uno stile di vita “hippie”, da giornate passate in mezzo alla natura e da un guadagno sicuro. Perché a differenza del “wwoofing”, nelle farm oltre al vitto e all’alloggio è previsto anche un buon compenso per l’attività svolta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Andrea, in che modo sei diventato un “trimmer”?

E’ tutto iniziato con il racconto di alcuni amici che lo fanno da anni. Stavo attraversando un momento particolare: avevo bisogno di staccare, di uscire dalla routine del lavoro convenzionale e avevo un gran desiderio di viaggiare. La loro storia mi ha affascinato e mi ha convinto, così ad ottobre scorso sono partito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Che cosa hai fatto una volta arrivato in California?

Ho preso un vecchio furgone e ho iniziato a cercare una farm in cui lavorare. Non è stato semplice: ho vissuto un po’ come un vagabondo, dormendo in macchina e lavandomi dove capitava. Ma dopo una decina di giorni ho trovato finalmente la prima fattoria disposta a prendermi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Raccontaci la vita nella farm.

Dormo in tenda e utilizzo una cucina da campo per prepararmi da mangiare. Passo tutto il giorno a “sforbiciare”, tagliuzzando le piantine di marijuana in modo da separare le cime da tutte le foglioline sporgenti e in eccesso. Lavoro 12-14 ore al giorno per riuscire a pulire almeno un pound (circa 450 grammi) di marijuana, che è il quantitativo minimo per essere pagati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quanto si guadagna?

Per ogni pound di marijuana ripulita fino a qualche tempo fa si potevano guadagnare anche 300 dollari. Oggi la situazione è un po’ diversa, i lavoratori stanno aumentando e il compenso è sceso a 150-200 dollari. In ogni caso molto dipende dalla qualità dell’erba che ti danno e da quanta esperienza hai. Ovviamente più veloce e accurato sei, più riesci a guadagnare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per quanto tempo si resta in una farm?

Il tempo di permanenza è molto variabile e in genere dipende dall’estensione delle piantagioni e da quanta gente chiede di lavorare. Io per ora mediamente sono stato un paio di settimane in ciascuna farm.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si lavora duro e lontano da casa: ne vale così tanto la pena?

La stanchezza fisica non manca di certo. Però i colori, gli odori e i rumori che accompagnano il lavoro del trimmer hanno un qualcosa di diverso e magico. Parlo dei colori della California, dell’odore acre della marijuana e del rumore delle forbici che tagliuzzano senza tregua. Qui si riesce a diventare parte del luogo, ad astrarsi per un momento dalla “normale” vita quotidiana, per ritrovare sé stessi.


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  • Giovanni - Sarebbe interessante sapere come ha risolto il problema del visto e dell'autorizzazione al lavorare negli stati uniti
  • Giovanni Pietro - Vorrei partire anche io se riesco questa estate...sapresti suggerirmi quale puo essere il paese con la maggior probabilita di esser presi a lavorare?
  • Andrea - Esatto, anche perché cercare lavoro con il classico ESTA è illegale. Qualcosa non quadra, non è come l’Australia.


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