di Claudio Laforgia

Se le forbici sono scolpite sui marciapiedi: «Proteggono le case dall'invidia»
RUTIGLIANO – Se si passeggia (a testa bassa) nei centri storici pugliesi è possibile imbattersi in sagome di forbici o ferri di cavallo “disegnate” sui marciapiedi, spesso davanti a vecchie abitazioni. Si tratta delle ultime e rare testimonianze di antiche usanze messe in pratica fino a qualche decennio fa per scacciare la sfortuna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli attrezzi di ferro venivano posti sul cemento fresco e poi rimossi quando la calce si asciugava: in questo modo prendeva vita la sagoma di questi utensili che una volta “piantati” per terra venivano investiti del potere di allontanare eventuali jettature. «Prima era un cosa normale, proprio per proteggere la propria casa dalle malelingue – ci spiega Giuseppina, 80enne di Rutigliano, in provincia di Bari -. Una persona benestante e di buona salute diventava infatti subito bersaglio della pericolosa invidia della gente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Proprio in una stretta strada di Rutigliano abbiamo trovato un bel paio di forbici scolpite su un marciapiede (nella foto). In via Tagliamento n.13, di fronte a un’abitazione a due piani, si può ammirare ancora oggi la sagoma di un attrezzo posto lì chissà quanti anni fa che resiste all’usura del tempo. Si tratta di uno degli ultimi esempi visibili del particolare rito, visto che ogni volta che viene rifatta una strada questi simboli vengono per forza di cose cancellati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma perché proprio le forbici? Questo utensile, rigorosamente aperto, già nel Medioevo veniva utilizzato come amuleto per combattere le formule magiche lanciate dalle streghe alle quali, metaforicamente, si “tagliava la lingua” spezzando l’efficacia del loro incantesimo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del resto i più superstiziosi ne portavano sempre un paio con loro e a Rutigliano si racconta di una sposa che il giorno delle nozze si fece cucire delle forbicine nell’abito bianco per evitare che qualcuno ostacolasse la buona riuscita del suo matrimonio. Perché come diceva lo scrittore Pierre Daninos, “gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge mai”.


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  • Giacomo linsalata - In via particella Dove c'è la sede della proloco c'è testimonianza scolpita nel muro


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