di Nicola Paparella

L'agility dog: quando il cane fa sport, tra salti e percorsi ad ostacoli
BARI – Brevi cenni della mano, pochi e secchi comandi: il cane guizza in una direzione e salta gli ostacoli, percorre velocemente la passerella, si infila nel tubo ed esce per poi correre tra i paletti dello slalom. E’ questo ciò a cui si può assistere se ci si trova davanti a una gara di “agility dog”, uno sport cinofilo che consiste nel far percorrere al cane un percorso ad ostacoli nel minor tempo possibile, senza far cadere nulla e non compiendo errori (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ovviamente il cane si avvale dell’aiuto del padrone, che attraverso semplici comandi lo accompagna per tutto il percorso, correndo assieme a lui. Gli animali sono addestrati in centri creati ad hoc. A Bari ne sono presenti due: lo Jacoclub (nei pressi della chiesa di Santa Fara) e il Bari Agility Club, che si trova a Palese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Noi siamo andati a dare un’occhiata (vedi video) e varcata la soglia di ingresso ci siamo trovati davanti a un’area in erba all’aperto grande 20 metri per 40, con sopra ostacoli di diverso genere come tubi, “muri” in legno, palizzate e passerelle. Sul campo addestratrici e addestratori impartiscono ordini e corrono assieme a jack russel, border collie, volpini e  pastori per tutta la durata del percorso ad ostacoli, stando ben attenti a incitarli e a accordare la propria andatura con quella dell’animale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Parliamo di uno sport divertente sia per il cane che per il padrone – sostiene Roberto, proprietario dello Jacoclub -. Qui il cliente porta il suo cane e durante lezioni di mezz’ora entrambi imparano le varie tecniche per compiere un percorso, l’ordine degli esercizi, il giusto modo di incitarlo e via dicendo. Diciamo che per completare tutto il tragitto ci vogliono un sei mesi, anche se a volte ci troviamo di fronte ad animali “viziati” dai loro padroni e che non ascoltano i comandi. In quel caso il lavoro da fare diventa maggiore e può passare molto tempo prima che il cane arrivi a raggiungere risultati apprezzabili».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’agility è praticabile da tutti i cani, anche se quelli di piccola taglia possono essere addestrati già dagli 8 mesi, mentre quelli più grossi a partire dal primo anno di età. E comunque prima dei 18 mesi nessun cane può competere in gara. Ma ci sono razze di cane più predisposte di altre a fare agility? Secondo Roberto sì: «Il pastore belga, il border collie e il jack russel rispondono meglio. Il mastino napoletano ad esempio è poco agile e difficilmente si presta a questo tipo di disciplina, che comunque rimane aperta a tutti i cani».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ad addestramento ultimato il padrone può scegliere di riportare a casa il cane e divertirsi con lui attraverso gli esercizi imparati o al contrario fare il passo successivo iscrivendo il suo amico a quattro zampe alle gare di agility dog. Anche se per gli addestratori è sempre bene non perdere di vista l’obiettivo dell’agility, ovvero quello di far divertire il cane e migliorare l’intesa e la convivenza tra animale e padrone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«L’agility è innaturale per un cane– puntualizza Domenico, gestore del Bari Agility Club – nel senso che se dipendesse da lui non starebbe a saltare ostacoli e infilarsi dentro tubi. Diventa però indispensabile se lo si vuole disciplinare e fargli fare un po’ di movimento. Mi è capitato di avere cani in principio molto aggressivi, che grazie all’agility sono diventati tranquilli e adatti a vivere in casa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proprio per aumentare l'intesa tra cane e padrone, nei centri vengono anche insegnati dei “trick”, dei giochetti, tra cui  il camminare all’indietro, fargli fare “il morto” o fare in modo che porga la zampa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Appunto i padroni, loro che cosa ne pensano? «Porto in uno di questi centri il mio pastore tedesco dall’aprile del 2014 – sottolinea il barese Gigi - e i risultati si possono toccare con mano. Finora abbiamo lavorato molto sull’ubbidienza, però non escludo più in là di farlo partecipare a qualche gara». «Non sono mai stata più soddisfatta del mio labrador Ettore che è arrivato a classificarsi persino terzo in gara – afferma invece Alberta -. L’agility è uno sport sia per lui che per me, senza contare che ho imparato finalmente a comunicare con il mio cane. Ormai per me il guinzaglio è un lontano ricordo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Gianni De Bartolo) la nostra visita ai centri baresi di agility:


 


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