di Salvatore Schirone

Cena dei ferraristi davanti alla Basilica, chi ha dato l'ok? Decaro: «Non ne so nulla»
BARI – Una città unanimemente sdegnata. E’ la Bari che, il 23 giugno scorso, ha appreso il modo in cui si era conclusa la tappa barese della “Ferrari cavalcade”, la sfilata di cento auto private del “cavallino rampante”. Attraversati il Lungomare e la città vecchia fin sulla Muraglia (chiusa da anni alle auto “normali”), i ferraristi si sono infatti dati convegno davanti al sagrato della Basilica per una cena all’aperto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ai cittadini e ai turisti è stato interdetto per tutta la serata il tratto di strada che dall’arco di via Venezia porta per largo Papa Urbano fino a San Nicola. E un poderoso servizio di sicurezza ha garantito la privacy dei facoltosi partecipanti, riuscendo a tenere a bada e a respingere energicamente anche le fulminee incursioni dei curiosi ragazzini di Bari vecchia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Insomma la piazza più importante, simbolica e sacra della città è stata data in affitto a cento “fortunati” che hanno ostentato la loro ricchezza chiudendosi e celandosi alla vista della comunità che li ospitava.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ai baresi questa scelta non è piaciuta e un po’ tutti hanno espresso il loro disappunto soprattutto sui social network, puntando il dito su  “eventi che esaltano gli elementi discriminatori di una società”. Evento tra l’altro di cui nessuno era a conoscenza: si sapeva della sfilata ma non del banchetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A questo punto però la domanda nasce spontanea: chi ha autorizzato questa manifestazione così impopolare?

Lo abbiamo chiesto prima di tutto al sindaco di Bari, Antonio Decaro, che raggiunto telefonicamente ha replicato con un inaspettato e sconcertante «non lo so». «Penso sia stata autorizzata dai padri domenicani custodi di San Nicola – ha aggiunto -. Mi informerò». Ma nonostante continue successive telefonate, Decaro non ci ha più risposto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Stupefatti del fatto che il primo cittadino non fosse a conoscenza di quanto avvenuto nella propria città, abbiamo seguito il suo consiglio provando a chiamare la Basilica. Qui ci dicono che il priore Ciro Capotosto è fuori sede.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma da quanto ne sappiamo la Basilica è un edificio che cade sotto la responsabilità della Soprintendenza per i Beni culturali e quindi potrebbe essere stato proprio quest’ente ad autorizzare l’evento. Cerchiamo di contattare il centralino ma nessuno ci risponde e a quel punto ci rivolgiamo alla fondazione Fai (Fondo ambiente italiano) che spesso si trova ad aver a che fare con la Soprintendenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma il capodelegazione della sezione di Bari, Rossella Ressa, nega il coinvolgimento dell’istituzione ministeriale. «Quando si tratta di semplici installazioni mobili come tavolini e piante davanti a luoghi protetti, non spetta a loro concedere permessi, nè controllare», ci spiega.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La Ressa ci svela che queste decisioni “piovono dall’alto”, sovrastando anche l’autorità dei Municipi. Infatti ci confida che la manifestazione tanto chiacchierata è stata una sorpresa per il presidente del Primo municipio, Micaela Paparella, che non è stata né interpellata e nemmeno informata di quanto è accaduto nel suo territorio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non ci resta a questo punto che ritornare in Comune, alla ricerca di personalità più informate dei fatti. Perché non ci sembra plausibile che un evento simile sia stato organizzato senza l’assenso dell’amministrazione cittadina (e magari dei padri domenicani della Basilica).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E infatti l’assessore alle Culture e al Turismo, Silvio Maselli, pur dichiarando di «aver appreso la cosa dai giornali non essendo di mia competenza», ci chiarisce come sia stato proprio il Comune a dare l’ok.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Si ma non sono scelte politiche – tiene a precisare -. Di solito viene offerto un “pacchetto” di eventi e il direttore generale Davide Filippo Pellegrino emana una direttiva che diventa subito operativa, fornendo il necessario supporto logistico». Ma davvero il primo cittadino non è tenuto a saperlo? «Il sindaco viene avvisato - precisa Maselli – ma non si entra nei particolari». 

Quindi ricapitolando: Decaro sapeva della storia Ferrari “in linea di massima” e non era a conoscenza della cena perché non è tenuto a scendere nei dettagli. A dare l’autorizzazione sarebbe stato il direttore generale, che però non avendo cariche politiche non si è posto il dubbio se fosse opportuno o meno permettere a 100 milionari di “occupare” un pezzo di Bari. E così il banchetto ha avuto luogo senza che nessuno muovesse un dito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma almeno, si spera, il Comune ci ha guadagnato qualcosa in termini economici? «No - ci assicura Maselli - per questo tipo di eventi non arrivano soldi. E comunque qual è il problema? Sarebbe stato stupido perdere un’occasione per regalare visibilità alla nostra città».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ed ecco allora come sull’altare della pretesa “grande visibilità” (la stessa che ha portato alla chiusura di Bari nei giorni del G7), si sacrifica ancora una volta l’orgoglio della nostra terra. Chissà cosa avrebbe detto San Nicola, “difensore del popolo e dei poveri”, di fronte alla profanazione dell’ingresso del tempio a lui dedicato, trasformato per una sera in un esclusivo ristorante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Foto di Antonio Caradonna)


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  • Giuseppe - San Nicola amico dei forestieri. .accoglie tutti e perdona tutti.
  • ROBERTO GABRIELI - chiedete AL COMANDANTE DEI VIGILI che ha emesso ordinanza di chiusura con l'installazione del mezzo vicino alla sala offerte... come da unico e solo atto trovato.. emesso dalla polizia municipale.....Atto.....20170619182947
  • leonardo basile - Ancora sta' storia va in giro??!! Ma dai, pensiamo a cose più serie e che, VERAMENTE, stanno a cuore ai baresi.
  • Eugenio Lombardi - Sig. Leonardo Basile, gradirei sapere quali sono le cose a cui ci autorizza a pensare, perché più serie. Ormai non passa giorno senza che ci vediamo offrire situazioni inverosimili e ogni volta dobbiamo pensare a cose più serie! L'intera città sta diventando un'amara barzelletta!
  • ROBERTO GABRIELI - COME PREVEDEVO SONO ANDATO IN ALBO PRETORIO E NON ESISTE IL NULLA .... MA SONO RIUSCITO A CAPIRE IL PERCHE' .... LA CURIA SI E' BECCATA LA GIUBBANZA.
  • GD - Non capisco quale sia il problema. Gente che porta denaro, gente che spende nella nostra città, visibilità sui media e ci lamentiamo perché la piazza (che la maggior parte dei baresi usa solo come parcheggio abusivo) sia rimasta chiusa per UNA SERA? Ma per cortesia, pensate a lavorare così magari un giorno ve la comprate pure voi la Ferrari e smettete di vivere come dei frustrati. Sfigati, perdenti, pezzenti, invidiosi.


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