di Giancarlo Di Paola

L'esteta: quell'implacabile voglia di ricercare a tutti i costi la Bellezza
Per tutta la vita sono stato assillato dal pungolo implacabile dell’Estetica, della ricerca della Bellezza di un gesto, di un quadro, di una strada, di un volto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
La cosa mi ha creato più frustrazione che piacere: il sollievo è stato sempre e solo momentaneo. A volte anzi l'intervallo tra il sollievo e i primi sintomi di una nuova frustrazione mi è sembrato così breve da rappresentare appena una pausa in uno stato ininterrotto di insoddisfazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Negli anni 80 mi sono fatto contagiare dallo spirito frivolo che si era diffuso nel mondo. Quella sensazione di costante euforia (per quanto velata dal presentimento certo che un clima simile non poteva durare a lungo…) era venuta a coincidere con la mia  massima curiosità creativa, dopo la sensazione di stupida ma ininterrotta paura degli anni precedenti (il terrorismo, gli anni ’70, i numeri sui citofoni!). Mi era sembrato a un certo punto che non vi fosse motivo per imporsi freni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
All'epoca il mio  lavoro era  serio, denso di responsabilità, si distribuiva in aziende, uffici, banche: tutti posti da me visti solo come potenziali serbatoi della vita vera, la vita parallela di cose belle da fare ed organizzare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Dedicavo molte ore a chiedermi in che modo stupire. Per un primo periodo cercai la soluzione nel numero: aumentando il gruppo di mostre, convegni, brochure, iniziative estrose, foto, biglietti di auguri, per non parlare d’altro. Pensavo di poter eliminare o almeno attenuare le fonti di frustrazione: niente, nessun numero riusciva a farmi fermare e contemplare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Poi affidai  la risposta  al “sogno del prossimo giorno”: di volta in volta mi autoconvincevo che era l’esperienza  successiva quella che si sarebbe rivelata completa e soddisfacente e così placavo in me quel batticuore assillante che rendeva così difficile concentrarmi anche durante le ore di lavoro. Apprezzavo e fiutavo ogni anche piccola differenza tra ogni artista, cantante, manager, studioso che incontravo  perché, individuando ogni nuovo aspetto, speravo di vaccinarmi contro la mia idiozia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ma fu tutto inutile…Sono andato così avanti negli anni nella speranza di trovare scampo a questa forza che mi incalzava, ma invano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
E verso i 50 anni mi arresi. Divenni consapevole che la stranezza non consiste nella presenza costante del desiderio della Bellezza, bensì nello scatto di fantasia e nell'atto di fede che, contro ogni prova, riesce ancora a farmi vedere tante cose attraverso il velo di una simulata attrazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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