di Nicola De Mola

Il Comune apre i parchi ai cani, ma i ''bisognini'' rimangono sull'erba
BARI - La mancanza di spazi dove poter portare i propri cani è stato per anni un problema a Bari. Nel tempo c’è chi ha deciso di “inventarsene” uno (come raccontato in un nostro precedente articolo), così come c’è chi in barba ai divieti ha continuato a frequentare le poche zone verdi della città, rischiando e (in molti casi beccandosi) una multa da parte dei vigili urbani. Fin quando il Comune non ha deciso di venire incontro alle esigenze dei proprietari di cani, consentendo loro l’ingresso nei due parchi più importanti della città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da qualche settimana Parco 2 giugno e Parco Perotti sono infatti stati aperti anche al miglior amico dell’uomo, seppure con l’obbligo del guinzaglio e, quando necessario, della museruola. Nonché con il dovere in capo ai conduttori di raccogliere le feci prodotte dal loro animale, in modo da preservare lo stato di igiene e il decoro del luogo, così come si legge chiaramente sui cartelli posti agli ingressi dei due parchi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Purtroppo però il logico invito a raccogliere i “bisognini” dei propri cani, stando a quello che si può purtroppo vedere (vedi galleria fotografica), è rimasto inascoltato.  I parchi sono pieni di “cacche” lasciate lì da padroni incivili, incapaci di ottemperare alle poche e semplici regole da seguire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il permesso di entrare liberamente nei giardini è stato un segno di fiducia nei nostri confronti da parte dell’amministrazione: purtroppo però a Bari c’è ancora poca educazione civica», ammette sconsolata la signora Flavia, frequentatrice di Parco 2 giugno, che mostra di avere con sé bustine e paletta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«È inutile lamentarsi della mancanza di spazi - afferma Elisabetta, mentre porta a passeggio il suo labrador - se poi quando ce li mettono a disposizione c’è sempre qualcuno che fa il furbo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qualcuno, beccato all’esterno del polmone verde di Bari nell’atto di lasciare per strada gli escrementi del proprio animale, ci invita metaforicamente a “farci i fatti nostri”. Qualcun altro dice di aver dimenticato a casa gli strumenti per la raccolta. E lo stato delle aiuole che circondano Parco 2 giugno, diventate ormai da tempo il vespasiano dei cani della zona, dimostra che a essere “smemorati” sono purtroppo in tanti (vedi galleria fotografica).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Stessa situazione a Parco Perotti. «Mio figlio piccolo non lo porto mai nell’area dove stanno i cani, perché lì c’è da fare attenzione a dove si mettono i piedi», ci racconta Pierpaolo, frequentatore abituale del giardino. Ed effettivamente basta fare due passi nell’area verde a sud di Bari per imbatterci in tanti “ricordini” non raccolti e “dimenticati” lì (vedi galleria fotografica).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra pochi giorni verrà  inaugurato il primo parco attrezzato per cani della città, realizzato in un’area recintata all’interno di piazzale Veterani dello sport, di fronte alla spiaggia di Pane e Pomodoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lì verranno installati distributori di bustine per gli escrementi e contenitori per raccoglierli (che, assieme a controlli più incisivi, si spera possano trovare spazio anche nei due principali parchi della città). I proprietari quindi non avranno scuse da accampare. Anche se per certi baresi probabilmente sarebbero più utili distributori di educazione. Ma questi, purtroppo, non sono stati ancora inventati.


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