di Mariangela Dicillo

Corso Mazzini: disastro ciclopista. Strada ristretta, auto contro i segnali
BARI - Inaugurata nel 2013, la pista ciclabile in corso Mazzini nel quartiere Libertà doveva contribuire, assieme alle altre sparse per la città a rendere Bari «la città più ciclabile del Sud Italia». In realtà, la piccola area asfaltata delimitata da un cordone rosso di cemento, viene usata da tutti, tranne che dai ciclisti. E poi avviene che automobilisti poco attenti o semplicemente messi a dura prova dal restringimento della carreggiata in virtù della costruzione dell'area per biciclette, continuino a prendere in pieno con le loro macchine i pali della segnaletica stradale, che appaiono ora piegati o danneggiati (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La signora Lucia, che lavora in un negozio di alimentari proprio in corso Mazzini, spiega: «Quella mica è una pista ciclabile. È il posto per parcheggiare le macchine o i motorini mentre si fa la spesa o si va nei negozi. Tanto i vigili non passano mai da queste parti». E il 38enne Roberto rincara: «Rendetevi conto che non si può uscire con i bambini di casa perché, essendo la pista ciclabile attaccata al marciapiede, si deve stare attenti a non farsi investire, soprattutto dai motociclisti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’anziano signor Riccardo poi aggiunge: «Sinceramente io di bici non ne vedo mai. Ogni tanto capita che ci sia qualche ragazzino in mountain bike, ma al massimo sul marciapiede o direttamente sulle carreggiate. Rischiano di essere presi in pieno dalle macchine, altrimenti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E, in effetti, basta soffermarsi a guardare in che condizioni si trova la segnaletica stradale per capire. Le basi gialle sono quasi tutte accartocciate su se stesse e spiegazzate, sembra quasi un effetto dato volutamente alla strada per un look un po' più vintage. E la situazione dei pali che sorreggono i cartelli blu catarifrangenti non è migliore: alcuni sono inclinati, altri riparati alla meglio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La 43enne Rosalba ci spiega perché. «Ogni tanto – afferma - qualcuno sbaglia a parcheggiare e prende i pali in pieno, oppure capita che li travolgano perché devono scansare all’ultimo momento qualcuno che procede nel senso opposto. Qui la strada si è ristretta di molto da quando hanno costruito la ciclopista e devono passare pure i bus dell'Amtab, che piccoli non sono. Tra l'altro è una strada di collegamento con i quartieri più periferici, quindi non è fatta per andare pianissimo. E allora succedono cose del genere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Una volta - racconta il 16enne Fabrizio - una Smart ha quasi sradicato un paletto che si è incastrato nel motore della macchina. Voleva sorpassare il pezzo di cemento che delimita l'area della pista ciclabile e, nel momento in cui ha accelerato per farlo, lo slancio è stato così forte da farla finire dritta contro il palo, che ha praticamente distrutto la parte inferiore dell’auto. Io e i miei amici, per quanto preoccupati, non smettevamo di ridere». E Fabrizio non era il solo ad essere presente: «Anche io c'ero - afferma Nicola - è stata veramente una scena comica. Ma in realtà penso che, nonostante la colpa sia soprattutto degli automobilisti, la pista ciclabile sia solo un grande impiccio». E poi aggiunge : «Quello della Smart non è neanche un caso isolato. Sapete quante ne sono successe di cose del genere? Una volta un motorino ha slittato per scansare il marciapiede e per poco non è finito nel bar qui di fronte. Si è anche scatenata una rissa ad un centro punto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Maria, proprietaria di un panificio lì vicino, tiene però a specificare: «Ogni volta che si rompe un palo, subito vengono a ripararlo alla meglio o a sostituirlo nel migliore dei casi». Ma poi continua: «Il problema non è riparare o no i pali quando si rompono, il problema è evitare tutto questo. L'unico modo per farlo, sarebbe eliminare questa benedetta pista ciclabile. E non dico queste cose per interesse, perché a me fa comodo che ci sia: se la pista ciclabile diventa un parcheggio, io ho molti più clienti che si posso fermare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E’ più di un anno che va avanti ormai sta storia - interviene il signor Franco -. E la notte è pure peggio, perché molti si ubriacano e passano di qui per tornare a casa, visto che si tratta di una delle poche strade in cui non fanno posti di blocco. Aspettate di vedere cosa succederà tra Natale e Capodanno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quanti pali andranno giù durante le feste? C’è già chi ci sta scommettendo sopra.


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  • Gabriele - Quella pista ciclabile è una delle poche cose buone che abbiano fatto al libertà. L'unico vero problema sono le persone che passeggiano sulla pista ciclabile, o le mamme con i passeggini e i bambini che ci giocano a pallone sopra, per non parlare delle macchine parcheggiate agli angoli sopra la pista che ti costringono a scendere dalla bicicletta per poter attraversare. Invece di lamentarsi pensassero a cambiare un po' mentalità e ad usare ciò che hanno a disposizione nel modo più consono.


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