di Angela Pacucci - foto Antonio Caradonna

Il mercatino di Triggiano, dove i ragazzi vendono i libri scolastici usati: come una volta
TRIGGIANO – “All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri”. Le parole della canzone “I giardini di marzo” di Lucio Battisti ricordano il tempo in cui era solito per gli studenti delle medie e superiori smerciare i propri testi scolastici in mercatini auto organizzati, creati tra le vie cittadine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Bari ad esempio ce n’era uno in piazza Cesare Battisti, alle spalle dell’Ateneo. Qui i giovani si incontravano per vendere i volumi dell’anno prima e comprare con il ricavato quelli dell’anno in corso. Un modo questo per risparmiare un bel po’ di soldi, evitando nel contempo di “buttare” libri che nella migliore delle ipotesi sarebbero finiti in cantina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo al passato perché perlomeno nelle grandi città questa bella usanza non esiste più. Ora i testi usati vengono comprati online, su facebook, oppure attraverso la mediazione di cartolibrerie e non c’è più spazio per il sano mercanteggiare, per il baratto e la ricerca dell’affare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Triggiano però, paese a sud-est del capoluogo pugliese, da una quindicina anni è presente un’area dove “come una volta” gli adolescenti possono riunirsi per perpetuare la nobil arte del commercio. Si tratta del mercato ortofrutticolo di via Oberdan, lì dove dismesse le cassette di frutta e verdura, nei pomeriggi di settembre decine di giovani si danno appuntamento all’ombra di tettoie di legno per esporre la propria “merce” ai potenziali clienti. (Vedi foto galleria).

Quest’anno il mercatino si è svolto il 13 e il 14 settembre e noi siamo andati a dare un’occhiata (vedi video).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al nostro arrivo notiamo subito che la “fiera” è divisa in due settori: medie e superiori. Nel primo i ragazzini sono accompagnati dai genitori, che li aiutano a sistemare i volumi per terra, poggiati su cartoni o tovaglie. Avviciniamo la 13enne Miriam, che ci dice: «Mi piace venire qui, ho già dato due tomi, uno di storia e uno di scienze e con il guadagno sono andata negli altri “stand” a comprare ciò che mi servirà quest’anno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Poco più avanti, in compagnia di suo figlio, troviamo la signora Caterina. «E’ il nostro primo anno qui  – sottolinea -. Il posto mi è stato consigliato da alcuni amici, anche se finora mi ero sempre avvalsa della cartolibrerie. Però devo dire che il mio piccolo Vito si sta divertendo molto: interagisce con gli altri ragazzini e si entusiasma quando riesce a vendere qualcosa». 

Il mercatino è organizzato da una congregazione cattolica. «Abbiamo iniziato nel lontano 1991 – ci dice Luigi Palazzo, ideatore della fiera -. Inizialmente le bancarelle venivano sistemate in spazi chiusi, come le chiese, ma un quindici anni fa il Comune ci è venuto incontro e da allora utilizziamo quest’area pubblica».  

Passiamo ora nel settore dedicato ai volumi delle superiori.  Qui avviciniamo la neodiplomata 19enne Adriana. «Sto provando a cedere i libri di tutta la mia carriera scolastica – afferma -. Non li avevo smerciati prima perché i miei professori mi avevano consigliato di conservarli per l’esame di maturità. Ne ho venduti parecchi e tornerò a casa soddisfatta: il compenso sarà tutto per me».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche la 19enne Giorgia ha allestito un enorme telo con tutti i testi su cui ha studiato in cinque anni di liceo. Le chiediamo perché non ha preferito sbarazzarsi in altro modo i suoi tomi. «Qui è l’ideale – ci spiega - è veloce e immediato. L’alternativa è portare tutto in cartolibreria, ma da quanto so ci vogliono mesi, a volte anche anni, prima che i libri vengano ceduti. A parte poi che alcuni negozi si “dimenticano” di restituire il volume invenduto. Poi ci sarebbero i gruppi scolastici su facebook, ma lì viene postato un annuncio ogni minuto, c’è troppa concorrenza: il mio messaggio finirebbe in fondo alla pagina e nessuno lo vedrebbe più».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il problema però è che spesso tra un anno e l’altro le scuole adottano volumi diversi per la stessa materia, magari nuove edizioni dello stesso volume. «E c’è chi si rifiuta di comprare un libro se è leggermente diverso da quello consigliato dai professori – affermano tre mamme -. Magari è cambiato solo il colore della copertina o l’impaginazione, ma alcuni studenti preferiscono non rischiare, comprando il testo aggiornato, anche se i contenuti sono gli stessi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Veniamo qui da anni e vendere sta diventando sempre più difficile – confermano Gaia, Mario e Michi, tre studenti delle superiori -. Purtroppo è così: le scuole non incentivano il sano ed economico mercato dell’usato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Gianni de Bartolo) la nostra visita al mercatino dei libri scolastici di Triggiano:
 

 


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