Letto: 9785 volte | Inserita: giovedì 10 novembre 2016 | Visitatore: Salvatore ladu

Ho avuto un infarto curato con angioplastica e impianto di stent. Mi hanno riscontrato all’ecocardiogramma acinesia e ipocinesia di alcune zone del ventricolo e la frazione di eiezione è del 55%. Mi sento bene e pratico sport, tennis compreso. Posso continuare?

E’ buona regola sottoporsi a riabilitazione cardiologica subito dopo una sindrome coronarica acuta, 8-10 sedute di circa 2 ore nell’arco di 2 mesi. Questo permette di studiare la “cicatrice” che l’infarto ha determinato, rischio di aritmie, deficit della contrattilità e ischemia residua. Lo scopo della riabilitazione e della terapia è consentire al muscolo cardiaco di ridurre gli effetti negativi del rimodellamento del ventricolo. Un infarto determina la morte di muscolo che sarà sostituito da connettivo, all’ecografia si vedono zone di acinesia e ipocinesia, con conseguente alterazione della geometria della camera ventricolare (diametri aumentati, ipertrofia compensatoria delle zone indenni).

I primi mesi sono molto delicati e condizioneranno in positivo o negativo il suo futuro. La riabilitazione serve a migliorare il suo stile di vita, alimentazione corretta, astenersi dal fumo e alcolici, migliorare lo stato psicologico e a praticare anche a domicilio esercizi calistenici di allungamento e sedute sulla cyclette (20 minuti al di).

E’ importante conoscere la sua età. Il numero degli anni condiziona la frequenza massima teorica, FTM, che il suo cuore può raggiungere durante lo sforzo fisico. Usi il cardiofrequenzimetro perché la sua frequenza cardiaca durante lo sforzo non deve superare, nel suo caso il 70% della Fmt. La sua frazione di eiezione, 55%, espressione della contrattilità globale del suo cuore, è al limite basso della normalità e le zone di acinesia e ipocinesia significano che quelle cellule miocardiche colpite dall’infarto sono scarsamente contrattili.

Usi il buon senso e si sottoponga ai controlli cardiologici. Il tennis è uno sport ideale nel suo caso perché può adattare le risposte motorie al suo stato fisico e non è condizionato dai ritmi imposti da un gioco di squadra. Le consiglio di eseguire un holter cardiaco per 24 ore (meglio il giorno che gioca a tennis), e di sottoporsi, 6 mesi dopo l’evento acuto a Eco stress e dopo un anno a scintigrafia miocardica da sforzo. L’Holter è utile per studiare il suo rischio aritmico, le altre due indagini per valutare nel tempo la vitalità muscolare e il flusso coronarico. E’ bello e utile praticare sport, un infartuato può farlo, ma è necessario che si svolga in e con sicurezza.

 

Risponde

RICCARDO GUGLIELMI – Medico cardiologo sportivo Specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare e cardioangiochirurgia, è stato Direttore della Cardiologia Ospedaliera “Luigi Colonna” del Policlinico di Bari e docente di cardiologia presso la Scuola di specializzazione in medicina dello Sport dell’Università di Bari.

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