Letto: 9410 volte | Inserita: venerdì 10 giugno 2016 | Visitatore: Armando

Salve dottore. Ho 34 anni, non fumatore, non bevitore. Ho ripreso ad allenarmi coi pesi ad ottobre dopo essere stati fermo per anni. A marzo ho avuto un episodio di cardiopalmo/pesantezza al petto in un periodo in cui mi allenavo 4-5 giorni a settimana dopo il lavoro. Ho fatto tutti gli accertamenti e risulta dall'ecocardio che ho il ventricolo sinistro dilatato (ma non sono sicuro sia anche ispessito), diametro diastolico 63 millimetri, e un lieve billowing del lembo anteriore destro della mitrale. Ho un'aritmia (bigeminismo) che scompare sotto sforzo. Che cosa mi consiglierebbe: allenamento e problemi al cuore potrebbero essere collegati? Per le extrasistole mi han dato un farmaco che però ha vari effetti collaterali. Per la dilatazione mi sembra che invece stiano andando a tentoni ma in molti mi han detto che potrebbe essere dovuto all'allenamento pesante. Sono alto 185cm, peso 79kg ma alzo 90kg su panca.

Il suo è un caso molto complesso e merita nuovi approfondimenti. Da quanto leggo nella domanda, ha un’importante dilatazione del ventricolo sinistro, probabilmente precedente alla ripresa degli allenamenti. L’attività fisica per otto mesi, con pesi anche a carico elevato, difficilmente è responsabile di 10 mm di dilatazione diastolica ventricolare sinistra (il limite dei valori normali sono 53 mm per il diametro diastolico e 33 mm per il sistolico).

Altro parametro importante da conoscere è la frazione di eiezione (E.F.), espressione della contrattilità cardiaca. Il lieve billowing del lembo anteriore destro della mitrale può essere dovuto a un piccolo prolasso della mitrale. E’ necessario l’ecocardiogramma color-doppler per verificare la presenza e il grado di un’eventuale insufficienza mitralica. La presenza di extrasistoli da sforzo non pone molto bene perché la fatica accentuerebbe un’eventuale riduzione della riserva coronarica. 

 

Prima di riprendere gli allenamenti avrebbe dovuto sottoporsi a un controllo cardiologico completo di ecocardiogramma e prova da sforzo. Il mio consiglio è quello di eseguire un periodo di 3 mesi di “detraining”, astensione dall’attività motoria intensa e fare solo allungamento e rilassamento muscolare.

L’esercizio fisico è un farmaco e come tutti i farmaci va somministrato con la giusta posologia: poco non serve, molto fa male.

Ripeto, dopo il detraining e l’ecocardiogramma e confronti i valori del diametro del ventricolo sinistro: se è ridotto, vorrà dire che la dilatazione ventricolare è secondaria a un eccesso di attività fisica, il cosiddetto “overusing”. In questo caso la prognosi è molto favorevole perché si tratterebbe di un adattamento del cuore a un eccessivo carico di lavoro, mentre se rimane costante o aumentato e l’E.F. è sotto il valore del 60% si tratterebbe di una dilatazione patologica, tipo miocardiopatia dilatativa. In questo caso le consiglio di eseguire una risonanza magnetica cardiaca. Per la terapia, senza una diagnosi precisa, non è consigliabile l’uso degli antiaritmici che possono avere effetti collaterali importanti

Risponde

RICCARDO GUGLIELMI – Medico cardiologo sportivo Specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare e cardioangiochirurgia, è stato Direttore della Cardiologia Ospedaliera “Luigi Colonna” del Policlinico di Bari e docente di cardiologia presso la Scuola di specializzazione in medicina dello Sport dell’Università di Bari.

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