di Alessandra Anaclerio

Tony Ciklone, rapper barese: «Ma io non canto in dialetto come i miei colleghi»
BARI - All'anagrafe si chiama Antonio Visceglia, all'Università lo chiamano Tony ma per il mondo del rap il suo nome è "Ciklone". Con cinque anni di carriera alle spalle, il giovane 20enne barese si sta facendo strada differenziandosi dai suoi colleghi, «che usano termini dialettali nei loro testi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perchè il nome Ciklone?

Mi piaceva l'idea di avere un nome che finisse in "one", numero uno quindi: diversi rapper famosi hanno il nome che include questo numero. Il mio soprannome prende spunto da un modello di jeans che si chiama appunto "Ciclone". Io per renderlo più personale non ho fatto altro che sostituire la lettera "c" con il "k".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Com'è nata questa tua passione per il rap?

Tutto è iniziato nel parchetto "Arena giardino" di Japigia. Avevo solo 14 anni quando per la prima volta partecipai a un incontro di writer, breaker e rapper, di ragazzi che quindi praticavano tutte le discipline affiliate all'hip hop. La situazione mi piacque molto e da quel momento in poi iniziai con i miei amici a dilettarmi con il rap, allenandomi giorno dopo giorno con loro grazie ad un radiolone che portavamo da casa nel parco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sei cresciuto a Japigia. Questo modo di passar le giornate ti ha aiutato a non prender brutte strade?

Certamente. Però non ti nego che con noi c'erano persone che nella cosiddetta "brutta strada" erano ben incalanati e che vedevano in noi, in quello che facevamo e facciamo, la giusta valvola di sfogo per uscire dalla loro quotidianità. Buona parte di loro sono riusciti addirittura ad abbandonare quel mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come ti sei fatto conoscere dal pubblico barese?

Inizialmente partecipavo a molti contest, che sono sempre buoni trampolini di lancio. Ne ho vinto anche uno importante al Demodè, nel 2011. Oggi invece mi faccio pubblicità grazie a delle esibizioni che puntualmente ogni mese riesco a fare in alcuni locali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo di dischi. Il primo "Due+2" nel 2008, il secondo quando?

Sono passati cinque anni dal primo disco e riconosco di esser migliorato parecchio, ho maturato esperienza. Prima avevo anche la voce da bambino, adesso invece penso di averla al 100% da uomo. Il mio prossimo disco uscirà entro la fine di quest'anno e si chiamerà "Autentico Carneade", nome del personaggio che racconto, molto ispirato a me, un ragazzo non immacolato ma sicuramente autentico come dice il titolo stesso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


In molte canzoni hai collaborato con diversi rapper, anche stranieri. Nel nuovo cd?

Potrò vantare la collaborazione di altri rapper amici, come Il Nano, Walino, Braze, Ufo e Reverendo. Anche per quanto riguarda le basi musicali mi sono fatto aiutare. Le ha prodotte Strage, ma i testi sono tutta farina del mio sacco, anche perchè un rapper non può farsi scrivere le canzoni, motivo per cui io dico sempre che si può fare rap solo se si ha qualcosa da dire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tu studi Scienze della Comunicazione. Come parleresti in una tua canzone dell’Università?

Io non solo sono studente, ma sono anche rappresentante di corso e quindi i problemi li vedo da vicino. Se dovessi parlare del sistema universitario sicuramente non sprecherei parole per distruggere quello che fino a oggi è stato creato, ma cercherei piuttosto di essere simpatico e dispettoso per spronare cambiamenti volti al miglioramento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A detta di tuoi colleghi Bari non offre molto ai giovani artisti…

Bari mi ha offerto grandi opportunità a livello di visibilità. Basta pensare alle mie esibizioni allo Stadio San Nicola o in Piazza del Ferrarese difronte a 8mila persone. Sai dove pecca la mia città? A livello discografico. Noi non riusciamo ad emergere perchè qui l'industria discografica quasi non esiste. Motivo per cui molti artisti emigrano e vanno in città più grandi, come Milano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tu non reppi in dialetto barese, a differenza di tanti altri tuoi colleghi.

Per molti baresi il dialetto è la prima lingua, per me non è così. Io penso, parlo e scrivo in italiano. Quindi è giusto che il mio rap sia italiano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il video della canzone "No ass lickerz" di Ciklone:



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