di Paola Sarappa

Dario Di Mella, direttore della fotografia: «Via da Bari per crescere più velocemente»
ROMA - Dario Di Mella ha 31 anni ed è un giovane barese che è dovuto "emigrare" a Roma per poter sfondare nel suo campo: il cinema. Diplomato all'Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto nel 2008, lui è direttore della fotografia ed ha appena ricevuto la notizia di aver vinto, con il cortometraggio "Tramonto" (2011), opera prima del regista veneto Roberto Urbani, il premio "Mejor cinematografia" al Festival Internacional de Cortometrajes Vagón 2012, di Ciudad Juárez (Messico).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questo è il primo riconoscimento che ricevi per uno dei tuoi lavori?

No, non è il primo. Questo premio giunge a pochi giorni di distanza dalla menzione speciale "Gianni Bondi" per la miglior fotografia, nel concorso internazionale "Villanova in corto film festival 2012". L'ho ottenuto con il cortometraggio "Smile" del produttore, attore e regista sardo Matteo Pianezzi. Posso però dire che è il primo riconoscimento che ricevo fuori dai confini italiani e ne sono molto fiero. Una cosa di cui sono orgoglioso è il mio percorso fuori dall’iter imposto dall’ambiente cinematografico italiano, per cui se non hai almeno 40 anni, non puoi essere un buon direttore della fotografia. In realtà questa è una tendenza che negli ultimi anni sta cambiando e di questo la mia squadra ne è la dimostrazione: tutti ragazzi sotto i 30 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da un paio d’anni stai lavorando a Roma: perchè hai lasciato Bari?

Avevo l'esigenza di crescere più velocemente confrontandomi con un ambiente lavorativo più vasto e più competitivo. A Roma ci sono molti più addetti ai lavori ed è molto più semplice trovare progetti su cui lavorare. Pensare che nel giro di due anni io abbia collaborato con più di 15 registi diversi, 6 case di produzione e svariate maestranze, come scenografi, sceneggiatori, costumisti, montatori, dà un’idea della situazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cosa pensi di chi sceglie di rimanere in Puglia?

È una scelta che comprendo, perché fino a 29 anni ho lottato nel campo artistico barese, prima con la musica e poi con il cinema, pur di rimanere nella mia città. Chi rimane è coraggioso e da apprezzare, perché la Puglia è un territorio splendido e ricco di tantissimi talenti. Molti di più rispetto al resto dell’Italia, ovviamente secondo la mia esperienza. Unico grande problema è la mancanza di risorse messe a disposizione dei giovani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La tua squadra da chi è composta?

Gli assistenti con cui lavoro sono con me ormai da diversi anni. Anche se tutti di giovane età, sono professionisti fidati e di fondamentale importanza per il mio lavoro. La squadra si compone principalmente dell’assistente operatore Nicola Pertino, dell’aiuto operatore Laura Rotunno, del capomacchinista Rio Cadau e del capo elettricista Leonardo Cassano. Questa è la dimostrazione che nel cinema italiano la professionalità non sempre è direttamente proporzionale all’età.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché hai scelto di occuparti della direzione della fotografia?

Dopo aver ricoperto quasi tutti i ruoli del settore audiovisivo, dalla fonia alla regia, mi sono reso conto, soprattutto grazie al mio docente di fotografia Pasquale Susca, dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto, che sul set mi sentivo a mio agio e soprattutto mi veniva molto naturale pensare e illuminare le scene. Dopo aver raggiunto questa consapevolezza, ho iniziato a studiare la fotografia cinematografica in maniera molto intensa, attraverso lo studio di libri, la visione di film e soprattutto l’esperienza diretta sul set.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Progetti per il futuro?

In cantiere ci sono diversi cortometraggi molto interessanti. Attualmente, in fase di postproduzione, c’è “Carlo e Clara”, l’ultimo lavoro di Giulio Mastromauro, interpretato da due grandi attori del cinema italiano: Franco Giacobini e Angela Goodwin.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un mix di scene tratte dai film in cui ha lavorato Dario Di Mella:



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