di Alessia Schiavone

Chi era Giulio Petroni? Guida agli illustri sconosciuti che danno il nome alle vie di Bari
BARI – Giulio Petroni, chi era costui? Ogni strada di ogni città del mondo ha un nome dedicato a un personaggio o una data storica, compresa Bari, i cui quartieri presentano spesso vie che seguono un “filo conduttore” legato a un certa epoca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

San Pasquale ad esempio è dedicata alle battaglie e ai rivoluzionari del Risorgimento (via dei Mille, via Quarto, via Pisacane). Stesso periodo storico per il quartiere Libertà, che però vira sui pensatori dell’epoca (via Crispi, via Bovio, via Manzoni). All’Unità d’Italia del resto sono dedicate le strade e le piazze principali della città: corso Cavour, corso Mazzini, corso Vittorio Emanuele III, piazza Garibaldi, piazza Umberto I, viale Unità d'Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il rione Carrassi invece si è votato alla I Guerra mondiale (Adige, Isonzo, Pasubio, Monte Grappa, Piave), mentre il periodo del colonialismo viene ricordato dai quartieri Marconi-San Cataldo (via Massaua, via Tripoli, via Assab e via Mogadiscio) e Madonnella (via Dalmazia, via Durazzo, via Corfù, via Somalia).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il più nuovo quartiere di Poggiofranco invece dedica le sue strade ai grandi nomi del secondo Novecento: J.F. Kennedy, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta, oltre ai tanti papi che si sono succeduti negli anni. Mentre al contraio la parte più vecchia di Japigia porta nomi che rimandano ai primi insediamenti in terra di Bari: via Magna Grecia, via Peucetia, via Apulia. Infine a San Pasquale alta a trionfare sono i pensatori del primo Nocecento: Einaudi, Turati, Salvemini, Guido Dorso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E poi c’è Murat (e il quartiere “Umbertino”). Qui però la storia cambia, perché da parlare nazionale o internazionale, le vie si spostano decisamente sul locale, su Bari appunto. La maggior parte delle strade del centro (e alcune grandi arterie della città) sono infatti dedicate a personaggi baresi: quindi di fatto a degli “illustri sconosciuti”. Perché, lo abbiamo detto, Bari nella sua comunque lunga storia non annovera personaggi famosi. L’eroe locale continua a essere l’unico e solo San Nicola (che per altro è pure turco).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quindi la maggior parte dei baresi da sempre convivono con nomi come Sparano, Crisanzio o Calefati senza sapere chi siano. E né risulta essere molto d’aiuto l’onnisciente Google, visto che se ad esempio sul nostro pc digitiamo “Giulio Petroni” , il motore di ricerca ci dirà che a quel nome risponde un regista e sceneggiatore romano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per questo motivo abbiamo deciso di andare alla ricerca di questi personaggi baresi (aiutati anche dal testo “Le strade di Bari” di Pasquale Sorrenti), per capire chi erano e soprattutto che hanno fatto per meritare una dedica nel marmo di una targa cittadina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Storici e letterati – Tra gli storici e letterati baresi figura appunto il già citato Giulio Petroni che, membro di molte accademie dell’800, è stato autore della più importante "Storia di Bari" (1857-1858):  frutto di un lavoro di ricerca forsennato e minuzioso, durato molti anni e diviso in due volumi. Vi è poi Giacinto Gimma (meglio noto come “abate”), erudito che oltre a essere stato autore di opere scientifiche e di carattere enciclopedico, scrisse nel 1723 “l’Idea della storia dell'Italia letterata”, considerata la prima storia della letteratura italiana. Nella lista degli storici compare Alessandro Maria Calefati anche archeologo e linguista (dell’800), fu prima canonico del Duomo di Bari, poi vescovo di Potenza e Oria. Nonostante però abbia rivestito tutte queste funzioni, non viene ricordato come grande esempio di onestà intellettuale: fu ideatore e produttore di diversi falsi storici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sempre dello stesso secolo e anche lui storico e letterato, è Nicolò Putignani che fu un esperto delle lingue (l'ebraico in particolare) e canonico di S. Nicola. Nel XVIII secolo visse anche il letterato e greco-latinista Prospero Petroni che fu scelto da Benedetto XIV come assistente della Biblioteca Vaticana di cui interpretò vari codici. Fu anche il primo custode della Biblioteca della Sapienza. Ricordiamo anche il non proprio barese Domenico Nicolai. Nato a Canneto nel 1778, oltre ad essere scrittore e filosofo, fece parte della Giovine Italia e fu amico fedele di Mazzini. A Marsiglia, dove visse in esilio, istituì una scuola di filosofia e diritto. Morì in miseria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Poeti - Il poeta dialettale barese per antonomasia è stato Francesco Saverio Abbrescia. Vissuto nell’800, si distinse soprattutto nella satira, ma compose anche poesie italiane in perfetto stile manzoniano. Tra le poesie dialettali più celebri “Au serare” (All'usuraio), in cui condanna l'avaro, e “Angeuedd'aggraziate” (Angioletta graziosa).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Musicisti – Il compositore Nicolò Piccinni, è forse il personaggio barese più conosciuto, particolarmente stimato persino da Giuseppe Verdi. Esordì nel 1752 con "Le donne dispettose", per poi produrre altre 150 opere, tutte degne di nota. Ma anche Nicola De Giosa, direttore d'orchestra nel XIX secolo, fu un acclamato musicista, autore di una ventina di opere. Può essere considerato l'ultimo maestro della scuola napoletana. Fu anche uno dei capi della Massoneria barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Giudici e giuristi - Entrambi giudici baresi del XIII secolo, Sparano e Andrea da Bari, raccolsero le Consuetudini di Bari, lodate dal Re Ruggiero e copiate poi da molte altre città: furono di basilare rilevanza per la storia e per lo studio del diritto. Sulla vera identità di Sparano da Bari però la questione è ancora controversa. Oltre al giudice, esiste infatti un certo Sparano Chiurlia, feudatario vissuto sotto Carlo I e Carlo II d'Angiò, presunto autore anche di una nota operetta, stampata dall'abate Fusco a Venezia. Fu legato a questo secondo Sparano oltre che vicino di tomba, Roberto da Bari, anche lui Chiurlia, nelle cui mani Carlo I d'Angiò riponeva la massima fiducia. Fu un grande legista, tanto che il re gli concesse un proprio giustiziere. Tra i giuristi (ma di epoca più recente, dell’800) va anche ricordato Giuseppe Carulli che, oltre ad essere un perfetto conoscitore del latino e del greco, fu avvocato del Papa nel Concordato tra la Santa Sede e la Corte di Napoli e professore di Diritto all'università di Napoli. Il suo ruolo fu prezioso anche nei Trattati fra l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria e Carlo III.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Condottieri - Tra coloro che hanno combattuto per la libertà della città, compaiono un padre e un figlio. Melo da Bari, ricco e nobile cittadino barese, che organizzò nel 1009 una rivolta contro la dominazione bizantina (la prima in Puglia) e il figlio Argiro, un valoroso condottiero dell'XI secolo. Quest'ultimo interpretò un ruolo cardine nella storia dell'Italia meridionale e nel primo consolidarsi del regno dei Normanni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Benefattori, scienziati, professori e politici – Scipione Crisanzio fu un ricco agricoltore del XVI secolo che donò tutti i suoi averi per la costruzione del monastero di SS. Annunziata. Giuseppe Forges Davanzati, scienziato ma anche arcivescovo, fedele amico di papa Benedetto XIV, fu eletto tesoriere di San Nicola ricevette anche l'incarico di ambasciatore a Napoli e a Vienna. Salvatore Cognetti De Martiis, nato nel 1844, fondò la Statistica Scientifica. Insegnò nell'Università di Torino e fece parte di diverse accademie, tra le quali quella dei Lincei. Fu il direttore del Laboratorio di Economia Politica a Torino ma anche del Giornale di Mantova. Infine ricordiamo Giuseppe Fanelli, sindaco al tempo della posa della prima pietra del Borgo Nuovo (1813) e Araldo di Crollalanza, giornalista e politico, ministro ai Lavori Pubblici durante il Fascismo. A lui si devono i lavori di riqualificazione del lungomare di Bari.


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  • vincenzo arciuli. - un sentitissimo grazie a alessia schiavone per i testi scritti su bari e i suoi illustri cittadini che hanno contribuito a fare grande questa nobile CITTA'
  • Francesco Quarto - A rischio di diventare una presenza fissa e magari molesta, mi permetto di inviare un nuovo commento ad uno dei vostri servizi. Anche in questo caso il servizio è ben fatto ed oppportuno, ma mi permetto di ricordare la quantità di altri lavori recenti o remoti dedicati a più o meno illustri personaggi cui sono state intitolate strade nella nostra città. In particolare "Uomini e strade", catalogo di due mostre della Biblitoeca Nazionale di Bari degli anni novanta. non posso dilungarmi (proprio io compilai la voce relativa) ma vilascio con una piccola notazione: avete fatto cvaso che a bari sono ben TRE le "Via Petroni"? Attondo repliche ciao FQ
  • BARINEDITA - Caro Francesco non è per nulla molesto, anzi, ci fa sempre molto piacere ricevere commenti dai nostri lettori. Ha fatto benissimo a dare uno spunto in più per approfondire questo interessante argomento e per i 3 petroni....beh sì, ce ne siamo accorti. Anche se in realtà sono due Petroni (Giulio e Prospero) e un Petrone (il povero Benedetto). Saluti
  • Luca - Articolo molto bello... Anche se speravo di trovare finalmente la soluzione al mistero che mi attanaglia da sempre. Io abito a Japigia, in via CALDAROLA. Ma 'sto Caldarola?? Chi era??
  • BARINEDITA - Allora Luca, Caldarola era una famiglia barese del 1600 che ebbe parecchi rappresentanti nelle Istituzioni della città. Saluti!
  • Leo DL - Gentile (se mi è concesso dire) Redazione di Barinedita, anche se forse non necessario, relativamente all'articolo della brava Alessia Schiavone sulla Via Giulio Petroni mi unisco al commento del Sig. Francesco Quarto per sommessamente evidenziare che molto probabilmente il terzo Petroni cui lui fa riferimento è Giandomenico. Colgo l'occasione, comunque, per farvi giungere i miei apprezzamenti per il pregevole lavoro che svolgete in favore della cultura locale. Saluto voi e tutti i lettori. A presto.
  • BARINEDITA - Grazie Leo. La nostra speranza è quella di risvegliare in Bari la sua coscienza culturale. Qui c'è tanto, ma veramente poco valorizzato. Saluti
  • Luca - Grandi!!! Grazie per aver svelato questo mistero... :)
  • francesco quarto - Torno su via Giulio Petroni, dopo uno scambio di osservazioni risalente a qualche mese fa. Con le iniziative editoriale della LB Edizioni dedicate proprio a svelare alcuni "segreti" della toponomastica cittadina, sarà a breve pubblicato un contributo dedicato proprio a Giulio Petroni. Ci tengo a precisare che non sarà una biografia anagrafica del personaggio, si tratterà invece di uno sconosciuto aspetto della sua importante attività di storiografo della città di Bari. Forse non dovrei fare "reclame" per gli amici della LB Edizioni, perciò lascio alla sagacia di voi redattori di barinedita la decisione di pubblicare questa mia nota ... ma se non lo fate non saapete cosa vi perdete ... la notizia che sarà pubblicata è davvero "ghiotta" e a voi giornalisti non deve mancare la possibilità di fare, addirittura anticipare uno scoop!!! ciao da Francesco Quarto
  • giovanni fanelli - Io so chi era Giuseppe Fanelli, il mio bisnonno.
  • GABRIELE - Non avete parlato delle vie del quartiere San Paolo: i vari Giacomino Pugliese, Giulio Cozzoli, Carlo Massa, Filippo Cifariello, Andrea Miglionico, Corrado Giaquinto....
  • Piero Clemente - Buongiorno Cari! Ma davvero vi siete lasciati scappare Giandomenico Petroni? Io sono emigrato da Bari nel 1972 e abitavo in questa via del rione Madonnella. Devo tornare per farvi da guida turistica? Mi piacerebbe molto! Un abbraccio! Piero
  • Gigi De Santis - Gentile Redazione Barinedita, suggerisco alla brava giornalista Alessia Schiavone, di consultare anche i quattro volumi dello storico Vito Antonio Melchiorre per una consultazione e ricerca più completa. Per quanto riguarda i poeti baresi dialettali baresi, oltre al già nominato F.S. Abbrescia sono ben altre 13 le strade dedicate, inserite quasi in tutti i quartieri di Bari. Girolamo Sagarriga Visconti (quartiere Murat); Gaetano Granieri (San Paolo); Giovanni Laricchia (Stanic); Davide Lopez (Libertà); Giuseppe Lembo (S. Spirito); Giuseppe Capriati (Loseto); Natale Loiacono (Iapigia); Peppino Franco (S. Paolo); Giuseppe De Benedictis (S. Paolo); Vito Antonio di Cagno (Carrassi); Arturo Santoro (San Girolamo); Alfredo Giovine (San Giorgio); Vito De Fano (S. Girolamo).
  • Francesco Quarto - Per il lettore curioso delle vicende di Giovani Domenico Petroni suggerisco la lettura di "I nomi antici. Profili biobigliografici puglilesi" (Roma, Poligrafico, 1998) che potrà trovare presso la biblitoeca nazionale alla cittadella della cultura (quartiere Libertà) Un solo ultimo appunto per Carlo Massa (in zona San Paolo) menzionato da un altro lettore . Del Massa, importante statistico della fine 800 primi 900 esiste una copiosa documentazione manoscritta ed inedita sempre presso la nazionale di bari attendo gli amici per mostrare e illustrare i testi ora citati. saluti Francesco Quarto
  • daniele manzari - ...Vedo con disappunto che nella zona di Poggiofranco ben tre strade sono intitolate ai fratelli kennedy, che non mi sembrano che abbiano fatto molto per l'Italia e gl'italiani e per Bari. cio' nonostante sono strade molto importanti in quartieri altrettanto importanti e questo cognome gode in moltissime strade, direi centinaia di citta' italiane intitolate a questi STRANIERI.. Volevo evidenziare che in Italia abbiamo un MARTIRE morto in un attentato aereo sabotato ad opera delle sette sorelle USA del petrolio. Il nom e di questo MARTIRE e ' ENRICO MATTEI che ebbe l'invarico di mettere in liquidazione le aziemnde delo quadro ENI ma egli fece esattamente il contrtario e rilancio' queste aziende ENI dando lavoro a migliaia di giovani e qui' a Bari sorse l'azienda il PIGNONE SUD-ENI che assunse oltre mille giovani che oggi godono di una pension e grazie ad ENRICO MATTEI ed uno di questi giovani sono io... La cosa che piu' rammarica che proprio qui a Bari non vi e' nessuna strada intitolata a questa vittima delle sette sorelle USA alla quale abbiamo iontestato srtrade al nome di Kennedy. Gradirei che le signora Alessia Schiavole si rendesdse opromotrice affinche' ad Enrico Mattei fosse intestata una strada centtrale nella nostra citta' possibilmente sostituire il nome di via J.F.kennedy con quello del martire ENRICO MATTEI..Se non intestassimo una strada ad ENRICO MATTEI e' come se fosse stato ucciso due volte , inan volta dagli USA e una seconda dai beneficiati baresi e dfagl'italiani che videro nascere sette stabilimenti in Italia col nome di PIGNONE di cui appunto uno a Bari... La storia di ENRICO MATTEI e del PIGNONE SUD e' raccontata su GOOGLE.(daniele Manzari : daniele1929@gmail.com)
  • delia - Grazie mille per questo articolo! e' una ricerca che avrei voluto fare da sempre. da condividere e da conservare. Interessantissimo
  • Franco Greco - Grazie per l'interessantissimo articolo. Finalmente svelati tanti misteri. Mi piacerebbe che al Gen. Bellomo, che tanto ha fatto per la città essendo addirittura punito ingiustamente, sia intitolata una strada in periferia quando, invece, andrebbe onorato in ben altro modo


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