di Mariangela Dicillo

Le ragazze del n.20: «Se il pullman fa tardi ci scambiano per prostitute»
BARI -«Io di sera non esco mai in pullman, è troppo pericoloso». Sono le parole di Anna, una 17enne barese che abita in una delle villette situate tra lo stadio San Nicola e la chiesa di Santa Fara (vedi foto galleria di strada Canestrelle). Una zona poco affollata, scelta da chi ci risiede proprio per la sua tranquillità. Ma ai ragazzi la tranquillità piace fino a un certo punto e allora è naturale che cerchino, soprattutto di sera, di raggiungere le zone più “movimentate” della città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In loro aiuto arriva quotidianamente un bus dell'Amtab, il numero 20, che collega il quartiere al centro di Bari. L'unico problema è che «il 20 non passa mai», ci confessa Rosanna, una ragazza che abita in quella zona. E Federica conferma: «Secondo la tabella degli orari, alla nostra fermata il bus dovrebbe passare all'incirca ogni ora, ma spesso mi è capitato di aspettare anche più di due ore prima di vederlo sopraggiungere». «D’inverno aspettare così tanto tempo non è il massimo – sottolinea Giorgia - considerati il freddo e il fatto che fa buio subito. Poi alcune volte l’Amtab salta pure le corse. A quel punto preferisco restare a casa. Perché, se il pullman fa troppo tardi, iniziano a passare dalla nostra zona uomini soli, in macchina, in cerca di “compagnia”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La zona infatti è nota per la copiosa presenza di prostitute, che di sera affollano le vie intorno allo stadio. Avviene spesso quindi che le ragazze che abitano quella zona, mentre aspettano il bus, vengano abbordate da uomini che le scambiano per “lucciole”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Fabio, ci racconta l'episodio accaduto a sua sorella minore. « Era un venerdì sera – dice - durante le vacanze di Pasqua di un anno fa. Mia sorella aveva quasi 16 anni e quella sera doveva uscire con delle amiche in centro. Ero a casa e la vedo tornare circa mezz'ora dopo essersi avviata per prendere il pullman, in lacrime e molto agitata. Mi racconta che un tipo le aveva chiesto "quanto?" vedendola sola alla fermata e che lei si era messa a ridere per quanto considerasse ridicola la scena. Ma l'uomo era sceso dalla macchina e aveva iniziato a rincorrerla gridandole cose strane. Sta di fatto che mia sorella ora prende il 20 solo di mattina per andare a scuola, quando nessuno di noi può accompagnarla: è rimasta parecchio colpita dalla vicenda» .Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche Rosanna conferma. « È successo a me e a una mia amica – ricorda -. Eravamo alla fermata e siamo state avvicinate da un uomo che ha cominciato a “sfotterci”. La mia amica però ha fatto finta di chiamare il padre e così quel tipo si è spaventato ed è andato via».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma non tutte sono coraggiose come le due ragazze e quindi di fatto, per evitare problemi, le giovani della zona raramente usufruiscono del passaggio offerto dal numero 20. Eppure basterebbe che il bus rispettasse gli orari di percorrenza, per evitare di far aspettare troppo tempo le ragazze in mezzo a una strada. I problemi spesso si risolvono con poco: in questo caso con un po’ più di efficienza.


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